Concetti Chiave
- Il dispotismo illuminato nasce dall'unione delle idee illuministe e del potere assoluto dei sovrani per riformare lo stato.
- Le monarchie illuminate miravano a consolidare l'autorità statale attraverso riforme fiscali e amministrative.
- L'efficienza del sistema fiscale era cruciale, con enfasi su una tassazione diretta più equa e precisa.
- Riforme legali cercavano di unificare il sistema giuridico e ridurre l'influenza delle giurisdizioni autonome.
- L'assolutismo illuminato rappresenta una fase del processo di costruzione dello stato moderno, iniziato nel tardo Medioevo.
Indice
Il dispotismo illuminato
Le riforme dello stato e della società erano al centro del dibattito degli illuministi. Alcuni sovrani assoluti si resero conto della necessità di riforme che garantissero un miglior controllo dello stato e maggiori risorse finanziarie da investire nella loro politica di potenza. A tal fine si ispirarono alle riflessioni degli intellettuali illuministi e chiesero loro un impegno diretto nell'amministrazione. Il metodo di governo che scaturì dall'unione della volontà dei sovrani e delle idee degli illuministi fu definito "dispotismo illuminato":
- dispotismo, perchè i sovrani si avvalsero del loro potere assoluto per riformare lo stato;
- illuminato, per l'influenza esercitata dalla cultura modernizzatrice e razionalista dei Lumi e per il contributo diretto di alcuni intellettuali, come Voltaire, Diderot e Beccaria, che si misero al servizio dei sovrani.
Obiettivi delle monarchie illuminate
Obiettivo comune alle monarchie illuminate fu l'affermazione dell'autorità dello stato, ossia la pienezza del potere centrale su tutti i ceti e su tutti i territori. Per raggiungerla i sovrani promossero una politica di riforme con i seguenti fini:
- accrescere le entrate fiscali;
- sviluppare l'economia;
- accentrare il potere e rafforzare la burocrazia;
- riformare i codici e l'amministrazione della giustizia;
- ridurre l'autonomia del clero e far prevalere la giurisdizione laica su quella ecclesiastica.
L'assolutismo illuminato può quindi essere considerato un'ulteriore fase nel processo di costruzione dello stato moderno iniziato nel tardo Medioevo.
Problemi fiscali e riforme
Il fulcro di ogni riforma fu il problema fiscale: più le funzioni dello stato si ampliavano, più aumentava la spesa pubblica. Il bilancio pubblico passivo costrinse, quindi, i sovrani a rendere più efficiente il sistema fiscale per accrescere le entrate.
Allora, come oggi, vi erano due modi per riscuotere le tasse: le imposte dirette, che tassavano il reddito individuale e le rendite fondiarie, e le imposte indirette, applicate al prezzo di vendita di determinati prodotti e che quindi colpivano i consumi. Queste ultime, più facili da riscuotere, fornivano la maggior parte delle entrate, ma non potevano crescere troppo perchè, gravando indiscriminatamente su tutti i consumatori, recavano maggior danno ai più poveri. Le riforme puntarono allora sulla tassazione diretta: ridussero le esenzioni, migliorarono i sistemi per l'accertamento dei redditi, resero più efficiente la riscossione delle tasse.
Riforme della giustizia
Un altro nodo centrale fu la giustizia, che spesso era non solo inumana e arbitraria, ma anche caotica e disuguale: una selva di tribunali e giurisdizioni particolari (come quelle signorili ed ecclesiastiche) non dava nessuna "certezza del diritto", perchè i sudditi erano soggetti a giustizie diverse, a seconda del ceto sociale di appartenenza o del luogo in cui risiedevano. Le riforme puntarono a istituire un solo sistema giuridico, a rendere più giuste e certe le pene e ad abrogare le giurisdizioni autonome, specie quelle ecclesiastiche, che nei secoli si erano talmente ampliate da costituire uno stato nello stato.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale delle riforme promosse dai sovrani nel contesto del dispotismo illuminato?
- In che modo i sovrani cercarono di migliorare il sistema fiscale durante il dispotismo illuminato?
- Quali furono le influenze culturali che caratterizzarono il dispotismo illuminato?
- Quali problemi cercarono di risolvere le riforme giudiziarie nel contesto del dispotismo illuminato?
L'obiettivo principale era l'affermazione dell'autorità dello stato, attraverso l'accentramento del potere, il rafforzamento della burocrazia, e la riforma dei codici e dell'amministrazione della giustizia.
I sovrani puntarono sulla tassazione diretta, riducendo le esenzioni, migliorando i sistemi di accertamento dei redditi e rendendo più efficiente la riscossione delle tasse.
Il dispotismo illuminato fu influenzato dalla cultura modernizzatrice e razionalista dei Lumi, con il contributo diretto di intellettuali come Voltaire, Diderot e Beccaria.
Le riforme giudiziarie cercarono di risolvere l'umanità, l'arbitrarietà e la disuguaglianza del sistema giudiziario, istituendo un solo sistema giuridico e abrogando le giurisdizioni autonome, specialmente quelle ecclesiastiche.