vanessaviarengo
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Concetti Chiave

  • Prima dell'Unità, l'Italia era caratterizzata da arretratezza economica e marginalità rispetto al centro industriale d'Europa.
  • L'agricoltura era il settore economico principale, con esportazioni agricole e importazioni industriali.
  • Al Nord, coesistevano modelli agricoli diversi: grandi aziende capitalistiche, aziende coloniche e piccola proprietà.
  • Nell'Italia centrale, prevaleva la mezzadria con terreni ad alta resa grazie agli investimenti e innovazioni agricole.
  • Al Sud, il latifondo dominava con bassi investimenti, mentre il contratto colonico ad meliorandum era in crescita.

Indice

  1. Il quadro economico e sociale
  2. L'agricoltura nel nord Italia
  3. L'agricoltura nel centro e sud Italia

Il quadro economico e sociale

Il quadro economico e sociale degli stati italiani prima dell'Unità era caratterizzato da arretratezza e marginalità rispetto al "centro" industrializzato dell'Europa, costituito da Inghilterra, Belgio, Francia settentrionale e da alcuni stati tedeschi. Al suo interno, inoltre, tale quadro presentava non pochi squilibri tra le diverse regioni e nei differenti settori produttivi.

L'agricoltura era ancora il settore economico principale: la penisola italiana esportava prodotti agricoli e importava prodotti industriali; ma nelle regioni d'Italia i modi di coltivare la terra e i rapporti di produzione erano molto diversi e vari tra loro.

L'agricoltura nel nord Italia

Al Nord l'agricoltura era più evoluta e in linea con quelle europee, ma convivevano almeno tre modelli di produzione. Nella bassa pianura irrigua si era affermata la grande azienda capitalistica, che combinava la coltura dei campi con l'allevamento e realizzava alti livelli di produttività grazie a ingenti investimenti di capitale e alla flessibilità della manodopera: pochi dipendenti stabili ad alta specializzazione e ampio ricorso alla manovalanza giornaliera e stagionale. Nell'altopiano asciutto prevaleva invece l'azienda colonica, costitutita da piccole unità produttive date in affitto misto (ossia pagato in denaro e in natura) a famiglie patriarcali i cui membri costituivano la manodopera stabile. Nelle aree collinari e montuose, dove il terreno era meno redditizio, era diffusa la piccola proprietà. Ovunque le colture tradizionali (cereali, leguminose e foraggio) erano integrate da produzioni specializzate: i latticini nella pianura irrigua, la bachicoltura nell'altopiano asciutto e il vino sulle colline; questi prodotti costituivano la materia prima di corrispettive produzioni industriali.

L'agricoltura nel centro e sud Italia

Nell'Italia centrale prevaleva la grande proprietà condotta a mezzadria, una forma di contratto che si era conservata intatta dal Medioevo. La resa dei terreni era elevata perchè i proprietari avevano effettuato investimenti di capitale, innovato i metodi di coltura (rotazioni pluriennali, concimazioni) e avevano integrato la produzione alimentare con colture industriali come la canapa.

Dalla Maremma fino alla Sicilia prevaleva il latifondo con un basso investimento di capitali e lavoro bracciantile precario. Nelle zone paludose e soprattutto sulle colline dell'Appennino centro-meridionale si andava diffondendo il contratto colonico ad meliorandum, ossia una forma di patto con il quale il colono si impegnava a risanare, disboscare e dissodare il terreno piantando viti e ulivi; dopo 15-20 anni il padrone rientrava in possesso del terreno valorizzato.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione economica e sociale degli stati italiani prima dell'Unità?
  2. Gli stati italiani erano caratterizzati da arretratezza e marginalità rispetto al centro industrializzato dell'Europa, con squilibri tra le regioni e nei settori produttivi.

  3. Quali erano i modelli di produzione agricola predominanti nel Nord Italia?
  4. Nel Nord Italia, coesistevano la grande azienda capitalistica nella pianura irrigua, l'azienda colonica nell'altopiano asciutto e la piccola proprietà nelle aree collinari e montuose.

  5. Come si differenziava l'agricoltura nell'Italia centrale e meridionale?
  6. Nell'Italia centrale prevaleva la grande proprietà a mezzadria con alti investimenti, mentre nel Sud dominava il latifondo con bassi investimenti e lavoro precario, con l'uso del contratto colonico ad meliorandum.

Domande e risposte

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