Concetti Chiave
- Il Seicento è caratterizzato da guerre di religione, crisi economiche e la rivoluzione scientifica con Galileo che promuove l'osservazione oggettiva dei fenomeni naturali.
- Nonostante le crisi, il secolo vede una crescita economica in Olanda e Inghilterra, alimentata dalla rivoluzione alimentare con l'introduzione di prodotti dal Nuovo Mondo.
- Si assiste a una trasformazione politica verso l'assolutismo e lo Stato parlamentare, con mutamenti culturali e sociali, come la nascita di luoghi pubblici di incontro.
- L'arrivo di merci esotiche dall'America stimola una nuova mentalità del lusso e determina cambiamenti nei consumi e nelle abitudini sociali, pur in un contesto di scarsa igiene.
- La rivoluzione scientifica, guidata da Galileo e Cartesio, introduce il metodo sperimentale e il dubbio sistematico, cambiando il modo di pensare e studiare il mondo naturale.
Indice
Il seicento: secolo di trasformazioni
Il Seicento è stato definito il secolo di ferro per le Guerre di religione e le varie crisi economiche, ma anche il secolo moderno perché in alcuni paesi segna la morte dello stato feudale, e il secolo della rivoluzione scientifica perché Galileo spalanca le porte all'osservazione oggettiva dei fenomeni naturali.
Crisi e rinascita economica
Pur tra grandi contraddizioni e sofferenze, esso è un'epoca di radicali trasformazioni ed esaltanti progressi, anche se lo sfondo di queste trasformazioni è composto da elementi drammatici come la Guerra dei Trent'anni, il peggioramento del clima, la crisi demografica e nuove epidemie di peste, che colpiscono la Spagna, l'Italia del Nord, l'Europa centrale e l'Inghilterra. Nel Seicento, la parola crisi non significava mai declino ma spinta verso nuove scelte. La crisi agricola non causa un ritorno a forme primitive di autoconsumo, ma porta a una redistribuzione della proprietà fondiaria, mentre al tramonto economico di spagna e Italia fa riscontro la crescita prodigiosa di Olanda e Inghilterra, dovuta anche alla rivoluzione alimentare determinata dei prodotti che arrivano dal nuovo mondo. Cambiano anche l'organizzazione degli stati, che si orientano verso l'assolutismo e lo Stato parlamentare, e la mentalità, per cui si può sostenere che il vero inizio della modernità è idealmente la seconda metà del Seicento.
Rivoluzione dei consumi e lusso
Nel XVII secolo il tè e il caffè provenienti dall'Oriente determinano la nascita di luoghi pubblici di incontro e discussione destinati ad assumere un ruolo culturale importantissimo. Nello stesso periodo fa la sua comparsa lo zucchero e i signori europei impazziscono per il cioccolato, ottenuto dal cacao che i conquistadores hanno portato dall'America. Da lì provengono altre piante, che danno luogo alla rivoluzione dei consumi: il mais e la patata, fondamentali per il sostenimento dei poveri, il pomodoro, il tabacco e il cotone. L'arrivo in Europa di merci esotiche crea una nuova mentalità del lusso che mira a tradurre la ricchezza in potere. Gli abiti, le suppellettili e le dimore degli aristocratici diventano sempre più elaborati e si diffondono le buone maniere, e semplificate dai galatei, ma l'igiene è carente sia fra i ricchi sia fra i poveri e ciò crea terreno fertile per le malattie, nei confronti delle quali la medicina ufficiale è impotente: si praticano inutili salassi, si amputano Arti e moltissime partorienti muoiono per setticemia. Tuttavia è proprio nel Seicento che vengono abrogate le leggi che vietano la dissezione anatomica dei cadaveri e riprende con slancio lo studio del corpo umano.
Progresso scientifico e pensiero moderno
L'evento più importante del 600 è la nascita di un nuovo modo di pensare. Uno dei suoi principali autori è Cartesio che, nel suo discorso sul metodo del 1637, propone il dubbio sistematico fondato sulla ragione.
Il metodo cartesiano si diffonde contemporaneamente con gli studi di Galileo, fondatore della Scienza moderna e padre della rivoluzione scientifica. Essa consiste nell'aver dimostrato che l'intero mondo della natura obbedisce a leggi matematiche e che, per scoprire queste leggi, occorre il metodo sperimentale, il quale si basa sull'osservazione diretta dei fenomeni naturali, la loro conoscenza attraverso misure di precisione, l'individuazione delle relazioni matematiche che li regolano e la funzione di leggi che permettono di prevederli e controllarli. Intanto i Giuristi cominciano a mettere in dubbio la forma dello Stato feudale, regno di privilegi che da più di 700 anni fanno parte dei diritti fondamentali dei signori, e suggeriscono ai sovrani quali strade percorrere per trasformarlo in uno Stato moderno agendo su tre linee guida: la trasformazione dei privilegi fiscali in tassazioni regolari e obbligatorie; L'abolizione del diritto signorile di legiferare e la conseguente imposizione della legge del re; l'atteggiamento da tenere nei confronti delle religioni presenti nei paesi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali trasformazioni avvenute nel Seicento?
- Come ha influenzato il Seicento la mentalità e i consumi in Europa?
- Qual è stato il contributo di Cartesio e Galileo nel Seicento?
- Quali erano le condizioni igieniche e sanitarie nel Seicento?
- In che modo il Seicento ha segnato l'inizio della modernità?
Il Seicento è caratterizzato da trasformazioni radicali come la fine dello stato feudale in alcuni paesi, la rivoluzione scientifica guidata da Galileo, e cambiamenti nell'organizzazione statale verso l'assolutismo e lo Stato parlamentare.
L'arrivo di merci esotiche come tè, caffè, zucchero e cioccolato ha creato una nuova mentalità del lusso e ha portato a una rivoluzione dei consumi, influenzando anche le abitudini sociali e culturali.
Cartesio ha introdotto il dubbio sistematico fondato sulla ragione, mentre Galileo ha fondato la scienza moderna dimostrando che la natura obbedisce a leggi matematiche, promuovendo il metodo sperimentale.
Le condizioni igieniche erano carenti sia tra i ricchi che tra i poveri, favorendo la diffusione di malattie. La medicina ufficiale era spesso impotente, con pratiche come i salassi e le amputazioni.
Il Seicento ha segnato l'inizio della modernità attraverso la diffusione del metodo cartesiano e gli studi di Galileo, che hanno rivoluzionato il pensiero scientifico e filosofico, e attraverso la trasformazione degli stati verso modelli più moderni.