Concetti Chiave
- La nobiltà veneziana non era feudale ma basata sul commercio, rendendo la sua aristocrazia più borghese e meno legata ai possedimenti terrieri.
- Dal '500 al '700, i nobili veneziani persero la loro vocazione lavorativa e divennero più passivi, vivendo di rendita e perdendo il ruolo di sviluppatori sociali.
- I nuovi borghesi, benché economicamente potenti, avevano difficoltà ad accedere al consiglio maggiore a meno di pagare, creando una società divisa tra nobiltà decaduta e parvenu.
- Il fenomeno dei cicisbei e dei barnaboti rifletteva un declino della società aristocratica, dove status e prestigio non richiedevano più un contributo attivo alla politica o all'economia.
- Venezia, nonostante le sue dinamiche sociali, mantenne la coesione tra le classi per il bene comune, prevenendo rivolte e garantendo prosperità generale.
Indice
La nobiltà veneziana e il commercio
A Venezia la nobiltà non è feudale (conferita cioè dall’imperatore sotto forma di autorità accompagnata da un pezzo di terra, che a sua volte era data direttamente da Dio all’imperatore) e non è basata sui possedimenti, in quanto la prerogativa di questa città è basata sul commercio. Gestire il commercio voleva dire avere abilità organizzative legate al lavoro, che imborghesisce la nobiltà.
Decadenza della nobiltà veneziana
Ma fra il ‘500 e il ‘700 i rampolli successori della nobilità creatasi dall’amore per il lavoro avevano perso il nervo dei loro predecessori. C’è una discendenza accomodata che viveva di rendita e fa parte del consiglio. Non sono più motori di sviluppo e non possono che essere di peso per la società.
Vita quotidiana degli aristocratici
Come si vede dai dipinti del Longhi, gli aristocratici vivevano in famiglie allargate e dopo una lenta colazione e un’abbondante belletto iniziano i loro studi di geografia o su libri altrove vietati nelle loro ben fornite biblioteche. Fra loro erano in gran voga i giochi di carte, così come gli svenimenti fra le signore.
Ascesa dei nuovi borghesi
Il ruolo di motori è preso dai nuovi borghesi che però non hanno che pochissime possibilità di entrare nel maggior consiglio, se non pagando. Da una parte vediamo nobili decaduti che possiedono titolo ma nessuna ricchezza, dall’altro i parvenu, che ansiosi di riscatto sociale ostentano le loro disponibilità. Fra questi, rari ma presenti, vanno segnalati anche i nobili che sono riusciti a mantenere un certo tenore e una certa autorevolezza e che facevano ancora da capitano di mar, rimettendoci a volte anche la pelle nella difesa del commercio e del lavoro nobile.
Declino e adattamento dei nobili
Successivamente i nobili si adattano ad un atteggiamento molto più accondiscendente, più in linea con la nobiltà lombarda.
Cicisbei e declino sociale
Era diffuso fra le classi agiate che il marito di signore sposate pagasse un cavalier servente per farle accompagnare a banchetti e occasioni mondane. Questi personaggi erano barnaboti, ai quali il prestigio della casata non richiedeva di lavorare, ma le necessità e l’assenza di reddito li portava a fare i cicisbei, accompagnatori retribuiti in occasioni alle quali i mariti non desideravano partecipare. Questo è il sintomo di una società in declino, senza più il nerbo politico della classe nobiliare che le aveva permesso l’indipendenza.
Coesione sociale e prosperità
I vari strati sociali erano molto coesi perché avevano un fine comune e che li portava al benessere, in quantità pure diversificata, ma che rendeva la città mediamente più prosperosa delle altre. Questo è il motivo per cui Venezia non vedrà mai una rivolta sociale
Carnevale e urbanistica veneziana
Il carnevale a Venezia è uno degli spettacoli ancora oggi più amati e spettacolari.
Sposalizio dal mare: il doge getta un anello prezioso in acqua
Parata storica
L’urbanistica veneziana è fatta di case alte poiché si dispone di poco spazio e poggianti su una fitta intelaiatura di pali. La facciata che da sul canale è quella più ornata e al piano più alto troviamo l’altana, un terrazzo da cui si poteva goder del panorama e di un poco di sole
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica distintiva della nobiltà veneziana rispetto a quella feudale?
- Come si è evoluta la nobiltà veneziana tra il '500 e il '700?
- Qual era il ruolo dei "cicisbei" nella società veneziana?
- Qual è una delle ragioni per cui Venezia non ha mai visto una rivolta sociale?
La nobiltà veneziana non è feudale, poiché non è conferita dall'imperatore con autorità e terra, ma è basata sul commercio e sulle abilità organizzative legate al lavoro.
Tra il '500 e il '700, i successori della nobiltà veneziana, originariamente basata sul lavoro, hanno perso il dinamismo dei loro predecessori, vivendo di rendita e diventando un peso per la società.
I "cicisbei" erano accompagnatori retribuiti delle signore sposate, pagati dai mariti per accompagnarle a eventi mondani, sintomo di una società in declino.
I vari strati sociali a Venezia erano coesi con un fine comune di benessere, che rendeva la città mediamente più prosperosa delle altre, prevenendo rivolte sociali.