Concetti Chiave
- Carlo I salì al trono nel 1625, ereditando un paese in difficoltà economiche e sociali dal padre Giacomo I, e seguì politiche assolutistiche più concrete.
- La sua politica estera fu disastrosa, con fallimenti nelle guerre contro Spagna e Francia sotto la guida del duca di Buckingham, senza conseguenze per il duca.
- Il Parlamento rispose all'arbitrio del re con la Petition of Rights, cercando di limitare il potere reale su tasse, detenzioni e libertà religiosa.
- Carlo I governò autonomamente dopo aver sciolto il Parlamento, imponendo la controversa tassa Ship Money e affrontando resistenza da nobili, borghesi e puritani.
- Il conflitto tra re e Parlamento culminò nella guerra civile (1642-1649), dopo che il "parlamento lungo" cercò di ridurre ulteriormente il potere reale, incluso il controllo dell'esercito.
Indice
L'ascesa al trono di Carlo
Carlo salì al trono nel 1625, anno della morte di suo padre Giacomo I, che aveva lasciato il paese in grave condizioni economiche e sociali.
Politica estera e fallimenti
Il nuovo sovrano condivideva le tendenze assolutistiche del padre, ma Nei primi anni di regno, la preoccupazione principale di Carlo era la politica estera: egli convocò il parlamento unicamente per richiedere i fondi per finanziare due guerre, dapprima contro la Spagna e poi contro la Francia per portare aiuto agli Ugonotti in guerra contro la monarchia francese. Il re diede l’incarico di guidare entrambe le spedizioni al duca di Buckingham, il suo favorito, che però portò l’Inghilterra al fallimento ben due volte. Carlo, però, si rifiutò di avviare un processo contro il duca, ribadendo più volte che il potere del sovrano è incontestabile.
La Petition of Rights
Di fronte ad un atto così arbitrario, il Parlamento si allarmò ed elaborò la Petition of Rights, un documento che conteneva una serie di emendamenti che di fatto avrebbero limitato i poteri del re, tra cui:
Governo autonomo e Ship Money
Le mire espansionistiche del re richiedevano molti fondi che sarebbero stati difficili da raccogliere senza l’approvazione del parlamento, motivo per cui Dopo l'assassinio del duca di Buckingham, però, il re decise che avrebbe potuto governare anche senza un supporto parlamentare e sciolse le Camere. Seguirono anni di governo autonomo, in cui il re abolì la Petizione e tutti i diritti che gli erano stati negati. Per far fronte ai problemi economici, infatti, impose a tutto il regno una nuova tassa, la Ship Money, che precedentemente veniva pagata solo in tempi di guerra dalle città portuali per il mantenimento della flotta militare. Furono anni di terrore per la piccola e media nobiltà, ma anche per borghesi e puritani, che si opposero con tutte le loro forze alla tirannia del sovrano (appoggiato, invece, dalla Chiesa Anglicana e la restante parte della nobiltà) e lottarono per la restaurazione del parlamento. Le insurrezioni si verificarono maggiormente in Scozia, Paese dove i Calvinisti (ossia i Puritani) erano in maggioranza.
Il parlamento breve e lungo
Per sedare la rivolta, Carlo I fu costretto a convocare nuovamente il parlamento nell’aprile del 1640, il quale venne definito “parlamento breve” in quanto il re, trovatosi di fronte alla negazione delle sue richieste, lo sciolse appena dopo un mese. Seguì l’istaurazione del “parlamento lungo” nel mese di novembre dello stesso anno. Questa volta la maggioranza dei deputati era costituita dai membri della classe media, per lo più puritani, che colsero subito l’occasione per impedire al re di esercitare ulteriore potere. Fu avviata, ad esempio, una petizione per l’abolizione dell’episcopato e dei tribunali regi ed il re nuovamente non poteva prendere iniziative senza l’approvazione dei parlamentari.
Inizio della guerra civile
Quando il parlamento giunse addirittura a privare il re del controllo dell’esercito, quest’ultimo organizzò una risposta armata. Quest’evento segnò l’inizio della guerra civile (1642-1649) fra i sostenitori del re e quelli del parlamento.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali preoccupazioni di Carlo I nei primi anni del suo regno?
- Qual è stato il ruolo del duca di Buckingham durante il regno di Carlo I?
- Cosa conteneva la Petition of Rights e perché fu importante?
- Come reagì Carlo I dopo l'assassinio del duca di Buckingham?
- Quali furono le conseguenze della convocazione del "parlamento lungo"?
Nei primi anni del suo regno, Carlo I si concentrò principalmente sulla politica estera, cercando fondi per finanziare guerre contro la Spagna e la Francia.
Il duca di Buckingham, favorito di Carlo I, fu incaricato di guidare le spedizioni militari contro la Spagna e la Francia, ma entrambe si conclusero con fallimenti.
La Petition of Rights conteneva emendamenti per limitare i poteri del re, come l'imposizione di tasse senza approvazione parlamentare e l'imprigionamento senza processo, ed era importante perché cercava di contenere l'autoritarismo di Carlo I.
Dopo l'assassinio del duca di Buckingham, Carlo I decise di governare senza il parlamento, sciogliendo le Camere e abolendo la Petition of Rights.
La convocazione del "parlamento lungo" portò a una maggioranza puritana che limitò ulteriormente il potere del re, contribuendo all'inizio della guerra civile tra sostenitori del re e del parlamento.