Concetti Chiave
- Gli affreschi del castello di Issogne offrono una preziosa testimonianza visiva dell'abbigliamento rinascimentale attraverso scene di vita quotidiana.
- L'abbigliamento maschile dei ricchi includeva uose, farsetto e mantello, con le uose simili a calze attillate spesso arrotolate durante il lavoro.
- Le camicie di tela iniziarono a diffondersi, con modelli pieghettati visibili sotto i mantelli in alcuni affreschi.
- Le nobildonne preferivano stoffe pesanti come broccati e velluti, spesso intessuti con fili d'oro e d'argento, abbandonando lo strascico medievale.
- La passione per i gioielli era tale che furono imposte restrizioni, come il divieto del cardinale Bessarione di indossare più di sei anelli per dito.
Indice
Affreschi del castello di Issogne
Per conoscere l’abbigliamento in uso nel Rinascimento, disponiamo di una testimonianza visiva eccezionale: gli affreschi custoditi nel castello di Issogne, in Val d’Aosta. Si tratta di scene della vita quotidiana dipinti da pittori ignoti, tra il 1494 ed il 1507. Esse ritraggono l’interno, con i vari personaggi, di alcune botteghe del tempo: la farmacia con lo speziale (= il farmacista) il suo inserviente ed una cliente, il negozio del fornaio con il garzone, il negozio del macellaio (= il beccaio) , il laboratorio del sarto con l’aiutante e tanti altri. Fra l’altro, a quel tempo il fornaio ed il macellaio lavoravano nello stesso ambiente.
Abbigliamento maschile rinascimentale
L’abito maschile rinascimentale, indossato dalle persone più ricche, comprendeva tre parti principali: le uose, il farsetto ed il mantello. Le uose erano una specie di calze attillate di tessuto o di pelle che durante il lavoro potevano essere arrotolate fin sotto il ginocchio, cosa che facevano molto spesso gli agricoltori o coloro che esercitavano un loro faticoso. Le maniche del farsetto erano allacciate con delle stringhe per tutta la loro lunghezza. Nel Rinascimento comincia a diventare di moda anche la camicia di tela; infatti negli affreschi sopra citati si vede un personaggio che sotto il mantello, lascia intravedere una camicia pieghettata.
Moda femminile e gioielli
Le nobildonne rinascimentali abbandonano lo strascico in uso nel Medioevo e si usano sempre di più stoffe pesanti, broccati e velluti con, spesso, intessuti fili d’oro e d’argento. In testa, le donne non portano né cappello, né cuffia (come le donne più umili), bensì una reticella cosparsa di perle. Nel Rinascimento, la passione per i gioielli non aveva limiti a tal punto che, nel 1453, il cardinale Bessarione di Bologna proibì severamente alle donne di portare più di sei anelli per dito.
Domande da interrogazione
- Quali informazioni forniscono gli affreschi del castello di Issogne sull'abbigliamento rinascimentale?
- Quali erano le caratteristiche principali dell'abbigliamento maschile rinascimentale?
- Come si caratterizzava la moda femminile rinascimentale e l'uso dei gioielli?
Gli affreschi del castello di Issogne offrono una testimonianza visiva dell'abbigliamento rinascimentale, mostrando scene di vita quotidiana con personaggi in vari ambienti lavorativi, come la farmacia e il negozio del fornaio, tra il 1494 e il 1507.
L'abbigliamento maschile rinascimentale comprendeva le uose, il farsetto e il mantello. Le uose erano calze attillate, il farsetto aveva maniche allacciate con stringhe, e la camicia di tela iniziava a diventare di moda.
Le nobildonne rinascimentali preferivano stoffe pesanti come broccati e velluti, spesso con fili d'oro e d'argento, e indossavano reticelle con perle. La passione per i gioielli era tale che nel 1453 fu imposto un limite al numero di anelli per dito.