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Sintesi
Introduzione Tesina terza media America


La seguente tesina di terza media descrive l'America. Gli argomenti della tesina sono i seguenti: in Geografia America, territorio, popolazione e i suoi costumi, in Scienze Faglia si Sant'Andreas (California), terremoti e vulcani, in Francese la fureur des volcans, in Tecnica l'energia nucleare, in Inglese The America's history, in Storia la Guerra di Secessione, in Arte il neoclassicismo, in Letteratura il neoclassicismo, Ugo Foscolo, in Musica l'età contemporanea, Igor Stravinskij (breve biografia e la Sagra della Primavera) e in Educazione fisica l'hockey su ghiaccio e il football americano.

Collegamenti

Tesina terza media America


Geografia- America, territorio, popolazione e i suoi costumi.
Scienze- Faglia si Sant'Andreas (California), Terremoti e Vulcani.
Francese- La fureur des volcans.
Tecnica- Energia Nucleare .
Inglese- The America's history.
Storia-Guerra di Secessione.
Arte- Neoclassicismo .
Letteratura- Neoclassicismo, Ugo Foscolo.
Musica- Età contemporanea, Igor Stravinskij (breve biografia+ la Sagra della Primavera).
Educazione fisica- Hockey su ghiaccio e football americano.
Estratto del documento

il punto all’interno della Terra in cui si origina un terremoto si chiama ipocentro o fuoco. Il punto della

superficie terrestre che si trova direttamente sopra l’ipocentro si chiama epicentro. I terremoti si

classificano, a seconda della profondità dell’ipocentro, in tre categorie:

- Terremoti superficiali

- Terremoti intermedi

- Terremoti profondi

I sismografi sono strumenti che registrano le oscillazioni del suolo causate da un terremoto e le

riproducono in un grafico chiamato sismogramma. Un sismografo meccanico è costituito da:

- Una base saldamente fissata al suolo

- Una massa sospesa, che per inerzia, tende a rimanere ferma anche quando il resto dello strumento

oscilla

- Un pennino appoggiato su un rullo rotante di carta

Quando non ci sono oscillazioni, il pennino lascia una traccia rettilinea. Quando invece si ha un terremoto,

il pennino tende a rimanere fermo mentre il rullo è trascinato dai movimenti del suolo. I sismografi

moderni si basano sullo stesso principio di quelli meccanici ma hanno dei sensori elettromagnetici al

posto del pennino e trasmettono i dati direttamente ad un computer. Lo studio dei sismogrammi ci

permette di valutare la distanza, la profondità e l’intensità delle terremoto.

Le onde di volume partono dall’ipocentro e si propagano in tutte le direzioni del sottosuolo, ne esistono

due tipi:

- Le onde P o primarie le quali si propagano alla velocità di 1,5-8 Km/s e provocano compressioni e

dilatazioni ritmiche nelle rocce.

- Le onde S o secondarie che sono circa il 60% più lente delle primarie e sono di tipo ondulatorio.

Le onde di superficie o superficiali partono dall’epicentro e si propagano in tutte le direzioni sulla

superficie terrestre. Le onde superficiali sono quelle che provocano i danni più gravi agli edifici; esistono

due tipi di onde di superficie: Onde di Rayleigh e onde di Love.

Per indicare la grandezza di un terremoto si utilizzano due concetti diversi: l’intensità e la magnitudo.

L’intensità esprime la forza di un terremoto in un dato luogo basandosi sugli effetti delle scosse. La scala

di intensità è la scala Mercalli-Cancani-Sieberg. La magnitudo invece si propone di misurare le quantità di

energia sviluppata durante un terremoto. Due tipi diversi di magnitudo molto noti sono: la magnitudo

Richter e la magnitudo momento. La scala MCS è basata prevalentemente sugli effetti del sisma piuttosto

che sulla sua reale quantità di energia liberata. La magnitudo fu definita nel 1935 dal sismologo

americano Charles Richter come misura oggettiva della quantità di energia meccanica emessa durante un

terremoto nel suo ipocentro. La magnitudo momento, invece, tiene conto dell’area della faglia, della

rigidità delle rocce e dello spostamento del terreno sulla superficie di faglia. Grazie a questa scala si

riescono a misurare i terremoti con una precisione maggiore rispetto alla scala Richter.

I Vulcani

Noi viviamo sulla crosta terrestre, un fragile involucro spesso soltanto 40 Km. Sotto di esso si trova il

mantello che è costituito da roccia fusa, semifusa, e gas, chiamata magma. Le rocce fuse del mantello si

muovono lentamente ma continuamente verso l’alto e il basso. In alcuni punti il magma incandescente

riesce a fondere la crosta e ad aprirsi un varco verso l’esterno, si ha, così, la formazione di un vulcano.

