Concetti Chiave
- Gli illuministi credevano che la ragione potesse guidare l'umanità verso una società di giustizia e ordine perfetti, migliorando la vita umana.
- Essi criticavano la violenza e le pratiche contrarie alla dignità umana, condannando la tortura e sostenendo l'abolizione della pena di morte, come proposto da Cesare Beccaria.
- Promuovevano la fratellanza tra gli uomini al di sopra delle differenze culturali e religiose, opponendosi alla guerra e alla schiavitù.
- Illuministi come Montesquieu sostenevano la separazione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario per evitare l'accentramento del potere.
- La libertà di stampa era un valore centrale, sebbene spesso limitata da rigide censure che costringevano a diffondere le idee clandestinamente.
Indice
La visione degli illuministi
Gli illuministi pensavano che seguendo la ragione gli uomini avrebbero potuto costruire una società di perfetta giustizia e perfetto ordine in cui la vita umana avrebbe potuto essere migliore. Tra gli illuministi vi era una grande fiducia nel progresso dell’umanità e essi pensavano che il loro fosse il secolo dei lumi, destinato a segnare un miglioramento decisivo nella condizione umana.
Critiche e riforme sociali
Essi criticavano il ricorso alla violenza e il comportamento alle pratiche contrarie alla dignità umana. Quindi molti illuministi condannarono la tortura che veniva usata negli interrogatori delle persone sospettate di qualche reato. Un altro italiano, Cesare Beccaria, criticò la pena di morte nella sua opera Dei Delitti e delle pene (1764), che contribuì l’abolizione della pena capitale in Austria e in Toscana.
Fratellanza e condanna della guerra
Essi sostennero la necessità di una fratellanza tra gli uomini al di sopra delle differenze di religione, razza e modi di vivere. Perciò condannarono la guerra e la tratta degli schiavi e dimostrarono spesso grande interesse per le civiltà diverse da quella europea.
Gli illuministi si dedicarono anche allo studio delle diverse forme di governo e delle leggi. Alcuni illuministi, come Montesquieu, sostennero la necessità di una separazione dei tre poteri: quello di governare e amministrare lo Stato (potere esecutivo), quello di legiferare (potere legislativo), quello di giudicare (giudiziario), finché una sola persona ( o uno stesso gruppo di persone) avesse avuto questi tre poteri non sarebbe stato possibile nessun controllo sulle sue azioni e l’organizzazione dello Stato non sarebbe a vantaggio di tutti i cittadini.
Libertà di stampa e censura
Gli illuministi diffusero la libertà di stampa, ovvero la possibilità di pubblicare le proprie idee e di farle così conoscere a un pubblico più vasto, anche in Paesi lontani; spesso però esisteva una rigida censura cioè un controllo su quanto veniva stampato e molte opere erano stampate e circolavano di nascosto.
Domande da interrogazione
- Qual era la visione degli illuministi riguardo al progresso umano?
- Quali pratiche criticarono gli illuministi in relazione alla giustizia?
- Qual era l'approccio degli illuministi verso le diverse forme di governo?
Gli illuministi credevano che seguendo la ragione, gli uomini potessero costruire una società di perfetta giustizia e ordine, migliorando la condizione umana.
Gli illuministi criticarono la tortura e la pena di morte, con Cesare Beccaria che contribuì all'abolizione della pena capitale in Austria e Toscana.
Gli illuministi, come Montesquieu, sostenevano la separazione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario per evitare il controllo assoluto da parte di una sola persona o gruppo.