Concetti Chiave
- Durante il regno di Kangxi, i gesuiti europei stabilirono ottimi rapporti con la corte imperiale cinese grazie alle loro conoscenze scientifiche.
- I gesuiti furono utilizzati come interpreti in trattative commerciali tra l'Impero cinese e l'Impero russo, con documenti scritti in più lingue.
- All'inizio del Settecento, i rapporti tra l'imperatore cinese e i cristiani si deteriorarono a causa della diffidenza e delle tensioni con la Chiesa di Roma.
- La "questione dei riti" nacque dalla disapprovazione papale sui metodi di evangelizzazione e sull'adattamento del cattolicesimo alla cultura cinese.
- Nel 1704, il contrasto culminò con il rimpatrio dei gesuiti e la revoca delle concessioni cattoliche, bloccando la diffusione del cristianesimo in Cina.
L'arrivo dei gesuiti in Cina
Fu durante il regno dell'imperatore Kangxi (tra il 1661 e il 1722) che in Cina arrivarono i missionari europei ovvero i gesuiti, con cui l'imperatore strinse ottimi rapporti. I gesuiti erano già stati accolti con favore presso la corte dei Ming, quando Matteo Ricci (tra il 1552 e il 1610) era diventato un protagonista della missione evangelizzatrice in Oriente e si era fatto apprezzare nella corte imperiale cinese per la sua vasta conoscenza scientifica.
Il deterioramento dei rapporti
La stima per i gesuiti e la loro cultura venne poi rinnovata dall'imperatore cinese Kangxi che utilizzò i missionari come interpreti durante una trattativa commerciale con l'Impero russo: l'accordo fu scritto in latino, mancese, mongolo, cinese e russo. Agli inizi del Settecento però i rapporti con i cristiani si deteriorarono sia per la maggiore diffidenza da parte dell'imperatore cinese, sia per l'atteggiamento intransigente della Chiesa di Roma che disapprovava i metodi dell'evangelizzazione. Il papa non accettava che i nuovi convertiti al cristianesimo continuassero a praticare alcuni riti della loro tradizione e che i gesuiti adattassero alla cultura cinese alcuni aspetti del cattolicesimo. Si aprì così la cosiddetta "questione dei riti" che si concluse nel 1704 con il rimpatrio dei gesuiti e con la revoca da parte dell'Impero cinese di ogni concessione ai cattolici; ma in questo modo si precluse la diffusione del cristianesimo in Cina.