Osservando la mappa dei vulcani attivi nel mondo, si vede che le eruzioni sono concentrate in alcune aree

della superficie terrestre. Una tra le più evidenti è la Cintura del fuoco. Su di essa troviamo i vulcani più

belli e pericolosi al mondo, come il Pinatubo, il Fujiama, il St. Helens e il Cotopaxi che con i suoi 5911

metri di altezza, è il vulcano più alto del mondo. Il magma può essere più o meno viscoso quanto

maggiore o minore è la sua quantità di silice. La viscosità del magma è un importante fattore che

determina le caratteristiche delle eruzioni e la forma del vulcano, esistono. Vulcani a scudo e vulcani a

cono. I vulcani caratterizzati da eruzioni fluide hanno una tipica forma a scudo con i fianchi poco inclinati

e la base molto larga. I principali vulcani a scudo si trovano in Islanda, nelle isole Hawaii e nelle isole

Galàpagos. Un magma ricco di silice è molto viscoso, talvolta si solidifica all’interno del camino formando

un enorme tappo. Quando la pressione al di sotto del tappo è abbastanza alta, si verifica un eruzione

esplosiva. Grosse bombe vulcaniche e numerosi lapilli sono letteralmente sparati fuori dal cratere e

ricadono a breve distanza. I vulcani caratterizzati da eruzioni violente hanno una tipica forma a cono con

le pareti ripide e la base stretta. Per questo motivo si chiamano vulcani a cono. Le caldere sono

depressioni nel terre, simili a enormi crateri, conseguenti al crollo di un vulcano. Un vulcano può essere

attivo, in quiescenza o estinto. La quiescenza è uno stato di calma solo apparente. In Italia esistono

numerosi vulcani attivi, quiescenti ed estinti.

- I vulcani attivi sono: Etna e Stromboli

- I vulcani quiescenti sono: Colli Albani, Campi flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Isola Ferdinandea,

Pantelleria.

- I vulcani estinti sono: Colli Euganei, Amiata, Volsini, Cimini, Sabatini, Vulture.

Il Vesuvio è uno strato-vulcano alto 1281 metri. E’ costituito dal più vecchio vulcano del Monte Somma,

che sprofondò formando una caldera, e dal più recente vulcano Vesuvio, cresciuto all’interno di tale

caldera. E’ famosa l’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. distrusse Ercolano e Pompei. Dopo l’ultima

eruzione avvenuta nel 1944, il Vesuvio ora è in fase di quiescenza, sono passati ormai 69 anni. Il Vesuvio

è tenuto sotto controllo dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Lo Stromboli fa parte delle isole Eolie, arcipelago situato nel Mar Mediterraneo. E’ un vulcano dall’attività

persistente ed esplosiva. Il vulcano è, raramente, interessato da fenomeni parossistici.

L’Etna è il più grande dei vulcani attivi in Europa, nacque circa 700 000 anni fa come vulcano

sottomarino, dopo 200 000 anni, probabilmente divenne un piccolo vulcano a scudo. Col passare dei

millenni, la composizione del magma è cambiata, diventando più ricca di silice con emissioni di lava più

viscosa e l’Etna si è trasformato ancora una volta: oggi è definito uno strato-vulcano.

In una vasta area attorno ad un vulcano, il magma può infiltrarsi nelle rocce e riscaldarle a più di 100°C.

Quando l’acqua che circola nel sottosuolo entra in contatto con le rocce caldissime inizia a bollire e, spinta

dalla pressione del vapore, fuoriesce attraverso spaccature nel terreno. Si possono così avere diversi tipi

di fenomeni idrotermali: le sorgenti calde, i geyser, i soffioni, le solfatare, e le fumarole.

Le sorgenti termali sono costituite da acqua calda ricca di gas e minerali disciolti. La temperatura e la

composizione chimica variano a seconda delle caratteristiche del luogo.

I geyser sono spettacolari getti di acqua bollente, che fuoriescono dal terreno ad interventi regolari.

I soffioni boraciferi sono getti di vapore acqueo, acido borico e ammoniaca che fuoriescono da spaccature

naturali nel terreno o da perforazioni artificiali.

