Concetti Chiave
- Alla fine del XVIII secolo, i contadini francesi rappresentavano l'80% della popolazione e vivevano in condizioni di estrema miseria.
- Nonostante l'abolizione della servitù da parte di Luigi XVI nel 1770, la maggior parte dei contadini era priva di mezzi di sussistenza.
- I contadini erano soggetti a pesanti carichi fiscali e obblighi verso i signori, il re e la Chiesa, inclusa la decima sui raccolti.
- L'aumento demografico portò a un'eccedenza di manodopera agricola, spingendo molti contadini a trasferirsi in città.
- La Rivoluzione non migliorò significativamente le condizioni dei contadini, favorendo solo i più ricchi con la vendita dei beni nazionali.
Indice
La condizione dei contadini francesi
Verso la fine del XVIII secolo, in Francia, i contadini rappresentavano l’80% della popolazione. Pochissimi erano ancora servi della gleba, cioè privi di ogni libertà personale e legati alla terra posseduta da un signore molto potente. Il numero di questi ultimi si era molto ridotto perché Luigi XVI nel 1770 aveva provveduto ad abolire la servitù. Tuttavia la grande maggioranza dei contadini, circa 9/10 milioni, erano sforniti completamente di mezzi di sussistenza e vivevano nella assoluta miseria. La situazione degli abitanti delle campagne ci viene descritta con molti particolari da La Bruyère, uno scrittore francese che, nel 1688, pubblica I caratteri ( in francese: Les Caractères ou Les Mœurs de ce Siècle). Poiché essi giornalmente cercavano un lavoro, venivano chiamati “giornalieri”. Soltanto un piccolo numero era in grado di condurre una vita abbastanza comodo; si trattava di ricchi contadini, proprietari delle terre che coltivavano. Una classe intermedia, il cui numero era in aumento e che era formata da piccoli contadini, conduceva anch’essa una vita decente.
Le tasse e gli obblighi dei contadini
I carichi fiscali a cui erano sottoposti i contadini erano molto pesanti poiché erano oppressi da imposte che dovevano versare ai signori, al re e alla Chiesa. Per esempio, per utilizzare il mulino, per esempio, o il forno oppure per vendere i loro prodotti sul mercato dovevano versare delle apposite tasse; erano anche sottoposti ad un certo numero di obblighi militari a diverse giornate di prestazioni lavorative gratuiti nel podere del signore. Inoltre, alla Chiesa doveva essere versata la decima (in francese dîme), una tassa in natura, corrispondente alla decima parte del raccolto.
L'emigrazione verso le città
A causa dello sviluppo demografico, il numero di questi contadini poveri non faceva altro che aumentare; pertanto nelle campagne, si veniva a creare un eccedenza di mano d’opera. Molti di loro cominciarono allora ad abbandonare il villaggio per andare ad infoltire le file del miserevole popolo delle città che anch’esse risentivano pesantemente dei problemi economici e che, presto, avrebbe formato il grosso delle truppe rivoluzionarie. Malgrado gli sconvolgimenti politici e l’interesse dimostrato dai rivoluzionari nei confronti dei contadini, la situazione nelle campagne non subì grosse modifiche. Soltanto i più ricchi poterono approfittare della vendita dei beni nazionali (confiscati alla Chiesa) ed essi, col tempo, costituirono una nuova classe di proprietari, piuttosto influenti dal punto di vista politico e sociale.
Domande da interrogazione
- Qual era la condizione dei contadini in Francia alla fine del XVIII secolo?
- Quali erano le principali tasse e obblighi a cui erano sottoposti i contadini?
- Come influì la Rivoluzione Francese sulla situazione dei contadini?
Alla fine del XVIII secolo, i contadini rappresentavano l'80% della popolazione francese e vivevano in condizioni di estrema miseria, con pochi mezzi di sussistenza e pesanti carichi fiscali.
I contadini dovevano pagare imposte ai signori, al re e alla Chiesa, come la decima, e affrontare obblighi militari e giornate di lavoro gratuito nei poderi dei signori.
Nonostante l'interesse dei rivoluzionari, la situazione dei contadini non cambiò significativamente; solo i più ricchi beneficiarono della vendita dei beni nazionali, formando una nuova classe di proprietari influenti.