Concetti Chiave
- L'evoluzione delle armi ha visto il passaggio da strumenti semplici come asce e lance all'arco, la prima invenzione meccanica nel Paleolitico.
- La scoperta della polvere da sparo attorno al 1250 ha rivoluzionato l'armamentario con l'introduzione di cannoni e armi portatili come lo schioppo.
- Le prime armi da fuoco erano ad avancarica, con un sistema di accensione manuale che richiedeva una miccia per innescare la polvere da sparo.
- L'invenzione del meccanismo a ruota nei primi anni del 1500 ha migliorato l'accensione, permettendo l'uso di un "accendino" automatico per le armi da fuoco.
- Il meccanismo a ruota, costoso e fragile, ha portato alla produzione di armi di lusso, mentre il sistema snaphance del 1550 ha semplificato l'accensione con una pietra focaia.
Indice
L'evoluzione delle armi primitive
Nell'evoluzione dell'uomo l'arma ha rappresentato lo strumento per eccellenza; la necessità di difendersi e di cacciare trasformò lentamente l'ominide in un essere che poteva afferrare oggetti, usarli per percuotere, scagliarli, che doveva procedere eretto per poter usare gli arti anteriori per questi movimenti. Nel corso di millenni si perfezionarono amigdale, asce, lance, finché nel paleolitico vi fu la prima invenzione "meccanica": l'arco che sfruttava l'elasticità del legno per lanciare la freccia. Durante altri millenni il progresso fu limitato al miglioramento dei materiali usati per costruire le armi, ma, in effetti, l'unica vera nuova invenzione si ebbe in una fase avanzata della nostra civiltà, con la costruzione di macchine da guerra ad opera dei romani, quali la catapulta e la balista, da cui nel medioevo deriverà la balestra.
La scoperta della polvere da sparo
La vera rivoluzione tecnologica nelle armi si ebbe però attorno al 1250 quando gli alchimisti pervennero, con tutta verosimiglianza in Germania, a scoprire le giuste proporzioni con cui mescolare salnitro purificato, carbone polverizzato e zolfo, per ottenere la polvere da sparo o polvere nera. E' questione del tutto oziosa il cercare di individuare un inventore della polvere da sparo. Per questa invenzione, come per altre importantissime, quale l'elettricità, vale la regola secondo cui non vi sono mai invenzioni subitanee, ma solo delle idee, delle intuizioni di più persone che vengono affinate con un continuo lavoro di decenni, da parte di infiniti altri soggetti. Già 75 anni dopo i cannoni iniziano a far la loro comparsa nelle cronache (Cividale del Friuli, 1331), seguiti, dopo alcuni decenni, dalla prima arma portatile, lo schioppo (1364, in una cronaca della città di Perugia).
Le prime armi da sparo
Le prime armi da sparo sono ad avancarica e sono costituite, in sostanza, da un tubo (canna) chiuso ad un'estremità da un tappo (vitone); dalla bocca la polvere veniva versata nella canna e pressata con uno stoppaccio entro l'estremità chiusa (la culatta); sopra lo stoppaccio veniva poi introdotta la palla; la polvere veniva accesa accostando una miccia ad un piccolo foro nella parte posteriore (il focone). Nelle armi portatili la canna è inserita in un supporto di legno detto cassa in cui si distinguono il calcio e l'impugnatura, dal fusto che è la parte che sorregge la canna. In un primo modello (il petrinale) l'arma era tutta di metallo e veniva appoggiata al petto. Contemporaneamente però si cerca di semplificare il caricamento mediante una camera posteriore mobile (masculo) in cui vengono sistemate la polvere e la palla. Il masculo viene poi sistemato e fissato alla parte posteriore della canna con cunei. Compaiono anche le prime armi in grado sparare più colpi in rapida successione (ribauldequin).
Innovazioni nel sistema di accensione
Lo sviluppo successivo è rivolto proprio a migliorare il sistema di accensione della polvere. Dal sistema a miccia, che richiedeva agli archibugieri di portare con sé delle micce sempre accese o di procedere alla loro accensione prima di sparare, si passa, nei primi anni del 1500, all'invenzione di un vero e proprio "accendino" automatico mediante il cosiddetto meccanismo a ruota. Trattasi di un meccanismo abbastanza sofisticato per l'epoca, costituito da una piastra su cui sono montati una ruota zigrinata collegata ad una molla caricabile con un'apposita chiave, una specie di pinza (il cane) che tratteneva un pezzo di pirite (poi sostituita dalla pietra focaia), uno scodellino con un coperchietto a contatto col focone e riempito di polvere da sparo finissima. Azionando il grilletto, il cane si abbassava a contatto con la zigrinatura della ruota, il copriscodellino si apriva, la ruota iniziava a girare sprigionando scintille dalla pietra e la polvere si infiammava provocando lo sparo.
Il meccanismo a ruota e snaphance
Il meccanismo a ruota, alquanto costoso e fragile, venne applicato principalmente ad armi di lusso, e portò rapidamente alla produzione di armi corte (le pistole) e di splendidi fucili da caccia, nel mentre che per gli archibugi rimase in uso l'accensione a miccia.
Verso il 1550 si diffuse un nuovo tipo di acciarino detto snaphance (gallo che becca) in cui si rinunziava alla ruota ed era lo stesso cane che teneva stretta la pietra focaia e, spinto da una molla a lamina, colpiva violentemente una piastra zigrinata appoggiata allo scodellino.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la prima invenzione "meccanica" nel campo delle armi?
- Quando è avvenuta la rivoluzione tecnologica delle armi e cosa ha comportato?
- Come funzionavano le prime armi da sparo ad avancarica?
- Qual è stato il miglioramento successivo nel sistema di accensione delle armi da fuoco?
- Quali armi hanno beneficiato del meccanismo a ruota e quale sistema è rimasto in uso per gli archibugi?
La prima invenzione "meccanica" nel campo delle armi è stata l'arco, che sfruttava l'elasticità del legno per lanciare la freccia.
La rivoluzione tecnologica delle armi è avvenuta attorno al 1250 con la scoperta della polvere da sparo, che ha portato all'introduzione dei cannoni e delle prime armi portatili.
Le prime armi da sparo ad avancarica funzionavano versando la polvere nella canna, pressandola con uno stoppaccio, introducendo la palla e accendendo la polvere con una miccia attraverso un focone.
Il miglioramento successivo è stato l'invenzione del meccanismo a ruota nei primi anni del 1500, che ha permesso un'accensione automatica della polvere da sparo.
Il meccanismo a ruota è stato applicato principalmente ad armi di lusso come pistole e fucili da caccia, mentre per gli archibugi è rimasto in uso l'accensione a miccia.