La fureur des volcans

Il y a 1650 volcans actifs sur la terre, dont une centaine sont très dangereux. Quand un volcan entre en

éruption, il y a: un panache de fumée, un coulèe de lave, et des avalanches de cendres, de gas et de

roches... A traver l'étude minutieuse des volcans on a réussi a mieux comprendre ce qui déclenche

l'éruption. Mais les scientifiques ne peuvent pas prévoir les réveils des volcans considérés éteints parce

que le magma se forme à une centaine de kilomètres de nos pieds et l peut mettre des centaine de

milliers d'annés pour percer le croùte terrestre. On commence à percevoir le danger quand le magma

arrive à quelques kilomètres de la surface, dans le chambre magmatique. Pendant des années le magma

s'accumule dans la chambre. Un jour la pression y devient trop forte; l'éruption est imminente.

Le principali fonti di energia dell’America non sono naturali. Gli Americani, infatti, generano energia

attraverso l’uso delle centrali nucleari.

L’energia nucleare

L’energia nucleare è l’energia che tiene unita la parte interna di un atomo, cioè le particelle che formano

il nucleo di un atomo. Grazie allo scienziato Albert Einstein noi siamo riusciti a comprendere come estrarre

questa enorme quantità di energia tramite alcuni meccanismi, essi sono:

Fissione nucleare, ovvero la divisione di nuclei di atomi di Uranio 235.

Fusione nucleare, ovvero l’unione di nuclei di atomi leggeri come quelli dell’idrogeno.

La fissione nucleare, prevede l’uso di un particolare materiale, l’Uranio 235 che è l’unico materiale al

mondo alla quale è possibile spaccare il nucleo. Questo materiale, però, si trova solo nella piccola

percentuale dell’1% nel normale Uranio. Per risolvere questo problema gli scienziati sono riusciti ad

“arricchire” il normale Uranio. La fissione inizia con il lancio di un neutrone ad altissime velocità contro il

nucleo di Uranio, il nucleo, di seguito all’urto si spacca generando enormi quantità di energia. Possiamo

quindi capire quanta energia si possa produrre facendo esplodere una sequenza di nuclei. Questa fase

avviene nei reattori nucleari, ovvero grandi contenitori metallici nella quale i nuclei si spaccano in

maniera controllata, i primi reattori nucleari vennero costruiti negli USA. La fissione nucleare comporta la

nascita di rifiuti nucleari. Purtroppo la fissione nucleare è stata utilizzata anche nella produzione di armi

utilizzate per scopi bellici. La prima bomba fu fatta esplodere dagli americani sui territori di Hiroshima, li

innescò una reazione a catena di spaccamento di nuclei che generò centinaia di migliaia di vittime.

La Fusione nucleare è un’altra forma per produrre energia tramite i nuclei degli atomi, questa volta però

vengono utilizzati atomi di idrogeno, in quanto sono più leggeri. Per far sì che questa fusione avvenga

servono condizioni eccezionali che sulla Terra non troviamo, infatti per avviare la fusione c’è bisogno di

una temperatura che si aggiri intorno ai 100 000 000° C. L’uomo è riuscito a produrre queste condizioni

sulla Terra ma in maniera “incontrollata” tramite la Bomba H, ovvero un recipiente metallico riempito con

piccole bombe atomiche ed una piccola quantità di atomi di idrogeno, che all’esplosione delle bombe

atomiche entra in fusione generando una quantità inaudita di energia. Si sta ancora studiando un modo

per produrre energia tramite la Fusione nucleare, una volta che verrà scoperto il modo per poterla avviare

l’umanità avrà per sempre risolto il problema energia. Esistono al momento due particolari possibilità

entrambe basate sulla Fusione di nuclei di idrogeno, entrambe non porteranno alla produzione di rifiuti

radioattivi; esse sono: Confinamento magnetico (deuterio-trizio), Confinamento inerziale (deuterio-

deuterio). Con quest’ultima noi otterremmo un continuo generarsi di piccole esplosioni che garantirebbero

un flusso regolare di energia. Oggi, sul nostro pianeta sono in funzione centinaia e centinaia di centrali

nucleari che producono delle scorie radioattive, ovvero materiale fissile non più utilizzabile ma ancora

contenente radioattività. Per far si che questo materiale perda la sua radioattività, esso viene prima

lasciato in recipienti schermati per del tempo, dove perde per il fenomeno del decadimento radioattivo il

50% della sua radioattività, seguono tanti trattamenti simili fino a quando il prodotto non arriva in delle

centrali nelle quali dal prodotto viene estratto il plutonio, materiale che verrà poi riutilizzato per produrre

altro materiale fissile. Nonostante tutti questi procedimenti le scorie non possono essere smaltite come

normali rifiuti ma resteranno per sempre in cerca di posti dove poter stare. Questi posti tanti anni fa erano

i fondali oceanici o le miniere o cave oramai abbandonate.

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