Concetti Chiave
- Nel 1789, l'Assemblea nazionale costituente di Parigi abolisce i diritti feudali e proclama la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
- La Dichiarazione garantisce libertà di pensiero, parola e stampa, promuovendo un'opinione pubblica attiva e partecipativa.
- Viene sancita l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e la separazione dei poteri nella futura Costituzione francese.
- L'agosto del 1789 segna il trionfo della visione liberale della Rivoluzione, avviando la Francia verso una monarchia costituzionale.
- La Costituzione del 1791 istituisce un sistema politico basato sul suffragio censitario, riflettendo una visione liberale dello Stato.
Indice
Rivoluzione francese e diritti
Nel frattempo, a Parigi, l’Assemblea nazionale costituente lavora ed emana, nell’agosto del 1789, due documenti che costituiscono un altro importante momento rivoluzionario: il 4 agosto vengono aboliti per legge i diritti feudali, quelli regi dovrebbero essere riscattati dallo Stato pagando delle somme proporzionate.
Dichiarazione e uguaglianza
Il 26 agosto viene proclamata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino, quell’insieme di princìpi di libertà che dovranno stare alla base della futura Costituzione; anzitutto viene garantita la libertà di pensiero, di parola e di stampa, che costituiscono le basi affinché vi sia un’opinione pubblica, un popolo partecipe delle vicende politiche del proprio Paese. Con l’abolizione dei diritti feudali viene anche sancita l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino è anche sostenuta la necessità che ci sia separazione dei poteri nella futura Costituzione francese e che la sovranità risieda nel popolo di Francia.
Monarchia costituzionale in Francia
Perciò, l’Agosto dell’89 segna il trionfo della visione liberale della Rivoluzione: molti degli esponenti che si trovano negli Stati generali pensano che ormai il grosso del lavoro sia già stato fatto; si va verso una monarchia costituzionale, percorrendo in qualche misura la strada fatta dall’Inghilterra: si limitano i poteri del sovrano, si garantiscono le libertà degli individui, si modernizza la società. La Francia potrebbe continuare a vivere come monarchia.
Costituzione del 1791
Tant’è che l’esito politico-istituzionale di questo processo è la Costituzione del 1791: l’Assemblea nazionale costituente, dopo aver discusso a lungo, riesce a produrre una Costituzione di tipo monarchico-costituzionale, cioè si prevede che ci sia un re dotato di potere esecutivo, mentre il potere legislativo viene delegato ad un’Assemblea elettiva, eletta fra coloro i quali pagano almeno un certo ammontare di tasse (suffragio non universale, ma su base censitaria). Questa è l’idea liberale dello Stato: hanno diritto a partecipare alla vita politica e alle decisioni politiche che riguardano lo Stato coloro i quali partecipano finanziariamente alla ricchezza dello Stato (secondo l’immagine di uno Stato come società per azioni: chi finanzia può partecipare); pertanto, la Costituzione che nasce nel ’91 è la figlia di una visione liberale della Rivoluzione e buona parte dei membri dell’Assemblea costituente auspicavano che, una volta varata la Costituzione, si pacificasse il Paese e si riprendesse una vita politica ordinaria, ma sulla base di un sistema istituzionale più liberale e moderno, che sembrava sarebbe stato più adeguato alle esigenze di uno Stato del ‘700, rispetto a quanto non lo fosse precedentemente.
Domande da interrogazione
- Quali documenti importanti sono stati emanati dall'Assemblea nazionale costituente nell'agosto del 1789?
- Quali princìpi fondamentali sono garantiti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino?
- Qual è stato l'esito politico-istituzionale del processo rivoluzionario del 1789?
- Qual era la visione liberale dello Stato emersa dalla Rivoluzione?
Nell'agosto del 1789, l'Assemblea nazionale costituente ha emanato due documenti cruciali: l'abolizione dei diritti feudali il 4 agosto e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino il 26 agosto.
La Dichiarazione garantisce la libertà di pensiero, di parola e di stampa, sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e sostiene la separazione dei poteri e la sovranità popolare.
L'esito è stata la Costituzione del 1791, che ha istituito una monarchia costituzionale con un re dotato di potere esecutivo e un'Assemblea elettiva con potere legislativo, basata su un suffragio censitario.
La visione liberale dello Stato prevedeva che solo coloro che contribuivano finanziariamente alla ricchezza dello Stato avessero diritto a partecipare alla vita politica, simile a una società per azioni.