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Concetti Chiave

  • Il Controterrore del 1795 segna una fase di restaurazione post-Terrore, mirata all'eliminazione dei giacobini e alla stabilizzazione politica.
  • La nuova Costituzione introduce il suffragio censitario, con il potere legislativo affidato a due organi collegiali: il Consiglio dei cinquecento e il Consiglio degli anziani.
  • Il potere esecutivo viene gestito dal Direttorio, composto da cinque membri, senza un leader unico, per evitare il rischio di un governo dittatoriale.
  • Il sistema di voto complesso crea instabilità politica, ostacolando la possibilità di riforme a lungo termine.
  • Il Direttorio affronta sfide esterne, come le guerre contro Austria e Prussia, e interne, con tensioni politiche e tentativi insurrezionali.

Indice

  1. Il controterrore e la nuova costituzione
  2. Il sistema di voto e l'instabilità
  3. Le sfide del direttorio

Il controterrore e la nuova costituzione

Il 1795, subito dopo la condanna a morte di Robespierre, vede l’instaurazione di quello che gli storici hanno definito il Controterrore, una sorta di restaurazione non dell’Ancient regime, bensì di un periodo che gli anni scellerati del Terrore avevano minato radicalmente, soprattutto per le numerose denunce, delazioni e violenze: inizialmente questo proposito è stato identificato con l’eliminazione dalle fondamenta del partito che ha provocato tale situazione, ovvero i giacobini, con l’uccisione degli ultimi esponenti di tale partito, anche con azioni violente giustificate dal proposito di voler ristabilire l’ordine minato dalla piaga dei giacobini. Si decide quindi che in primo luogo è necessario scrivere una nuova Costituzione, in quanto la seconda non soltanto non era mai stata attuata ed era anche il frutto del lavoro dei giacobini, ma anche la prima, seppure di stampo moderato, che prevede di concentrare il potere esecutivo nelle mani del re: la nuova Costituzione prevede il suffragio censitario, il potere legislativo viene affidato a due organi collegiali, il Consiglio dei cinquecento e quello degli anziani, mentre il potere esecutivo ad un gruppo di persone, più precisamente cinque, che andavano a formare il cosiddetto Direttorio.

Il sistema di voto e l'instabilità

I due organi collegiali hanno un particolare e complesso sistema di voto, volto a cercare di mantenere per quanto possibile l’equilibrio, in modo tale che non vi fosse un nuovo tentativo di instaurare un governo autoritario e dittatoriale: metà dei membri di tali organismi viene eletto ogni quattro anni, ma l’altra metà è rinnovata ogni due anni e se ciò può essere visto come un’opportunità di ricambio finalizzata ad evitare un governo dittatoriale, dall’altra crea moltissima instabilità e ciò è molto negativo in quanto se vi è un governo stabile e duraturo per un lungo periodo di tempo ( ad esempio quattro anni ) esso può fare delle riforme, ma con un tale sistema di voto tale opportunità di promulgare nuove riforme in un lungo lasso temporale viene meno. All’instabilità del potere legislativo si va ad aggiungere anche quella del Direttorio, in quanto non essendoci un primo ministro o un Presidente della Repubblica, i membri di tale organo si trovavano ad essere sullo stesso piano, ma la voglia di emergere e di distinguersi al suo interno era tale che un colpo di Stato non era certamente una possibilità remota; inoltre il Direttorio, proprio perché formato da più persone, non può occuparsi di tutti i problemi dello Stato francese.

Le sfide del direttorio

Di conseguenza i nuovi organismi nati dopo la promulgazione della terza ed ultima costituzione se da un lato hanno il privilegio di favorire un ricambio nel potere e l’impossibilità di un nuovo governo dittatoriale come quello giacobino, dall’altra favoriscono molto l’instabilità. A ciò si va ad aggiungere la situazione non certamente rosea a cui il Direttorio deve trovare una soluzione ottimale per le esigenze della Francia: nei quattro anni in cui questo organo detiene il potere esecutivo ( dal 1795 al 1799) le problematiche più importanti che deve affrontare sono dal punto di vista esterno le guerre contro le altre Potenze europee, soprattutto Austria e Prussia, anche all’interno dello Stato francese, in particolare per quel che riguard vi erano moltione del potere si creano tanti malumori e tentativi insurrezionali sia a destra che a sinistra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'obiettivo principale del Controterrore dopo la caduta di Robespierre?
  2. L'obiettivo principale del Controterrore era eliminare l'influenza dei giacobini e ristabilire l'ordine, anche attraverso azioni violente contro gli ultimi esponenti del partito giacobino.

  3. Quali erano le caratteristiche principali della nuova Costituzione del 1795?
  4. La nuova Costituzione prevedeva il suffragio censitario, un potere legislativo diviso tra il Consiglio dei cinquecento e quello degli anziani, e un potere esecutivo affidato a un Direttorio composto da cinque persone.

  5. Quali problemi di instabilità ha creato il sistema di voto della nuova Costituzione?
  6. Il sistema di voto, con metà dei membri eletti ogni quattro anni e l'altra metà ogni due anni, ha creato instabilità, rendendo difficile la promulgazione di riforme a lungo termine.

  7. Quali erano le sfide principali affrontate dal Direttorio durante il suo mandato?
  8. Il Direttorio ha dovuto affrontare guerre contro le Potenze europee come Austria e Prussia e gestire malumori e tentativi insurrezionali interni sia da destra che da sinistra.

  9. In che modo la struttura del Direttorio ha contribuito alla sua instabilità?
  10. La mancanza di un leader unico e la competizione interna tra i membri del Direttorio hanno reso possibile il rischio di colpi di Stato e hanno limitato la capacità di affrontare efficacemente i problemi dello Stato francese.

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