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Concetti Chiave

  • Il Direttorio esecutivo è un organo collegiale composto da cinque membri, selezionato dal corpo legislativo senza un presidente o capo di stato.
  • Il Consiglio dei Cinquecento propone i candidati, ridotti poi a cinque dal Consiglio degli Anziani, escludendo i deputati dal diventare direttori.
  • Il Direttorio viene parzialmente rinnovato ogni anno, con ciascun membro che diventa ineleggibile per cinque anni dopo il mandato.
  • È responsabile della sicurezza interna ed esterna della Repubblica, nominando e revocando i ministri a suo piacimento.
  • La struttura amministrativa è suddivisa in Dipartimenti e Comuni, con un capo di Dipartimento che esercita controllo e supervisione.

Indice

  1. Il direttorio esecutivo
  2. Composizione e nomina
  3. Rinnovo e funzionamento
  4. Struttura e catena di comando

Il direttorio esecutivo

Per la prima volta si ha un titolo della Costituzione dedicata all’esecuzione delle leggi, che spetta ad un Direttorio esecutivo.

Composizione e nomina

Composto da cinque membri, è nominato dal corpo legislativo. Ha carattere collegiale, nessun presidente, nessun capo di stato. Non è dunque un organo eletto separatamente dal popolo.

Il Consiglio dei Cinquecento fa un lista di dieci volte tanti nomi quanti i membri del Direttorio, e poi da queste cinquanta persone il Consiglio degli Anziani sceglie i direttori. I deputati non possono diventarlo.

Rinnovo e funzionamento

La cosa più rilevante, che sarà poi fatale nell’applicazione della Costituzione, era invece considerata un pregio dai termidoriani: il Direttorio deve essere parzialmente rinnovato in un suo membro ogni anno, che poi diventa ineleggibile per i prossimi cinque. Intervallo di tempo in cui quindi si rinnova del tutto il Direttorio, i cui rapporti di forza interni sono destinati a variare in continuazione. Le sue riunioni sono presiedute da un suo membro, a turno ogni tre mesi. Provvede a sicurezza interna ed esterna della Repubblica. È un governo quindi, collegiale, che nomina ministri e può revocarli a piacere.

Struttura e catena di comando

Si va a separare il governo politico dai ministri attuatori, che dipendono da esso. In questa amministrazione più “autonoma”, la catena di comando scende ai Dipartimenti e poi ai Comuni. Esiste un capo di Dipartimento, che esercita la “tutela”, con controllo, ispezione e anche blocco dell’azione dei suoi sottoposti. Capi sorvegliati dai Ministri, sottoposti ai direttori.

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