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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione francese trasformò gli eserciti con la leva obbligatoria, portando al fronte masse di uomini mobili e privi di pesanti convogli di rifornimenti.
  • Napoleone sviluppò tattiche innovative come la promozione sul campo e la disciplina ferrea, premiando l'audacia e punendo severamente la disobbedienza.
  • Le truppe di Napoleone erano conosciute per la loro velocità di movimento, con capacità di coprire lunghe distanze rapidamente per sorprendere il nemico.
  • L'artiglieria francese leggera e mobile fu usata efficacemente per coprire le cariche di fanteria, scombinando le formazioni nemiche.
  • Napoleone variava costantemente le sue strategie, cogliendo di sorpresa gli avversari e sfruttando l'elemento di sorpresa in battaglie cruciali come quelle di Russia e Waterloo.

Indice

  1. Gli eserciti napoleonici
  2. La rivoluzione francese e la leva
  3. Le tattiche di Napoleone
  4. I capolavori militari e la fine

Gli eserciti napoleonici

Gli eserciti di tutti i regni europei dell’età di Napoleone erano formati da soldati professionisti mediamente ben equipaggiati, arruolati con le buone o con le cattive e compensati con uno stipendio in tutti i paesi dove esisteva una buona tradizione militare.

Gli alti comandi erano ricoperti invece dalle nobiltà locali: duchi e principi di sangue, che spesso erano cugini, zii, nipoti degli alti ufficiali avversari.

In questa situazione, le guerre del Settecento erano state molto simili a una serie di ‘partite a sacchi’.

La rivoluzione francese e la leva

La Rivoluzione francese aveva sconvolto questo sistema.

La leva obbligatoria aveva portato sui campi di battaglia centinaia di migliaia di uomini che all’inizio sapevano a malapena maneggiare un moschetto e non conoscevano la disciplina. Però avevano il vantaggio di essere mobilissimi. Poiché, per necessità di cose, dovevano vivere sulle risorse locali, non avevano al seguito pesanti convogli carichi di rifornimenti; le loro truppe portavano al massimo tre giorni di vivere contro i nove giorni degli Austriaci, quindi non fa meraviglia che comparissero dove meno le si aspettava o che riuscissero a fuggire. Inoltre, da Robespierre in poi, i generali aristocratici erano stati eliminati e i comandanti venivano scelti esclusivamente in base al merito.

Le tattiche di Napoleone

Napoleone tenne contro dei pro e dei contro di questa situazione ed elaborò scientificamente le tattiche più adeguate. Ecco le principali:

Napoleone Bonaparte, ottenuta con discorsi entusiasmanti, presenza assidua dei generali dove maggiore era il pericolo, promozione sul campo ai più audaci. “ogni soldato – si diceva – ha nello zaino il bastone di generale”;

• Disciplina ferrea, ottenuta sia facendo fucilare persino nel pieno di una battaglia che scappava o contravveniva i suoi ordini, ma anche attraverso un’autorevolezza al di sopra di ogni immaginazione;

• Grande libertà di bottino e di razzia nei paesi occupati, secondo il principio per cui “la guerra paga la guerra”;

• Schieramenti di truppe in posti diversi per confondere il nemico, grazie all’enorme numero di soldati, l’avversario, che soffriva sempre di un’inferiorità numerica, non sapeva mai da che parte Napoleone avrebbe sferrato l’attacco;

• Massima velocità negli spostamenti, seguito dalle sue truppe anche quando dava ordini impossibili, Napoleone riusciva a far compiere alla sua fanteria persino 130km in 50ore, soste comprese;

• Uso della “furia rivoluzionaria”, contro le schiere ordinate e disciplinate di Austriaci, Prussiani, Inglesi, che marciavano compatte sul campo di battaglia, fermandosi ogni pochi passi per caricare i fucili e tirare, i Francesi rendevano molto meglio andando alla carica di corsa e provocando furiosi corpo a corpo alla baionetta;

• Uso mobilissimo dei cannoni, il modello francese era più leggero e più efficace degli altri;

• Uso dell’artiglieria come copertura delle cariche di fanteria, grazie alla sua abilità di artiglieria, Napoleone sfondava il centro delle schiere nemiche e le scompigliava prima ancora che la fanteria arrivasse a dar loro il colpo di grazia.

I capolavori militari e la fine

Queste e altri accorgimenti colsero di sorpresa gli eserciti delle coalizioni, anche perché Napoleone variava continuamente lo schema delle sue battaglie e, si può dire, non ce ne fu una uguale all’altra. Anche tra i nemici però c’erano degli autentici geni militari come l’inglese Wellington, il tedesco Blücher, il russo Kutuzov. La Campagna di Russia, la battaglia di Lipsia, la battaglia di Waterloo furono i capolavori dei nuovi eserciti europei e segnarono la fine di Napoleone Bonaparte.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la composizione degli eserciti europei durante l'età di Napoleone?
  2. Gli eserciti erano formati da soldati professionisti ben equipaggiati, spesso arruolati con la forza, e comandati da nobili locali.

  3. Come ha cambiato la Rivoluzione francese il sistema militare?
  4. Ha introdotto la leva obbligatoria, portando in battaglia molti uomini poco addestrati ma mobili, e ha eliminato i generali aristocratici, scegliendo i comandanti per merito.

  5. Quali erano le principali tattiche militari di Napoleone?
  6. Includevano discorsi motivazionali, disciplina ferrea, libertà di bottino, schieramenti confusi, velocità negli spostamenti, uso della "furia rivoluzionaria", e artiglieria mobile.

  7. Come Napoleone utilizzava l'artiglieria nelle sue battaglie?
  8. Usava l'artiglieria per coprire le cariche di fanteria, sfondando il centro delle schiere nemiche e scompigliandole prima dell'arrivo della fanteria.

  9. Quali furono le battaglie che segnarono la fine di Napoleone?
  10. La Campagna di Russia, la battaglia di Lipsia e la battaglia di Waterloo furono decisive per la sua sconfitta.

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