Concetti Chiave
- La Rivoluzione francese iniziò nel 1789 con la convocazione degli stati generali da parte di Luigi XVI, culminando con la presa della Bastiglia e l'affermazione dei diritti civili.
- La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 sintetizzò gli ideali rivoluzionari, superando l'Antico Regime e stabilendo una monarchia costituzionale nel 1791.
- I giacobini, guidati da Robespierre, presero il potere nel 1793, instaurando un regime di terrore fino alla sua caduta nel 1794.
- Napoleone Bonaparte emerse durante le guerre del Direttorio, assumendo il potere con un colpo di stato nel 1799 e inaugurando l'era napoleonica.
- L'epoca di Napoleone si concluse con la sconfitta a Waterloo nel 1815, ma diffuse in Europa gli ideali di libertà, uguaglianza e merito individuale.
Indice
La rivoluzione francese
Nel Settecento un grande teatro rivoluzionario fu la Francia, gravata dalla crisi finanziaria e dall'impossibilità di riformare dall'interno il sistema amministrativo e sociale. Per sbloccare lo stallo che si era creato, nel maggio del 1789 il re Luigi XVI convocò l'assemblea degli stati generali, che però nel luglio di quello stesso anno si proclamò assemblea costituente. Poi, con la presa della Bastiglia (14 luglio 1789) e la rivolta delle campagne, fu il popolo a prendere l'iniziativa.
La dichiarazione dei diritti
Il documento-simbolo della rivoluzione è la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789), sintesi dei motivi ideali che guidarono il moto rivoluzionario nella sua prima fase: l'affermazione dei diritti civili (libertà, proprietà) e il superamento dell'Antico Regime. Nel 1791 i rivoluzionari vararono la nuova Costituzione, che prevedeva una monarchia costituzionale, in cui il potere del re è limitato e controllato da un organo rappresentativo eletto con suffragio censitario (diritto di voto limitato in base al censo, cioè alla ricchezza). Il governo fu retto in un primo tempo dai moderati; ma la situazione precipitò dopo l'aggressione delle potenze assolutistiche alla Francia (1792) e dopo la condanna a morte del re (gennaio 1793). Il potere venne allora assunto dai giacobini, i rivoluzionari più intransigenti, guidati da Robespierre, che promossero una politica di spietato terrore contro i nemici della rivoluzione e soffocarono nel sangue la sommossa dei contadini della Vandea.
L'ascesa di Napoleone
Il terrore terminò con la morte di Robespierre (1794) e l'assunzione del potere da parte di un Direttorio di cinque membri, dominato dalla borghesia. Politicamente debole, esso intraprese una serie di guerre, durante le quali si segnalò il giovane generale Napoleone Bonaparte (1769-1821), che nel novembre 1799, con un colpo di stato, assunse il potere. Cominciò così l'età napoleonica (1799-1814).
L'epoca napoleonica
Diversi successi militari costellano l'epoca di Napoleone, il generale che aveva cominciato la sua carriera come difensore della repubblica e che la concluse come imperatore. La sua epopea terminò con la disastrosa campagna di Russia, avvenuta nel 1812, e con la successiva disfatta di Waterloo del 1815. In tale arco di tempo ebbe la possibilità di diffondersi in tutto il continente europeo la nuova cultura, giuridica e politica, della rivoluzione, con i suoi ideali di libertà, di uguaglianza sociale e di promozione del merito individuale. Proprio questo clima portò infatti allo scaturire di diversi moti rivoluzionari.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali che portarono alla Rivoluzione Francese?
- Qual è il significato della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789?
- Come si concluse l'epoca napoleonica e quali furono le sue conseguenze?
La Rivoluzione Francese fu causata dalla crisi finanziaria della Francia e dall'incapacità di riformare il sistema amministrativo e sociale dall'interno, portando alla convocazione degli stati generali nel 1789.
La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 rappresenta i motivi ideali della rivoluzione, affermando i diritti civili e superando l'Antico Regime.
L'epoca napoleonica si concluse con la campagna di Russia del 1812 e la disfatta di Waterloo del 1815, diffondendo in Europa la cultura rivoluzionaria di libertà, uguaglianza sociale e merito individuale.