Concetti Chiave
- La resistenza popolare contro il dominio napoleonico emerse in Europa, con guerriglie efficaci come quella spagnola sostenuta dagli inglesi.
- La disastrosa campagna di Russia del 1812 fu un punto di svolta, con le truppe francesi impreparate al rigido inverno e le tattiche di terra bruciata russe.
- La sesta coalizione, formata da diverse nazioni europee, sconfisse Napoleone a Lipsia nel 1813, portando alla sua prima abdicazione.
- Il ritorno di Napoleone durante i "cento giorni" culminò con la battaglia di Waterloo, dove fu definitivamente sconfitto dalle forze anglo-prussiane.
- Esiliato a Sant'Elena, Napoleone visse i suoi ultimi anni sull'isola, morendo il 5 maggio 1821.
Indice
Risveglio e resistenza popolare
Se le campagne napoleoniche avevano risvegliato l'orgoglio nazionale dei popoli europei, il dominio imperiale bonapartista finì col mortificarlo. Crebbe di conseguenza l'opposizione a Napoleone, che assunse un carattere del tutto nuovo: furono le masse popolari delle città e delle campagne a organizzare la resistenza all'occupazione francese. In alcuni casi la resistenza popolare fece ricorso alla guerriglia, evitando gli scontri in campo aperto e colpendo l'esercito d'occupazione con imboscate e sabotaggi; ebbe successo la guerriglia spagnola che, con l'appoggio inglese, tenne in scacco l'esercito francese dal 1808 al 1813.
Disfatta in Russia
Il crollo dell'impero napoleonico fu provocato da una disfatta militare. Nel 1812 Napoleone decise di attaccare la Russia che si rifiutava di aderire al blocco continentale contro la Gran Bretagna. La campagna di Russia, lanciata nel giugno, ebbe un inizio travolgente. Con un esercito di oltre 700000 uomini Napoleone penetrò in Russia e conquistò Mosca con una sola vera battaglia, quella di Borodino. L'esercito russo, infatti, non accettò mai lo scontro diretto, in cui i francesi avrebbero probabilmente avuto la meglio; preferì ritirarsi, facendo terra bruciata davanti al nemico, distruggendo o facendo portare via dalla popolazione cibo, raccolti e animali. Quando le truppe francesi entrarono a Mosca, trovarono una città abbandonata che era stata data alle fiamme dagli stessi russi. Privo di rifornimenti e di fronte a un nemico che non riusciva a costringere alla resa, l'esercito napoleonico non potè che iniziare una disastrosa ritirata, nel più gelido inverno, continuamente colpito sui fianchi dai russi.
Sconfitta e abdicazione
Nell'ottobre del 1813, a Lipsia, una coalizione (la sesta) composta da Gran Bretagna, Russia, Prussia, Svezia e Austria inflisse una dura sconfitta a Napoleone, che aveva riorganizzato in fretta una nuova armata. Il 31 marzo 1814 le truppe della coalizione entrarono a Parigi: il 6 aprile Napoleone abdicò e gli fu conferita la sovranità dell'isola d'Elba. Sul trono di Francia tornarono i Borbone, con Luigi XVIII, fratello minore del re decapitato.
I cento giorni di Napoleone
I cosiddetti cento giorni di Napoleone iniziarono il 1° marzo 1815: sbarcato a Cannes, marciò su Parigi alla testa di una schiera di pochi uomini che via via si moltiplicò, perché i soldati mandati a fermarlo erano nella maggior parte dei casi suoi stessi veterani che decisero di seguire il loro condottiero nella sua ultima impresa. Napoleone entrò a Parigi il 20 marzo, mentre Luigi XVIII fuggiva in Belgio.
Waterloo e l'esilio finale
L'ultima grande battaglia si combatté a Waterloo, presso Bruxelles, il 18 giugno 1815. Napoleone cercò di battere separatamente l'esercito inglese prima che questo si congiungesse con quello prussiano, ma la disperata resistenza degli inglesi diede ai prussiani il tempo di arrivare e schiacciare le truppe francesi.
Napoleone fu esiliato nell'isola di Sant'Elena, dove morì il 5 maggio 1821.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della caduta dell'impero napoleonico?
- Come reagirono i popoli europei al dominio napoleonico?
- Cosa accadde durante la campagna di Russia del 1812?
- Quali furono le conseguenze della battaglia di Waterloo?
La caduta dell'impero napoleonico fu causata principalmente da una disfatta militare, in particolare la fallimentare campagna di Russia del 1812 e la sconfitta a Lipsia nel 1813.
I popoli europei organizzarono una resistenza popolare contro l'occupazione francese, spesso ricorrendo alla guerriglia, come nel caso della Spagna, che con l'aiuto inglese riuscì a contrastare l'esercito francese.
Durante la campagna di Russia, Napoleone conquistò Mosca, ma trovò la città abbandonata e incendiata dai russi. Senza rifornimenti e con l'inverno rigido, l'esercito francese fu costretto a una disastrosa ritirata.
La battaglia di Waterloo segnò la fine definitiva del dominio di Napoleone, che fu esiliato a Sant'Elena, dove morì nel 1821.