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Concetti Chiave

  • Il congresso di Vienna cercò di restaurare l'Antico regime, ma fallì a causa delle aspirazioni nazionalistiche europee per libertà e indipendenza.
  • La Santa alleanza difendeva il potere assoluto dei sovrani, mentre la borghesia e la classe operaia chiedevano rappresentanza politica.
  • L'ideologia reazionaria sosteneva il ritorno all'Antico regime, opponendosi ai cambiamenti radicali delle rivoluzioni del Settecento.
  • Joseph de Maistre, esponente reazionario, criticava l'Illuminismo e proponeva una società guidata da sovrani e principi religiosi.
  • I conservatori, come Edmund Burke, volevano cambiamenti moderati rispettando la tradizione, senza un ritorno completo al passato.

Indice

  1. Il fallimento del progetto di restaurazione
  2. La Santa alleanza e le contraddizioni sociali
  3. L'ideologia reazionaria e Joseph de Maistre
  4. La posizione dei conservatori e Edmund Burke

Il fallimento del progetto di restaurazione

Il progetto di restaurare l’Antico regime era destinato al fallimento perché andava contro aspirazioni ormai radicate nel sentimento delle nazioni europee.

La Santa alleanza e le contraddizioni sociali

La Santa alleanza difendeva l’integrità di stati che i sovrani consideravano loro legittimo patrimonio, mentre i popoli soggetti al dominio dei grandi imperi rivendicavano libertà ed indipendenza.

La Santa alleanza, inoltre, affidava al potere assoluto dei sovrani il compito di garantire l’ordine sociale, mentre nella società la borghesia e, novità dell’Ottocento, la classe operaia rivendicavano, a livello politico, il riconoscimento del loro peso economico: producendo la ricchezza del paese, pretendevano una giusta rappresentanza nelle istituzioni. Queste contraddizioni tra l’ordine costituito e le forze vive che agivano negli stati e nelle società trovarono gli strumenti del confronto e della lotta politica nelle ideologie che animarono il dibattito culturale della Restaurazione.

L'ideologia reazionaria e Joseph de Maistre

L’ideologia più coerente con i principi della Restaurazione fu quella definita reazionaria perché sosteneva un ritorno all’Antico regime in contrapposizione con il rinnovamento voluto dalla rivoluzione. Il termine reazionario indicava le posizioni di chi "reagiva" e si opponeva agli ideali delle rivoluzioni del Settecento, che avevano puntato a un cambiamento radicale della società; la parola oggi indica chi è favorevole al ripristino di un assetto sociale e politico storicamente superato e quindi si oppone a ogni movimento progressista.

Il principale esponente del pensiero reazionario fu il conte savoiardo Joseph de Maistre. Egli partiva da un giudizio totalmente negativo sulla rivoluzione francese, che considerava l’ultimo e più terribile risultato di un’età dominata dall’orgoglio della ragione, ossia dall’Illuminismo, con cui gli individui pretendevano di decidere da soli ciò che è giusto e ciò che è vero. Viceversa, per i reazionari, il popolo è incapace di decidere da sé e deve essere governato dal “trono e dall’altare”, ossia da un sovrano e dai principi della religione. De Maistre pensava che in Europa si dovesse costruire una nuova grande comunità cristiana di stati, sviluppata sul modello della società medievale precedente alla riforma protestante e sottoposta alla guida spirituale del papa.

La posizione dei conservatori e Edmund Burke

In parte diversa era la posizione dei conservatori, tra i quali si schierò lo scrittore e filosofo inglese Edmund Burke. Essi criticavano la rivoluzione francese e non proponevano un ritorno al passato, bensì moderati cambiamenti nel rispetto della tradizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il destino del progetto di restaurare l'Antico regime dopo il congresso di Vienna?
  2. Il progetto di restaurare l'Antico regime era destinato al fallimento perché andava contro le aspirazioni radicate nei popoli europei, che rivendicavano libertà e indipendenza.

  3. Qual era la posizione dei reazionari riguardo alla rivoluzione francese e all'Illuminismo?
  4. I reazionari, come Joseph de Maistre, avevano un giudizio negativo sulla rivoluzione francese e l'Illuminismo, ritenendo che il popolo dovesse essere governato da un sovrano e dai principi religiosi.

  5. In che modo i conservatori differivano dai reazionari nel loro approccio ai cambiamenti sociali e politici?
  6. I conservatori, come Edmund Burke, criticavano la rivoluzione francese ma proponevano cambiamenti moderati nel rispetto della tradizione, senza un ritorno completo al passato.

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