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Sintesi

Rivoluzione americana



L'inasprimento della pressione fiscale sulle colonie americane, imposto dalla Gran Bretagna, determina la dura opposizione da parte dei coloni nordamericani. A motivare tale reazione concorrono in particolare tre fattori: la tradizione teologica dei gruppi protestanti puritani, che vede l'America come la "terra promessa" che i suoi figli hanno il diritto di proteggere; l'elaborazione teorica di Locke , secondo cui gli individui godono di diritti naturali che non possono essere estirpati dai sovrani; la diffusione di una letteratura politica antimonarchica di ispirazione illuminista. Il potenziale eversivo di tali fattori, sottovalutato dai governanti inglesi, sarà alla base della Rivoluzione.
La nuova politica fisica le per le colonie inglesi si concretizza inizialmente in due norme distinte: il Revenue Act del 1764, che intende limitare il contrabbando messo in atto dai coloni che violano il monopolio sul commercio delle compagnie britanniche; lo Stamp Act del 1765, che impone l'apposizione di un bollo su ogni documento ufficiale. I coloni americani si oppongono duramente a tali provvedimenti poiché approvati da un Parlamento, quello inglese , in cui non siede alcun rappresentante delle colonie e traducono tale malcontento nello Slogan "no taxation without representation".
È tuttavia l'attribuzione del monopolio della vendita del tè alla East Company a far precipitare gli eventi: il 16 dicembre del 1773, un gruppo di coloni si introduce sulle navi della compagnia e getta in mare le balle che contengono il tè, come segno di rivolta plateale alla politica fiscale inglese.