Concetti Chiave
- I comuni italiani nacquero nel XI secolo, con città toscane come Lucca e Pisa che ottennero autonomia politica grazie a Matilde di Canossa.
- Il comune consolare vide la partecipazione della piccola nobiltà, con magnati che formarono consigli e consoli che gestivano le funzioni giudiziarie.
- Nel comune podestarile, le città affidarono il governo a magistrati esterni, i podestà, per garantire una gestione imparziale delle lotte cittadine.
- L'ascesa dei ceti borghesi, soprattutto del popolo grasso e minuto, portò ad un maggiore coinvolgimento economico e politico nel governo comunale.
- La nascita del comune popolare portò alla creazione di associazioni di mestiere, con arti maggiori che controllavano produzione e prezzi.
Indice
Origini dei comuni italiani
I comuni nacquero nel xi secolo in nord Italia, lì le città raggiunsero una maggiore autonomia di governo. Le prime ad avere una propria istituzione comunale, furono le città toscane, che ottennero l'autonomia politica, concessa dalla marchesa Matilde di Canossa. Il primo governo comunale si formò a Lucca nel 1080, a Pisa nel 1085 c successivamente anche Pistoia, Siena e Firenze.
Evoluzione delle istituzioni comunali
Per il resto, tra il xi e il xii secolo, i nuovi ceti cittadini si riunirono in
Associazioni private, ricevendo un mutuo, e successivamente ottennero il riconoscimento giuridico; così che poterono governare le città.
Ruolo della nobiltà e dei consoli
Una caratteristica italiana fu l'attiva partecipazione al movimento comunale della piccola nobiltà cittadina, in generale, si formò un'alleanza fra i cittadini più benestanti (detti magnati) che iniziarono a riunirsi in consigli, detti arenghi = edificio in cui si svolgevano.
Le assemblee dei cittadini, al cui interno si distinsero alcuni membri detti consoli.
Intorno al xii tutte le principali città del nord si dotarono di istituzioni comunali di carattere aristocratico
I consoli = da 2 a 24 svolgevano funzioni giudiziarie
I consigli = prendevano le decisioni e discutevano dei problemi principali della comunità.
Struttura del comune podestarile
Le famiglie più importanti formarono dei veri e propri partiti armati alcuni invece, affidarono il governo a dei magistrati esterni, i podestà, poiché non erano coinvolti nelle lotte cittadine e garantivano una gestione al di sopra delle parti. Il podestà, eletto dai consigli, rimaneva in carica per un periodo di tempo illimitato.
Il comune podestarile si sviluppo tra la fine del xii e gli inizi del xiii secolo, nella fase di massima ascesa dei ceti borghesi. (popolo)
Era il cosiddetto "popolo", diviso in: popolo grasso = composto dai mercanti più facoltosi.
Popolo minuto=formato dai commercianti al dettaglio e i piccoli artigiani.
I nuovi "borghesi", consapevoli del proprio potere economico, cominciarono ad acquisire un ruolo nel governo del comune.
Ascesa del comune popolare
Nella seconda metà del 200, nella maggior parte delle città a nord Italia, gli ordinamenti comunali "aristocratici". Vennero eliminati e si costituì una nuova forma di comune, detta "popolare", perché era controllata dal popolo. Il comune popolare si limitò ad allargare la base politica del governo, coinvolgendo le famiglie più importanti della borghesia.
In tutti i comuni nacquero delle associazioni di mestiere, le arti o le corporazioni, suddivise in "maggiori" e "minori".
Questo sistema era governato dai membri delle arti maggiori (banchieri, i
Commercianti, ecc...) Che imponevano il loro controllo sulla produzione e sui prezzi
Espansione verso il contado
Fra il XII e il XIII secolo i comuni cominciarono ad espandere il loro potere verso le campagne formando il contado.
Contado = territorio sottoposto al controllo di un comune/la campagna che si estende le ragioni che portarono a questa espansione sono:
• il possesso del contado forniva generi alimentari alla popolazione
• la città si arricchiva delle tasse provenienti dai terreni dei nobili.
• nel contado si reclutavano i soldati per rafforzare le milizie cittadine, utili per la difesa del territorio.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dei comuni in Italia?
- Qual era la struttura del comune consolare?
- Chi erano i podestà e quale ruolo avevano nei comuni?
- Come si sviluppò il comune popolare e quali furono le sue caratteristiche?
- Quali furono le ragioni per la conquista del contado da parte dei comuni?
I comuni nacquero nel XI secolo in nord Italia, con le città toscane come Lucca e Pisa che furono tra le prime a ottenere autonomia politica.
Il comune consolare era caratterizzato da un'alleanza tra i cittadini benestanti e la piccola nobiltà, con consoli che svolgevano funzioni giudiziarie e consigli che prendevano decisioni comunitarie.
I podestà erano magistrati esterni eletti dai consigli per governare al di sopra delle parti, garantendo una gestione imparziale delle città.
Nella seconda metà del 200, il comune popolare si sviluppò eliminando gli ordinamenti aristocratici e coinvolgendo la borghesia nel governo, con associazioni di mestiere che controllavano produzione e prezzi.
La conquista del contado forniva generi alimentari, arricchiva la città con tasse e permetteva il reclutamento di soldati per le milizie cittadine.