Concetti Chiave
- Il Medioevo, esteso per circa dieci secoli, è stato a lungo considerato un periodo oscuro tra l'antichità e il Rinascimento.
- Il termine "Medioevo" fu coniato nel XV secolo per indicare l'epoca di transizione tra le civiltà classiche e quelle rinascimentali.
- Dal XVIII secolo, il Medioevo è stato rivalutato come un periodo dinamico che ha influenzato la cultura e la società moderne.
- Il Medioevo ha visto la formazione della civiltà europea da cui sono emerse le nazioni moderne.
- Le date convenzionali per il Medioevo sono dal 476 al 1492, ma le trasformazioni storiche avvennero gradualmente.
Origine del termine medioevo
Il Medioevo è un periodo, prolungatosi per circa dieci secoli, sul quale per molto tempo non è stata fatta piena luce. Il nome stesso, Medioevo, deriva dal latino Medium Aevum che letteralmente significa "Età di mezzo" e viene usato per la prima volta dagli studiosi del Rinascimento (quindi a partire dal XV secolo) per indicare l'epoca posta tra l'antichità e la nuova stagione che celebra la rinascita dei grandi modelli classici, imitati nell'arte, nella letteratura e in tutte le altre manifestazioni culturali. Il fatto stesso di parlare di una rinascita (o, appunto, di un Rinascimento) implica un giudizio negativo in riferimento all'epoca immediatamente precedente, quella dei secoli bui caratterizzati, secondo i rinascimentali, dalla decadenza della civiltà antica.
Rivalutazione storica del medioevo
Solo a partire dal XVIII secolo ha inizio una lenta rivalutazione della lunga "Età di mezzo" e oggi gli studiosi riconoscono che il Medioevo non è stato semplicemente un oscuro periodo di "passaggio", bensì una successione varia e dinamica di fatti, di idee, di attività, che hanno plasmato la nostra cultura, il nostro modo di vivere e di pensare fino a oggi. Proprio nel corso del Medioevo si è andata progressivamente formando quella civiltà europea da cui sono emerse le nazioni moderne.
Inizio e fine del medioevo
Convenzionalmente gli storici fanno coincidere l'inizio del Medioevo con la caduta dell'impero romano d'Occidente, nel 476, e ne fissano il termine nel 1492, anno della scoperta del continente americano da parte di Cristoforo Colombo. Si tratta, naturalmente, di datazioni che non segnano cesure nette, ma piuttosto punti di riferimento utili allo studio e alla collocazione di eventi all'interno di un orizzonte temporale nel quale i confini cronologici necessariamente sono destinati a sfumare. Tutte le dinamiche storiche, infatti, non conoscono "salti" e anche le trasformazioni determinate da eventi epocali di eccezionale portata (come, per esempio, la caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476) si realizzano gradualmente e con ritmi diversi in relazione a popoli e luoghi differenti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "Medioevo" e quale giudizio implicava inizialmente?
- Come è cambiata la percezione del Medioevo nel tempo?
- Quali sono le date convenzionali che delimitano il Medioevo e cosa rappresentano?
Il termine "Medioevo" deriva dal latino "Medium Aevum" e fu usato per la prima volta nel Rinascimento per indicare l'epoca tra l'antichità e la rinascita dei modelli classici, implicando un giudizio negativo sui secoli precedenti.
A partire dal XVIII secolo, il Medioevo ha iniziato a essere rivalutato, riconoscendo che non fu solo un periodo oscuro, ma una fase dinamica che ha plasmato la cultura e le nazioni moderne.
Gli storici convenzionalmente fanno coincidere l'inizio del Medioevo con la caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476 e il termine nel 1492 con la scoperta dell'America, rappresentando punti di riferimento piuttosto che cesure nette.