Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il ruolo della donna rinascimentale era limitato, con poche libertà, ma alcune conquiste rispetto al passato sono evidenti grazie ai testi di Alberti e Castiglione.
  • La scelta della sposa era guidata dalla famiglia del ragazzo, basandosi su criteri come bellezza, virtù, educazione e abilità pratiche come cucire e gestire la casa.
  • La donna rinascimentale aveva il compito di gestire la famiglia, ma solo in assenza del marito, e doveva rispettare regole di comportamento rigide che limitavano la sua autonomia.
  • Le festività e le celebrazioni erano basate sul genere del neonato, con maggior enfasi e ricchezza nei festeggiamenti per un erede maschio rispetto a una femmina.
  • La costituzione della dote era fondamentale per le famiglie, influenzando il futuro matrimoniale delle figlie e spingendo alcune famiglie a depositare somme nel Monte delle doti per garantirne il futuro.

Indice

  1. Ruolo della donna nel Rinascimento
  2. Educazione e matrimonio
  3. Vita quotidiana e limitazioni
  4. Gravidanza e parto
  5. Dote e matrimonio

Ruolo della donna nel Rinascimento

Per conoscere il ruolo della donna nella società rinascimentale dobbiamo fare riferimento a due fonti fondamentali: il trattato Della famiglia di Leon Battista Alberti e il Cortegiano di Baldassare Castiglione. Le due opere sono separate da quasi un secolo, eppure è possibile notare che, con molta fatica, la donna è riuscita a conquistare alcune libertà, per noi moderni senz’altro piccole, ma per quei tempi non trascurabili.

Educazione e matrimonio

Verso undici anni, la ragazza usciva dal convento in cui le erano state impartite le prime forme di educazione e a dodici anni veniva già considerata in età matrimoniale.

In genere, erano i genitori del ragazzo che sceglievano la sposa e la sua famiglia, esaminando con attenzione il fisico, il carattere, la virtù e la buona educazione. Alle qualità morali si aggiungevano le abilità pratiche come saper cucire ed essere in grado di accudire all’abitazione. La scelta doveva essere molto oculata perché come afferma Leon Battista Alberti, l’amore coniugale è anche una cosa utile di cui non ci si deve pentire in futuro. Oltre al compito della procreazione, la donna rinascimentale si doveva occupare della tutela della famiglia (che comprendeva anche i servitori), aveva l’obbligo di essere fedele al marito e soltanto in assenza di quest’ultimo, assumeva la gestione economica della casa.

Vita quotidiana e limitazioni

La giornata tipo della donna si svolgeva sempre nello stesso modo: essa si alzava presto la mattina, preparava il pane, rammendava i panni, curava il pranzo e accoglieva il marito. La regola imponeva che essa non chiedesse mai al proprio marito come avesse trascorso la giornata, né doveva intromettersi nei suoi affari o leggerei suoi documenti personali.

Non poteva uscire in assenza del marito. Soltanto in occasione di grandi solennità poteva uscire, ma accompagnata dai suoi servi. L’unica concessione a cui aveva diritto era affacciarsi al balcone. La donna che faceva parte di classi sociali inferiori era soggetta a ulteriori limitazioni. Col tempo la situazione cominciò a cambiare; infatti, sono numerose le donne che facevano delle corporazioni come ci è testimoniato da alcune lastre tombali della chiesa di Santa Reparata.

Gravidanza e parto

Il giorno dell’annuncio della prima gravidanza era un giorno di gran festa e in genere a tale gravidanza ne seguivano molte altre (di solito, una donna rinascimentale partoriva ogni venti mesi). Quando si avvicinava il momento del parto, la donna si recava in chiesa per confessarsi e successivamente faceva testamento perché molto spesso dando alla luce un bambino, essa rischiava la vita a causa della scarsa igiene e della mancanza di adeguate conoscenze di ostetricia. Il battesimo veniva celebrato con grande sfarzo e la camera della puerpera veniva addobbata sontuosamente per mostrare a tutti le proprie ricchezze. I parenti si recavano a far visita portando ricchi doni, anche se le leggi punivano gli sperperi e imponevano di non offrire doni di un valore superiore a tre fiorini d’oro; ma le trasgressioni erano numerose soprattutto nelle classi agiate. A questo proposito è molto indicativa una tela di Masaccio, conservata nel Museo di Berlino che rappresenta un corteo di giovani, aperto da trombettieri della Signoria fiorentina che si reca a portare doni all’erede appena nato di una famiglia borghese. Nel caso in cui si trattasse di una femmina, i festeggiamenti erano meno ricchi, anzi, in certi casi venivano annullati e tutto veniva riposto in attesa della seguente nascita. In caso di erede maschio, veniva concesso il condono dei debiti o accordata la grazia ai prigionieri.

Dote e matrimonio

Per la figlia femminina la più grande preoccupazione dei genitori era la costituzione della dote, fatto che interessava le classi nobili, i ricchi mercanti e i ceti popolari. Alcuni documenti attestano che, a Firenze, nel XIV secolo una dote di 500 fiorini era consueta, ma nel XV secolo ne occorrevano 1000 per costituire a mala pena la dote della figlia di un artigiano. Addirittura, nel Quattrocento, a Firenze, fu creato il Monte delle doti, una specie di cassa di risparmio, gestita dal Comune, in cui i genitori al momento della nascita della figlia depositavano una certa somma che veniva poi ritirata, con gli interessi, al momento del matrimonio. Esistevano anche famiglie che non potevano permettersi una dote; in questo caso, la ragazza doveva accontentarsi di un pretendente con poche esigenze e che, soprattutto, per salvare la faccia, fosse disposto a mentire in fatto di dote.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le fonti principali per comprendere il ruolo della donna nella società rinascimentale?
  2. Le fonti principali erano il trattato "Della famiglia" di Leon Battista Alberti e "Il Cortegiano" di Baldassare Castiglione.

  3. A quale età le ragazze rinascimentali erano considerate in età matrimoniale?
  4. Le ragazze erano considerate in età matrimoniale a dodici anni.

  5. Quali erano i compiti principali di una donna rinascimentale all'interno della famiglia?
  6. I compiti principali includevano la procreazione, la tutela della famiglia, la fedeltà al marito e, in sua assenza, la gestione economica della casa.

  7. Come veniva celebrato il battesimo di un neonato e quali differenze c'erano tra maschi e femmine?
  8. Il battesimo veniva celebrato con grande sfarzo, ma i festeggiamenti erano meno ricchi per le femmine e, in certi casi, venivano annullati.

  9. Qual era l'importanza della dote e come veniva gestita a Firenze nel Quattrocento?
  10. La dote era fondamentale per il matrimonio e a Firenze fu creato il Monte delle doti, una cassa di risparmio gestita dal Comune per accumulare la dote fin dalla nascita della figlia.

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