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Concetti Chiave

  • Nei secoli X-XI, il potere in Europa era frammentato tra numerose signorie locali, con alcune dinastie monarchiche che si rafforzavano, soprattutto quelle normanne.
  • Tra l'XI e il XIII secolo, si verifica un progressivo inquadramento dei signori territoriali nell'ordine feudale, con l'editto Constitutio de feudis del 1037 che garantisce l'ereditarietà dei feudi minori.
  • Eventi chiave includono la conquista normanna dell'Inghilterra da parte di Guglielmo nel 1066 e la fondazione del regno di Sicilia da parte di Ruggero II nel 1130.
  • La riforma della Chiesa tra il 910 e il 1122 cerca di sottrarre l'elezione papale dall'influenza imperiale, affidandola al collegio dei cardinali per ridurre la corruzione ecclesiastica.
  • Il Concordato di Worms del 1122 sancisce un compromesso tra potere imperiale e papale, introducendo una doppia investitura laica ed ecclesiastica dei vescovi.

Indice

  1. Il potere in Europa medievale
  2. Riforma della Chiesa e corruzione

Il potere in Europa medievale

Nei secoli X-XI il potere in Europa è spartito fra un alto numero di signorie locali. Si assiste a un rafforzamento di alcune dinastie monarchiche, soprattutto di origine normanna. Tra il XI e il XIII si assiste a un progressivo inquadramento dei signori territoriali entro un ordine feudale. Nel 1037 viene pubblicato l’editto imperiale Constitutio de feudis, con il quale si garantisce l’ereditarietà dei feudi minori. Nel 1066 il duca normanno Guglielmo conquista l’Inghilterra e ne diventa re. Nel 1130 il normanno Ruggero II d’Altavilla fonda il regno di Sicilia. Nel 1154 la dinastia francese dei Plantageneti accede al trono di Inghilterra.

Riforma della Chiesa e corruzione

L’arco temporale che va dal 910 e al 1122 vede la riforma della Chiesa: l’imperatore dell’impero romano-germanico elegge il papa e nomina i vescovi. Da qui segue la diffusione di corruzione nelle gerarchie ecclesiastiche. I papi riformatori sottraggono l’elezione papale all’imperatore ed al popolo romano e lo affidano al collegio dei cardinali.La corrente ecclesiastica filo-imperiale vuole mantenere la nomina delle cariche vescovili nelle mani dell’imperatore. Con il concordato di Worms si arriva ad un compromesso tra le pozioni imperiali e quelle papali, con una doppia e diversa investitura, una laica e l’altra ecclesiastica dei vescovi.

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