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Concetti Chiave

  • Il dispotismo illuminato nasce dall'unione delle idee illuministe e del potere assoluto dei sovrani per riformare lo stato.
  • Le monarchie illuminate miravano a consolidare l'autorità statale attraverso riforme fiscali e amministrative.
  • L'efficienza del sistema fiscale era cruciale, con enfasi su una tassazione diretta più equa e precisa.
  • Riforme legali cercavano di unificare il sistema giuridico e ridurre l'influenza delle giurisdizioni autonome.
  • L'assolutismo illuminato rappresenta una fase del processo di costruzione dello stato moderno, iniziato nel tardo Medioevo.

Indice

  1. Il dispotismo illuminato
  2. Obiettivi delle monarchie illuminate
  3. Problemi fiscali e riforme
  4. Riforme della giustizia

Il dispotismo illuminato

Le riforme dello stato e della società erano al centro del dibattito degli illuministi. Alcuni sovrani assoluti si resero conto della necessità di riforme che garantissero un miglior controllo dello stato e maggiori risorse finanziarie da investire nella loro politica di potenza. A tal fine si ispirarono alle riflessioni degli intellettuali illuministi e chiesero loro un impegno diretto nell'amministrazione. Il metodo di governo che scaturì dall'unione della volontà dei sovrani e delle idee degli illuministi fu definito "dispotismo illuminato":

- dispotismo, perchè i sovrani si avvalsero del loro potere assoluto per riformare lo stato;

- illuminato, per l'influenza esercitata dalla cultura modernizzatrice e razionalista dei Lumi e per il contributo diretto di alcuni intellettuali, come Voltaire, Diderot e Beccaria, che si misero al servizio dei sovrani.

Obiettivi delle monarchie illuminate

Obiettivo comune alle monarchie illuminate fu l'affermazione dell'autorità dello stato, ossia la pienezza del potere centrale su tutti i ceti e su tutti i territori. Per raggiungerla i sovrani promossero una politica di riforme con i seguenti fini:

- accrescere le entrate fiscali;

- sviluppare l'economia;

- accentrare il potere e rafforzare la burocrazia;

- riformare i codici e l'amministrazione della giustizia;

- ridurre l'autonomia del clero e far prevalere la giurisdizione laica su quella ecclesiastica.

L'assolutismo illuminato può quindi essere considerato un'ulteriore fase nel processo di costruzione dello stato moderno iniziato nel tardo Medioevo.

Problemi fiscali e riforme

Il fulcro di ogni riforma fu il problema fiscale: più le funzioni dello stato si ampliavano, più aumentava la spesa pubblica. Il bilancio pubblico passivo costrinse, quindi, i sovrani a rendere più efficiente il sistema fiscale per accrescere le entrate.

Allora, come oggi, vi erano due modi per riscuotere le tasse: le imposte dirette, che tassavano il reddito individuale e le rendite fondiarie, e le imposte indirette, applicate al prezzo di vendita di determinati prodotti e che quindi colpivano i consumi. Queste ultime, più facili da riscuotere, fornivano la maggior parte delle entrate, ma non potevano crescere troppo perchè, gravando indiscriminatamente su tutti i consumatori, recavano maggior danno ai più poveri. Le riforme puntarono allora sulla tassazione diretta: ridussero le esenzioni, migliorarono i sistemi per l'accertamento dei redditi, resero più efficiente la riscossione delle tasse.

Riforme della giustizia

Un altro nodo centrale fu la giustizia, che spesso era non solo inumana e arbitraria, ma anche caotica e disuguale: una selva di tribunali e giurisdizioni particolari (come quelle signorili ed ecclesiastiche) non dava nessuna "certezza del diritto", perchè i sudditi erano soggetti a giustizie diverse, a seconda del ceto sociale di appartenenza o del luogo in cui risiedevano. Le riforme puntarono a istituire un solo sistema giuridico, a rendere più giuste e certe le pene e ad abrogare le giurisdizioni autonome, specie quelle ecclesiastiche, che nei secoli si erano talmente ampliate da costituire uno stato nello stato.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale delle riforme promosse dai sovrani nel contesto del dispotismo illuminato?
  2. L'obiettivo principale era l'affermazione dell'autorità dello stato, attraverso l'accentramento del potere, il rafforzamento della burocrazia, e la riforma dei codici e dell'amministrazione della giustizia.

  3. In che modo i sovrani cercarono di migliorare il sistema fiscale durante il dispotismo illuminato?
  4. I sovrani puntarono sulla tassazione diretta, riducendo le esenzioni, migliorando i sistemi di accertamento dei redditi e rendendo più efficiente la riscossione delle tasse.

  5. Quali furono le influenze culturali che caratterizzarono il dispotismo illuminato?
  6. Il dispotismo illuminato fu influenzato dalla cultura modernizzatrice e razionalista dei Lumi, con il contributo diretto di intellettuali come Voltaire, Diderot e Beccaria.

  7. Quali problemi cercarono di risolvere le riforme giudiziarie nel contesto del dispotismo illuminato?
  8. Le riforme giudiziarie cercarono di risolvere l'umanità, l'arbitrarietà e la disuguaglianza del sistema giudiziario, istituendo un solo sistema giuridico e abrogando le giurisdizioni autonome, specialmente quelle ecclesiastiche.

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