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Concetti Chiave

  • La meccanizzazione e l'industrializzazione del cotone richiedevano investimenti ridotti, favorendo l'autofinanziamento e l'iniziativa imprenditoriale.
  • L'industria metallurgica, con la costruzione della rete ferroviaria, necessitava di grandi investimenti finanziari, sostenuti dal capitale britannico post-1830.
  • L'urbanizzazione portò a una concentrazione della popolazione nelle città, trasformando regioni agricole in centri industriali e urbani.
  • La crescita urbana rapida causò problemi igienici, con malattie diffuse tra i poveri in quartieri sovrappopolati e malsani.
  • Le condizioni di lavoro erano dure per la classe operaia, con salari bassi, lunghe ore lavorative e un ambiente pericoloso e malsano.

Indice

  1. L'impatto della rivoluzione industriale
  2. Urbanizzazione e problemi sociali
  3. Condizioni di lavoro e sfruttamento

L'impatto della rivoluzione industriale

Durante la Rivoluzione industriale, la meccanizzazione e l'industrializzazione nel settore del cotone richiesero ridotti investimenti, che i singoli imprenditori poterono sostenere con forme di autofinanziamento. In questa fase contarono assai più le capacità di progettazione, lo spirito imprenditoriale e, soprattutto, le leggi che favorivano la circolazione di capitali. Quando invece l'industria metallurgica si lanciò nell'impresa della costruzione della rete ferroviaria, fu il capitale finanziario a garantire gli ingenti investimenti necessari. A quel punto però, cioè dopo il 1830, la Gran Bretagna era la prima potenza coloniale, aveva vinto le guerre contro la Francia e Napoleone e aveva un'industria avanzata capace di fare concorrenza a tutte le economie europee.

Urbanizzazione e problemi sociali

La crescita del numero di lavoratori nell'industria determinò un profondo cambiamento nella distribuzione territoriale della popolazione. Quest'ultima, in precedenza dispersa nelle campagne, si concentrò nelle città (urbanizzazione), che divennero il centro della vita economica. Nel 1750 solo 2 città inglesi superavano i 50000 abitanti, Londra ed Edimburgo, mentre nel 1801 erano 8, nel 1851 erano 29. Nel giro di pochi decenni, intere regioni, prima prevalentemente agricole, divennero industriali e urbanizzate. Nel 1850 circa la metà della popolazione inglese era concentrata nelle città. Il rapido aumento della popolazione urbana creò anche numerosi problemi, soprattutto igienici, legati alla carenza di acquedotti, fognature, ospedali. A pagarne le conseguenze furono i poveri che vivevano in case malsane, con poca luce, concentrate in quartieri sovrappopolati: malattie come il tifo e il colera, in un tale contesto, si diffusero frequentemente.

Condizioni di lavoro e sfruttamento

L'abbondanza di manodopera non specializzata a basso costo determinò una spietata concorrenza tra i poveri, che furono costretti ad accettare le condizioni di lavoro senza poterle contrattare. In generale la classe operaia visse, nei primi decenni dell'industrializzazione, una comune condizione di miseria e di sfruttamento, tanto più grave per i lavoratori non specializzati, per le donne e per i bambini. I salari erano bassissimi, per i più al limite della sopravvivenza; si lavorava sei giorni alla settimana, fino a quindici ore al giorno; i ritmi di lavoro erano massacranti, l'ambiente malsano e pericoloso, senza alcuna prevenzione; la ferrea disciplina di fabbrica, con i suoi orari, obblighi e punizioni, era pesante da sopportare soprattutto per chi aveva da poco lasciato la vita della campagna, ugualmente dura ma legata al ritmo naturale della giornata e delle stagioni, non a quello artificiale delle macchine.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali conseguenze dell'urbanizzazione durante la Rivoluzione industriale?
  2. L'urbanizzazione portò a un profondo cambiamento nella distribuzione della popolazione, con un aumento della concentrazione nelle città, che divennero centri economici. Questo rapido aumento causò problemi igienici e sovrappopolazione, con conseguente diffusione di malattie come il tifo e il colera.

  3. Come influenzò la Rivoluzione industriale le condizioni di lavoro dei lavoratori?
  4. La Rivoluzione industriale portò a condizioni di lavoro difficili per la classe operaia, caratterizzate da bassi salari, orari di lavoro lunghi e ritmi massacranti. I lavoratori, soprattutto non specializzati, donne e bambini, furono costretti ad accettare condizioni di sfruttamento senza possibilità di contrattazione.

  5. Quali settori industriali richiesero diversi tipi di investimenti durante la Rivoluzione industriale?
  6. Il settore del cotone richiese investimenti ridotti, sostenibili tramite autofinanziamento, mentre l'industria metallurgica, soprattutto per la costruzione della rete ferroviaria, necessitò di ingenti investimenti finanziari.

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