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Concetti Chiave

  • In Francia, il malcontento contro l'autoritarismo di Carlo X portò a tre giorni di insurrezione nel luglio 1830, con il risultato dell'ascesa al trono di Luigi Filippo d'Orleans.
  • Il Belgio ottenne l'indipendenza dall'Olanda nel 1830, supportato dalla Francia, con la creazione di un nuovo stato monarchico costituzionale guidato da Leopoldo I di Sassonia.
  • In Inghilterra, il passaggio del potere dai conservatori ai progressisti portò a riforme democratiche significative, tra cui l'abolizione della schiavitù e l'elezione delle amministrazioni cittadine.
  • La Polonia tentò di ottenere l'indipendenza dalla Russia nel 1830-1831, ma il movimento fu represso militarmente e la Polonia tornò sotto il controllo russo.
  • In Italia, i tentativi di insurrezione nella regione di Emilia e Romagna furono traditi e soppressi dalle forze austriache nel 1831, portando a severe repressioni.

Indice

  1. La restaurazione di Luigi XVIII
  2. L'ascesa di Carlo X
  3. Le ordinanze di Saint-Cloud
  4. La rivoluzione di luglio 1830
  5. L'indipendenza del Belgio
  6. Le riforme in Spagna e Inghilterra
  7. La rivoluzione polacca del 1831
  8. Il fallimento della rivolta emiliana

La restaurazione di Luigi XVIII

Dopo la caduta di Napoleone, salì al trono Luigi XVIII, che ripristinò la costituzione del 1814, concessa dal fratello Luigi XVI.

L'ascesa di Carlo X

Dopo la morte di Luigi XVIII, salì al trono Carlo X, il cui desiderio era quello di tornare ad un regime simile a quello della monarchia assoluta.

Davanti al malcontento dei liberali e del popolo, il re Carlo X, insieme al ministro Polignac, abbandonò la politica moderata di Luigi XVIII per far spazio ad una politica autoritaria.

Le ordinanze di Saint-Cloud

Egli concesse numerosi privilegi al clero e all’aristocrazia, come la legge, detta “del Miliardo”, con la quale risarcì tutti i nobili francesi costretti all’emigrazione durante la rivoluzione e vennero varate quattro ordinanze (Ordinanze di Saint-Cloud, 26 luglio 1830), che prevedevano la censura della stampa, una diminuzione dei membri del corpo elettorale, lo scioglimento della Camera e l’indizione di nuove elezioni.

La rivoluzione di luglio 1830

I liberali, affiancati dal popolo, insorsero perciò a Parigi per tre giornate dette “gloriose” (27-28-29 luglio 1830) e, in accordo con gli esponenti della democrazia, si accordarono per una nuova costituzione e la sostituzione di Carlo X, che fuggì in Inghilterra, con Luigi Filippo d’Orleans, che giurò fedeltà al regime costituzionale.

L'indipendenza del Belgio

In seguito al Congresso di Vienna, Belgio e Olanda erano uniti in un unico stato, per fungere da stato cuscinetto per una eventuale volontà francese di espansione territoriale.

I belgi, però, mal sopportavano l'unione con l'Olanda e si sentivano esclusi dalla vita politica, poiché il nuovo re Guglielmo I assegnava tutti gli incarichi di rilievo agli olandesi.

A ciò si aggiungeva il fatto che gli olandesi fossero protestanti, mentre i belgi cattolici.

Così i belgi si unirono in un movimento e, nell'agosto 1830, scoppiò a Bruxelles un moto rivoluzionario.

Guglielmo I inviò delle truppe armate per reprimere la rivolta. Tuttavia il moto belga riscosse simpatie tra i francesi, che vedevano infrangersi lo stato cuscinetto creato sul loro confine.

I deputati francesi convinsero gli inglesi sulla necessità dell’indipendenza del Belgio, che fu così riconosciuto come stato indipendente, staccato dall'Olanda, con un regime monarchico costituzionale a capo del quale fu scelto il principe tedesco Leopoldo I di Sassonia.

Le riforme in Spagna e Inghilterra

In Spagna venne ottenuta una revisione delle istituzione fondata sul modello francese, mentre in Inghilterra il governo passa di conservatori (tories) ai progressisti (whigs), che misero in atto una serie di riforme democratiche: le amministrazioni cittadine divennero elettive, fu abolita la schiavitù in tutto l’Impero e cominciarono a nascere delle legislazioni per la protezione del proletariato di fabbrica.

