Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il cardinale Mazzarino, successore di Richelieu, divenne un abile consigliere politico di Anna d’Austria durante la reggenza di Luigi XIV.
  • Mazzarino affrontò un paese in crisi, con casse statali vuote e regioni autonome che resistevano al controllo centrale.
  • Per risolvere i problemi finanziari, Mazzarino introdusse nuove tasse e vendette incarichi amministrativi, suscitando opposizione e malcontento.
  • La Fronda rappresentò una serie di rivolte nobiliari e civili che cercavano di contrastare il crescente potere della monarchia.
  • Dopo anni di conflitti interni, Mazzarino e Luigi XIV restaurarono l'ordine monarchico, portando a una sconfitta definitiva della nobiltà ribelle.

Indice

  1. La reggenza di Anna d'Austria
  2. Sfide politiche di Mazzarino
  3. La Fronda e la guerra civile
  4. Il ritorno di Luigi XIV

La reggenza di Anna d'Austria

Quando Richelieu morì nel 1642, il re, Luigi XIV aveva soltanto cinque anni e sua madre, la reggente, Anna d’Austria si affidò totalmente al cardinale Giulio Mazzarino, un politico italiano che Richelieu aveva designato come successore. Di origini abruzzesi, molto intelligente e abile diplomatico, aveva fatto i suoi studi nel prestigioso collegio romani dei Gesuiti. Nominato nunzio apostolico a Parigi, nel 1641 era stato nominato cardinale e inizia così una relazione con la regina Anna d’Austria. I due si completavano a vicenda: al carattere impetuoso e alla forte volontà della regina, Mazzarino opponeva i suoi grandi talenti di diplomatico.

Sfide politiche di Mazzarino

Al suo arrivo al potere, egli trovò una situazione politica pressoché disperata: rivolte in tutto il paese, casse dello Stato vuote, la guerra dei Trenta anni che continuava. Egli riprese la politica di Richelieu nel voler rafforzare il potere della monarchia, ma si trovò ad affrontare due gravi problemi:

1. le casse dello Stato: vuote che cercò di risolvere imponendo nuove tasse, cosa che suscitò molte opposizioni. Infatti, egli ricorse a dei prestiti forzati, a tasse di ogni genere e soprattutto alla vendita degli incarichi amministrativi che rendevano nobili chi li acquistava e che, pertanto erano molto desiderati, dai ricchi borghesi.

2. l’autonomia di alcune regioni come la Bretagna, la Provenza e la Borgogna che non accettavano di essere sottoposte all’autorità di Mazzarino.

La Fronda e la guerra civile

Nella sua opera, egli fu sostenuto dalla regina Anna d’Austria, vedova di Luigi XIII e madre dal nuovo re Luigi XIV. Gli si opponevano, invece, i nobili che si riunirono in un movimento di rivolta chiamato Fronda, in analogia con le fionde che i bambini utilizzano per lanciare delle pietre. (Oggi il termine “fronda” significa “atteggiamento critico”). Infatti, terminata la Guerra dei Trenta anni nel 1648, la nobiltà di toga insorse contro una misura che ledeva i loro interessi, osando così sfidare il potere reale. Il popolo di Parigi seguì i magistrati nella rivolta. Essi costrinsero Mazarino, la regina e il piccolo e futuro Luigi XIV a fuggire da Parigi insieme a coloro che lo appoggiavano. Fu l’inizio di una guerra civile. A questa Fronda, detta parlamentare, perché era condotta dai magistrati che avevano la propria residenza al Parlamento, in seguito si aggiunse quella dei grandi nobili che, approfittando dell’età minorile del re, tentarono disperatamente di frenare il potere ascendente della monarchia. Questa rivolta prese il nome di Fronda dei Principi. L’ambizioso cugino di Luigi XIV, il principe di Condé, cercò di eliminare i due stranieri che avevano in mano il potere (la regina Anna d’Austria era di origine spagnola e Mazzarino era di origine abruzzese) e cinse d’assedio Parigi. La Francia fu così immersa in quattro anni di lotte intestine.

Il ritorno di Luigi XIV

Il popolo di Parigi, esasperato dalle violenze, finì per cacciare Condé e il parlamento chiese con insistenza al re, ormai diventato maggiorenne, di rientrare a Parigi. Luigi XIV prima e Mazzarino dopo furono così accolti trionfalmente nella capitale. Fu così che il Parlamento borghese e i nobili ambiziosi subirono una sconfitta irreversibile.

Mazzarino morì nel 1661 e il re Luigi XIV decise di governare da solo, senza alcun primo ministro.

Domande da interrogazione

  1. Chi era il cardinale Giulio Mazzarino e quale ruolo ha avuto nella politica francese?
  2. Giulio Mazzarino era un politico italiano di origini abruzzesi, successore di Richelieu, che ha avuto un ruolo cruciale nella politica francese come consigliere della regina Anna d’Austria e reggente durante la minore età di Luigi XIV.

  3. Quali furono i principali problemi che Mazzarino dovette affrontare durante il suo governo?
  4. Mazzarino dovette affrontare le casse dello Stato vuote, risolte con nuove tasse e prestiti forzati, e l’autonomia di regioni come Bretagna, Provenza e Borgogna che non accettavano la sua autorità.

  5. Che cos'è la Fronda e quali furono le sue conseguenze?
  6. La Fronda fu un movimento di rivolta dei nobili e magistrati contro il potere reale, che portò a una guerra civile e alla temporanea fuga di Mazzarino e della famiglia reale da Parigi.

  7. Come si concluse la Fronda e quale fu l'impatto sul potere monarchico?
  8. La Fronda si concluse con la sconfitta dei nobili e del Parlamento borghese, rafforzando il potere monarchico di Luigi XIV, che fu accolto trionfalmente a Parigi.

  9. Cosa accadde dopo la morte di Mazzarino nel 1661?
  10. Dopo la morte di Mazzarino, Luigi XIV decise di governare da solo senza alcun primo ministro, consolidando ulteriormente il potere della monarchia.

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