Concetti Chiave
- Lo Stato detiene il monopolio dell'uso legittimo della forza per mantenere l'ordine e garantire l'esecuzione delle leggi.
- In passato, la violenza era un linguaggio di potere usato da re, nobili e autorità, oltre che da fuorilegge.
- Esisteva una violenza rituale regolata dal Codice dell'Onore, spesso tollerata dalle autorità, legata alla difesa dell'onore considerato come capitale simbolico.
- Le autorità iniziarono a limitare l'uso delle armi tra civili solo dopo il XIV secolo, per contrastare la violenza tra cittadini.
- Il duello era una pratica illegale ma diffusa per risolvere offese, avveniva spesso di nascosto alle autorità.
Indice
Il monopolio della forza
Ogni Stato pretende il “Monopolio Dell’Uso Legittimo della Forza Fisica”, ossia un qualsiasi Stato, attraverso i suoi governanti, funzionari, ufficiali o altre figure delegate da queste ultime, può ricorrere legittimamente all’uso della violenza, quindi all’uso della forza militare, per mantenere il controllo dell’ordine all’interno del proprio territorio e per garantire l’esecuzione delle leggi.
La violenza come linguaggio del potere
Non solo lo Stato, e quindi re, nobili o autorità, esercitava la Violenza, ma anche i fuorilegge, difatti la violenza era considerata il linguaggio del potere, a differenza di oggi, dove i soldi sono il potere.
La violenza rituale e l'onore
Non esiste però la sola Violenza catalogabile come “aggressiva” e per finalità criminali, ma anche una Violenza Rituale.
In questo ambito ricadono atteggiamenti aggressivi regolati dal Codice dell’Onore; queste violenze avvenivano soprattutto come reazione ad offese portate all’onore, considerato all’epoca come un “Capitale Simbolico”.
Risse, faide e pacificazione
Questa Violenza coinvolge anche le persone comuni, quindi non dei malviventi, che si trovano in risse o faide per la difesa del proprio onore; gli omicidi commessi in questi scontri venivano spesso tollerati dalle autorità.
Queste Risse o Faide solitamente si potevano concludere attraverso dei “Rituali di Pacificazione”, coordinati da personaggi importanti, come dei giudici, che servivano, appunto, a regolare i conflitti.
L'evoluzione del duello
La Violenza tra civili inizialmente non veniva fronteggiata dalle autorità, solo dopo il XIV secolo queste decisero di aumentare interventi per limitare l’uso delle armi.
Di conseguenza si andò a sviluppare un altro fenomeno, il fenomeno del Duello, uno scontro combattuto da due persone che avveniva per cancellare un’offesa; solitamente il Duello veniva di nascosto alle autorità, perché anch’esso veniva considerato illegale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dello Stato nel contesto del monopolio della forza?
- Come veniva percepita la violenza nel contesto del potere e dell'onore?
- In che modo le autorità gestivano le risse e le faide tra civili?
Lo Stato detiene il "Monopolio Dell’Uso Legittimo della Forza Fisica", permettendo ai suoi rappresentanti di usare la violenza per mantenere l'ordine e garantire l'esecuzione delle leggi.
La violenza era vista come il linguaggio del potere e non solo come un atto criminale, ma anche come una risposta rituale regolata dal Codice dell’Onore per difendere il proprio "Capitale Simbolico".
Le autorità spesso tolleravano gli omicidi in risse e faide, che potevano essere risolte attraverso "Rituali di Pacificazione" coordinati da figure importanti come i giudici.