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Concetti Chiave

  • Nel 1791, l'Assemblea costituente approva un atto che ridefinisce il ruolo dei funzionari pubblici, allontanandosi dal controllo assolutistico del vecchio regime.
  • Si istituisce un sistema dove i Ministeri e i funzionari eletti sono regolati dall'Assemblea costituente e poi legislativa, non dall'esecutivo.
  • Il potere organizzativo e decisionale sull'apparato amministrativo è assegnato esclusivamente al corpo legislativo, limitando l'esecutivo.
  • Il Re è al vertice dell'apparato amministrativo ma non detiene poteri organizzativi, essendo ridotto a un funzionario pubblico.
  • I funzionari, incluso il Re, devono risiedere vicino al luogo di lavoro e l'eventuale rifiuto del Re di rientrare nel regno è considerato abdicazione.

Indice

  1. Riforma dei funzionari pubblici
  2. Ruolo del re e dei ministeri

Riforma dei funzionari pubblici

Nel marzo 1791 l'Assemblea costituente va ad approvare un atto costituzionale che definisce la fisionomia dei funzionari pubblici, che nel vecchio regime avevano rappresentato un formidabile strumento di controllo amministrativo assolutistico.

Ruolo del re e dei ministeri

Si va a creare un nuovo sistema in cui è necessario distinguere ulteriormente la figura dei Ministeri, l’apparato di funzionari eletti, che sono regolati invece da Assemblea costituente prima e legislativa poi.

Quindi il titolare dell’esecutivo non può decidere sui suoi propri strumenti amministrativi, quantità, compito, raggio di competenze, etc, ma il potere di organizzazione spetta solamente al corpo legislativo. La catena di comando parte dal Re e si ferma ai Ministri, oltre decide l’Assemblea. Il Re è in cima all’apparato ma non è capo, non ha potere organizzativo e regolamentare, non è padrone assoluto dell’esecutivo. I funzionari pubblici devono anche risiedere vicino al luogo di lavoro. Lo stesso Re viene ridotto a funzionario pubblico, primo tra essi, ma sempre servitore dello Stato, quindi non può avere residenza eccessivamente lontana dall’Assemblea legislativa in riunione. Viene previsto che se dovesse lasciare il regno e venisse invitato a rientrare, una rifiuto verrebbe considerato come dichiarazione di volontà di abdicazione.

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