La rivoluzione polacca del 1831

Dalla caduta di Napoleone, la Polonia aveva perso l'indipendenza e si trovava ad essere uno stato nelle mani della potenza russa.

Visti i successi ottenuti in Francia, alcuni polacchi promossero un moto rivoluzionario.

A scatenare questa reazione fu in particolare l’ostilità nei confronti della Russia, che esercitava una politica di repressione nei confronti della Polonia, specialmente dopo l'ascesa dello zar Nicola I, che aveva cercato di utilizzare le truppe polacche per frenare l’insurrezione belga.

Quando diedero inizio alla rivoluzione, i polacchi erano convinti che la Francia sarebbe intervenuta contro la Russia, ma non lo fece, perché ciò avrebbe causato la reazione della Prussia e dell'Austria, unite allo zar dai patti della Santa Alleanza.

Nonostante ciò, il moto portò all’indipendenza della Polonia (gennaio 1831).

Ben presto però sorsero dei conflitti interni: alcuni erano convinti che, a questo punto, si dovesse scendere a patti con i russi, altri credevano nella necessità di continuare la guerra.

Approfittando di questi conflitti, le armate russe attaccarono i polacchi che, nell’ottobre 1831, si arresero. Varsavia venne presa ed il moto soffocato nel sangue. La Polonia tornò ad essere una provincia russa.

Il fallimento della rivolta emiliana

Nel 1831, a Modena, la Carboneria aveva intrecciato rapporti con il duca Francesco IV.

Si andò così organizzando un moto di insurrezione che comprendeva numerose città emiliane e romagnole, cioè le Legazioni di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, sotto il dominio dello Stato della Chiesa. Fiduciosi dell'appoggio del duca, i cospiratori diedero inizio alla rivolta, ma Francesco IV li tradì e fece arrestare molti dei capi della rivolta, tra cui Ciro Menotti.

Nonostante ciò, per via del timore di un intervento austriaco, gli insorti presero importanti città come Modena, Parma e Bologna, dove furono creati governi provvisori.

Questi tuttavia non resistettero a lungo, a causa del mancato intervento francese, in cui si confidava molto. Nel marzo 1831 l'esercito austriaco fu fatto intervenire ed in breve tempo fu ristabilito l'ordine, cui seguirono condanne a morte.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dei moti rivoluzionari in Francia nel 1830?
  2. I moti rivoluzionari in Francia nel 1830 furono causati dal malcontento dei liberali e del popolo contro la politica autoritaria di Carlo X, che aveva concesso privilegi al clero e all'aristocrazia e imposto censura e restrizioni elettorali.

  3. Come si sviluppò il movimento rivoluzionario in Belgio nel 1830?
  4. In Belgio, il movimento rivoluzionario scoppiò a Bruxelles nell'agosto 1830 a causa del malcontento verso l'unione con l'Olanda e la discriminazione politica. Il Belgio ottenne l'indipendenza con il supporto francese e inglese, diventando uno stato monarchico costituzionale.

  5. Quali furono le conseguenze dei moti rivoluzionari in Polonia nel 1831?
  6. I moti rivoluzionari in Polonia portarono inizialmente all'indipendenza nel gennaio 1831, ma conflitti interni e l'attacco delle armate russe portarono alla resa polacca nell'ottobre 1831, con Varsavia presa e il moto soffocato.

  7. Quali riforme furono attuate in Inghilterra durante i moti rivoluzionari del 1830-1831?
  8. In Inghilterra, i progressisti (whigs) attuarono riforme democratiche, rendendo elettive le amministrazioni cittadine, abolendo la schiavitù nell'Impero e introducendo legislazioni per la protezione del proletariato di fabbrica.

  9. Cosa accadde durante i moti rivoluzionari in Italia, in particolare in Emilia e Romagna, nel 1831?
  10. In Emilia e Romagna, la Carboneria organizzò un moto di insurrezione con il supporto del duca Francesco IV, che però tradì i cospiratori. Nonostante la presa di città come Modena e Bologna, l'intervento austriaco ristabilì l'ordine e portò a condanne a morte.

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