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Concetti Chiave

  • Nel Medioevo, i matrimoni erano principalmente motivati da ragioni economiche e politiche, piuttosto che affettive.
  • Le unioni spesso coinvolgevano famiglie intere, con gli sposi che vivevano con i genitori per gestire insieme le risorse familiari.
  • Esistevano regole precise per il matrimonio, tra cui età minima e divieti di consanguineità, con alcune flessibilità.
  • Il divorzio era proibito, ma l'annullamento era possibile solo in casi specifici, richiedendo lunghe e costose procedure.
  • Durante la cerimonia matrimoniale, lo scambio di oggetti simboleggiava il legame giuridico ed economico tra gli sposi.

Indice

  1. Matrimoni nel medioevo
  2. Regole matrimoniali e divieti
  3. Simboli e cerimonie matrimoniali

Matrimoni nel medioevo

Nel medioevo i matrimoni aveva motivazioni economiche e politiche più che affettive; le norme che lo regolavano erano infatti concepite in modo che le unioni producessero scambi di potere e denaro. I figli dei sovrani regnanti spesso erano promessi sposi prima di essere concepiti e tutte le grandi famiglie europee del tempo erano imparentate. Anche tra il popolo spesso le unioni erano decise dalle famiglie degli sposi, il che non toglie che il matrimonio mantenesse un senso di familiarità e intimità: la solidarietà all'interno delle famiglie era forte, si condivideva con i familiari doveri e preoccupazioni, speranza e sentimenti. Nella maggior parte dei casi del matrimonio non nasceva una vera e propria nuova famiglia perché gli sposi andavano a vivere con i genitori dello sposo ( o della sposa se questa non aveva fratelli), per condividere con loro la gestione familiare e ovviamente la terra.

Regole matrimoniali e divieti

Per sposarsi c'erano regole ben precise da rispettare: le ragazze dovevano avere più di 12 anni e i ragazzi almeno 14 anni, non dovevano essere parenti fino al settimo grado, si trattava tuttavia di una regola di quanto flessibile, e dovevano aver ricevuto i principali sacramenti della Chiesa. Ci si sposava solo in alcuni periodi dell'anno liturgico: era vietato sposarsi dalla prima domenica di Avvento all'ottava dopo l'Epifania, nel caso della Quaresima, da lunedì prima dell'Ascensione all'ottava di Pentecoste e tra la settima e l'ottava domenica di Pasqua.

Era proibito il divorzio ma il matrimonio poteva essere annullato dimostrando presso l'autorità ecclesiastica competente (normalmente il vescovo) che esso non era "mai esistito " o la presenza di un vincolo di consanguineità ignoto al momento delle nozze o l'incapacità di uno dei due coniugi ad avere figli; l'annullamento era tuttavia raro e ad esso facevano ricorso solo persone abbienti considerata la lunghezza e l'onerosità della procedura.

Simboli e cerimonie matrimoniali

Lo scambio dell'anello non era l'unico simbolo di legame reciproco: durante la cerimonia si scambiavano guanti, cappelli, coltelli, a testimonianza che il legame non era solo sentimentale romantico, ma anche giuridico ed economico. Gli sposi si recavano in chiesa insieme ai rispettivi genitori e parenti, il prete appurava la loro identità e procedeva con la dichiarazione di fidanzamento. Iniziava dunque periodo degli annunci pubblici dell'imminente matrimonio (l'attuale "pubblicazioni" diciamo) per scoprire eventuali impedimenti all'unione.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le motivazioni principali dei matrimoni nel medioevo?
  2. Nel medioevo, i matrimoni erano principalmente motivati da ragioni economiche e politiche piuttosto che affettive, con l'obiettivo di produrre scambi di potere e denaro.

  3. Quali erano le regole da rispettare per potersi sposare nel medioevo?
  4. Le regole includevano l'età minima di 12 anni per le ragazze e 14 per i ragazzi, l'assenza di parentela fino al settimo grado, e l'aver ricevuto i principali sacramenti della Chiesa. Inoltre, ci si poteva sposare solo in determinati periodi dell'anno liturgico.

  5. Come si poteva ottenere l'annullamento di un matrimonio nel medioevo?
  6. L'annullamento poteva essere ottenuto dimostrando che il matrimonio non era mai esistito, la presenza di un vincolo di consanguineità ignoto, o l'incapacità di uno dei coniugi ad avere figli. Tuttavia, era raro e costoso, accessibile principalmente a persone abbienti.

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