Concetti Chiave
- Nel Quattrocento, l'Europa supera il sistema feudale, con un accentramento del potere e omogeneizzazione degli apparati amministrativi.
- I sovrani iniziano ad allearsi con mercanti e imprenditori, migliorando l'efficienza amministrativa e individuando centri di potere come capitali.
- Il potere monarchico si concentra gradualmente nelle mani del sovrano, mantenendo comunque la reciprocità del rapporto di fedeltà tipico del feudalesimo.
- Le "genealogie incredibili" vengono create per legittimare il diritto al trono delle casate, con intellettuali che inventano origini nobili.
- La formazione di Chiese nazionali supporta il centralismo monarchico, con il re che ottiene il diritto di nominare cariche ecclesiastiche.
Indice
Superamento del sistema feudale
Nel corso del Quattrocento, in Europa si vede un superamento del sistema di organizzazione feudale: un sistema basato sul rapporto personale tra dominus e vassallo, sancito da un giuramento e compensato con la concessione di terre su cui esercitare un dominio sostanzialmente autonomo.
Accentramento del potere
Tra il XIV e XV secolo, in tutto Europa, si ha una forte tendenza all'accentramento del potere e all'omogeneizzazione degli apparati amministrativi e alla continuità del dominio sul territorio. I re incominciano ad usare molti strumenti e tante tattiche per fini non solo politici-economici ma anche per aspetti geografici e territoriali. Si vedono nascere dei continui attacchi fra sovrano e nobiltà di alto lignaggio, che in molti casi vede nascere l'alleanza, tra trono e mercanti o imprenditori. Con l'ingresso di queste due classi nelle amministrazioni monarchiche si vede una migliore efficienza dell'organizzazione, e, a volte, si riesce ad individuare un centro che fungeva da capitale.
Fedeltà e reciprocità nel potere
Se l'accentramento politico si realizza attraverso la graduale concentrazione del potere nelle mani del sovrano, bisogna precisare che tale processo non suppone il superamento della concezione personale del potere tipica del feudalesimo: la fedeltà e il servizio al re sono ancora valori negoziabili e implicano reciprocità. Se il suddito si impegna a essere fedele al principe, questi si ritiene, obbligato a ricompensare la fedeltà con dei “regali”.
Genealogie e centralismo monarchico
In questo periodo nascono anche le “genealogie incredibili”, ricostruzioni fantasiose delle remote origini di una qualche casata, create da intellettuali o letterati, che pur di compiacere il signore, fanno di tutto per riconoscerne il diritto a governare. A trascinare il percorso verso il centralismo monarchico è la formazione di Chiese nazionali. La loro funzione è essenziale nel consacrare monarchi, principi e repubbliche. Strettamente connessa è il diritto che il re acquisisce di attribuire cariche e benefici ecclesiastici. La fedeltà al sovrano non è più solo ricompensata nella dimensione laica ma pure in quella spirituale. A completare il tutto c'è la nascita di matrimoni a fini politici.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali trasformazioni politiche in Europa durante il Quattrocento?
- Come si evolve il rapporto tra sovrano e nobiltà in questo periodo?
- Qual è il ruolo delle Chiese nazionali nel processo di centralizzazione monarchica?
Durante il Quattrocento, in Europa si assiste al superamento del sistema feudale e a una tendenza all'accentramento del potere, con l'omogeneizzazione degli apparati amministrativi e la continuità del dominio territoriale.
Si sviluppano continui attacchi tra sovrano e nobiltà, con alleanze tra trono e mercanti o imprenditori, migliorando l'efficienza amministrativa e talvolta individuando un centro che funge da capitale.
Le Chiese nazionali sono essenziali nel consacrare monarchi e principi, e il re acquisisce il diritto di attribuire cariche ecclesiastiche, ricompensando la fedeltà non solo laica ma anche spirituale.