Mongo95
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • L'Atto costituzionale sui poteri pubblici, approvato il 1 ottobre 1789, stabilisce la distribuzione dei poteri tra il Re e la futura assemblea legislativa.
  • Il Comitato della Costituzione, dominato dai monarchien, discute i poteri del Re, preferendo un monarca costituzionale limitato nel legislativo.
  • La corrente dei noirs, aristocratici all'estrema destra, sostiene una riduzione minima dei poteri regi, mantenendo una visione quasi assolutistica.
  • Il Comitato, guidato da Mounier, viene sfiduciato dalla Costituente e sostituito, portando alla creazione dell'Acte come parte del Titolo III della Costituzione.
  • Mounier, favorevole al sistema inglese bicamerale, è costretto a dimettersi e ad emigrare, come molti altri nobili che non accettano i cambiamenti in atto.

Indice

  1. L'atto costituzionale del 1789
  2. Discussioni sui poteri del re
  3. La corrente dei monarchien
  4. La sfiducia e le dimissioni di Mounier

L'atto costituzionale del 1789

Altro documento è l’Atto costituzionale sui poteri pubblici, Acte constitutionnel, approvato il 1 ottobre 1789. In esso si tratta del Re, come anche della futura assemblea legislativa nel sistema politico che inizierà a funzionare una volta varata la Costituzione.

Discussioni sui poteri del re

Si tratta dei vari poteri e funzioni che devono essere distribuiti tra i due soggetti, talvolta anche in modo esclusivo, privandone l’altro soggetto.

La corrente dei monarchien

Dei poteri del Re si era discusso nel Comitato della Costituzione, egemonizzato dai cosiddetti “monarchici”, cioè i monarchien, fautori di un monarca costituzionale limitato nell’esercizio del legislativo. Nella Costituente era presenza all’estrema destra anche la corrente dei noirs, aristocratici che volevano invece una diminuzione quanto più lieve possibile dei poteri regi, ancora fermi ad una concezione quasi assolutistica di questa istituzione. In ogni caso, sono i monarchien ad avere la maggioranza nel Comitato. Uno di essi è Mounier, eletto nel delfinato, che guardava al sistema inglese bicamerale con voto assoluto per il re.

La sfiducia e le dimissioni di Mounier

Non accettando la deriva monarchica, la Costituente sfiducia il Comitato. Mounier si deve dimettere, ma viene accusato di aver abbandonato la causa della rivoluzione, e viene costretto ad emigrare, come accade a molti altri (soprattutto nobili) che non riescono ad accordarsi con quanto stava accadendo nel Paese. Il lavoro del Comitato viene accantonato e il ruolo viene affidato ad altre persone, che producono appunto l’Acte, il documento sulle istituzione che costituirà anche il Titolo III della Costituzione.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mongo95 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Mongo95 di Lud_

domandina

Mongo95 di Samantha Petrosino