Concetti Chiave
- La società medievale era dominata da rapporti di vassallaggio, con l'uomo essenzialmente vassallo di un signore per protezione e sussistenza.
- Il vassallo giurava fedeltà al signore, impegnandosi a fornire supporto militare e ricevendo in cambio benefici come terre o rendite.
- Il rapporto di vassallaggio era formalizzato attraverso una cerimonia di omaggio, simbolo dell'impegno del vassallo verso il signore.
- I vassalli potevano amministrare terre e garantire rendite al signore, fornendo anche supporto finanziario e ospitalità.
- Il mancato rispetto degli obblighi di vassallaggio poteva portare alla perdita del beneficio e a severe punizioni, come l'esilio o la morte.
Indice
La società medievale e il vassallaggio
La società europea tra IX e XIII secolo fu dunque caratterizzata da rapporti di vassallaggio. Mentre l'uomo greco e quello romano erano stati in primo luogo cittadini, che sottostavano alle leggi imposte dallo Stato, nel Medioevo l'uomo era essenzialmente vassallo, "l'uomo di un altro uomo", fosse questi un sovrano, un ricco latifondista o un alto ecclesiastico, al quale, in cambio della protezione e dei mezzi di sussistenza, prestava servizi di vario genere. Un grande proprietario terriero poteva circondarsi anche di una decina di vassalli, figli di notabili che si mettevano al suo servizio, vivendo a corte e aiutando il signore nelle mansioni quotidiane e soprattutto nelle imprese militari.
Il ruolo del vassallo
Il vassallo. Per diventare tale, assicurava la sua fedeltà e si impegnava ad allestire truppe da affiancare a quelle del suo signore e a combattere al suo fianco in caso di guerra. Il signore, a sua volta, ricompensava il vassallo con un beneficio, una concessione benevola, senza diritto di proprietà, consistente in terre o rendite o incarichi, provenienti da conquiste o requisizioni.
Cerimonia e obblighi del vassallaggio
Se la donazione era in terreni, il vassallo ne affidava la conduzione a sottoposti fidati, che dovevano garantire una certa rendita, parte della quale confluiva nel fisico, il patrimonio garantito al signore dalla di suoi possedimenti . Il rapporto di vassallaggio era sancito da una solenne cerimonia, durante la quale il vassallo poneva le sue mani giunte in quelle del signore e gli giurava fedeltà assoluta. Questo gesto era chiamato omaggio e simboleggiava l'impegno a prestare servizio armato per il signore in caso di bisogno, ad amministrare la giustizia in suo nome, a pagare il riscatto (la cosiddetta taglia) nel caso il signore cadesse in mano nemica. Altri servizi potevano essere il versamento di aiuti finanziari per l'ampliamento delle terre signorili o per l'edificazione o il restauro di una chiesa o, ancora, l'accoglienza e l'ospitalità del signore e del suo seguito (truppe comprese) quando questi passava nelle terre del vassallo (il cosiddetto diritto di albergaria). Il mancato rispetto delle clausole comprese nell'omaggio faceva diventare il vassallo un fellone, cioè un traditore; questa colpa comportava la decadenza del beneficio e, talora, la condanna all'esilio o addirittura a morte.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo principale di un vassallo nella società medievale?
- Come veniva formalizzato il rapporto di vassallaggio?
- Quali erano le conseguenze per un vassallo che non rispettava le clausole dell'omaggio?
Nel Medioevo, il vassallo era essenzialmente "l'uomo di un altro uomo", offrendo servizi in cambio di protezione e mezzi di sussistenza, e impegnandosi a combattere al fianco del suo signore in caso di guerra.
Il rapporto di vassallaggio era sancito da una cerimonia solenne chiamata omaggio, durante la quale il vassallo giurava fedeltà assoluta al signore, impegnandosi a prestare servizio armato e altri servizi.
Il mancato rispetto delle clausole dell'omaggio rendeva il vassallo un fellone, comportando la decadenza del beneficio e, in alcuni casi, la condanna all'esilio o alla morte.