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In questo appunto viene descritto il Medioevo, i suoi aspetti culturali, economici e religiosi inclusi i personaggi del tempo. Nella presentazione viene analizzato anche il feudalesimo, l'economia chiusa, Carlo Magno, l'organizzazione sociale in era feudale, la cultura feudale, il monachesimo, Benedetto da Norcia e gli amanuensi.
Il feudalesimo è un fenomeno sociale, politico ed economico che deriva dalla struttura
delle villae romane. Queste erano delle fattorie divise in quartieri: uno per i padroni
di casa (i feudatari), l'altro per la servitù. Tuttavia dal II secolo in poi l'assenza di
guerre causò la mancanza di manodopera nei campi, così i signori decisero di
provvedere al sostentamento delle popolazioni autoctone in cambio di forza lavoro.
Nacquero così i servi della gleba, ovvero dei contadini che per generazioni erano
soggetti alla schiavitù dell‘ in cui lavoravano. Essi
appezzamento di terreno
dovevano oltretutto cedere al padrone dei pagamenti in natura, lavoro o denaro. Il
feudalesimo vero e proprio si riscontra nella politica di Carlo Magno.
In un feudo si potevano distinguere la
parte del signore (pars dominica)
feudale
con al centro il castello, le botteghe di
artigiani, ma gazzini, frantoi e mulini. Le
terre di questa parte appartenevano al
signore e i coloni-servi della gleba
dovevano lavorarle gratis (corvèes) .
L'altra parte di territorio (pars massaricia)
era costituita dai fondi minori, assegnati
ai coloni. La rotazione delle colture era
decisa dalla comunità di villaggio.
Completamente in comune erano la
spigolatura, il pascolo, i terreni incolti o a
riposo.
Per usare i boschi o i prati del signore i
coloni dovevano pagare dei pedaggi, così
come per attraversare strade e ponti.
Per economia chiusa si intende una
tipologia di commercio non orientata
allo scambio con l’esterno. In questo
modo l’economia si
feudale
concentrava principalmente nella
curtis, il cortile del Tutto
feudo.
quello di cui gli abitanti
dell’appezzamento necessitavano
veniva autoprodotto e
autoconsumato. Ciononostante
esistevano ancora mercati locali
settimanali e fiere annuali in
occasione di feste religiose. Una
forma di scambio molto usata era il
baratto.
Di stampo il Sacro Romano
feudale,
Impero era diviso in marche e contee gestite
da nobili legati al sovrano da vincoli di
I territori periferici erano
fedeltà.
controllati dai missi dominici, una sorta di
spie inviate da L'impero, pur
Carlo Magno.
avendo sede ufficiale ad Aquisgrana, non
aveva una corte stabile: essa difatti seguiva
il sovrano ovunque andasse. La vita
politica dell'Impero si concentrava nel
Palatium, sede del signore, e la carica più
alta era la Cancelleria. Le leggi dell'impero
venivano promulgate sotto forma di piccole
sentenze a capitoli, dette Capitolari. Alla
morte di Carlo, l’impero venne spartito ai
suoi figli, ma crollò nell’887.
Il vassallaggio
Nella società la
feudale
centralizzazione del potere si
disgrega, sostituita da un politica di
vassallaggio fondata su rapporti di
fedeltà; l’imperatore donava delle
terre ai nobili, i quali dovevano
promettere un pagamento in in
natura o denaro, e truppe in caso di
guerra. Questo procedimento poteva
ripetersi in scala gerarchica: i
vassalli dei vassalli venivano
chiamati valvassori, ed a loro volta, i
sottoposti di quest’ultimi
prendevano il nome di valvassini.
Carlo Magno, appartenente alla dinastia
dei Carolingi, fu un franco, figlio di
Pipino il Breve. Alla morte del padre, il
regno venne diviso tra Carlo e suo
fratello Carlomanno. Nel 770 strinse
un'alleanza coi Longobardi sposando
Ermengarda, la figlia del sovrano
Desiderio (la quale successivamente
venne ripudiata). Quest'evento, insieme
alla prematura morte del fratello, gli
permise di ereditare il regno per intero.
Carlo fu quindi incoronato imperatore
del da papa
Sacro Romano Impero
Leone III, facendosi proclamare
difensore della cristianità.
Nel la
periodo feudale
cultura era quasi
esclusivamente monopolio
della chiesa. Tuttavia con
e la sua scuola
Carlo Magno
palatina la cultura riusciva a
mantenersi viva (senza
contare, oltretutto, l’opera
accurata dei monaci
amanuensi).
Si separano cultura alta e
bassa, rispettivamente scritta
e orale, e si sviluppano i primi
dialetti volgari.
Il monachesimo nacque nel II secolo in Oriente , dove gli
eremiti (uomini di fede) si ritiravano in luoghi isolati per
dedicarsi alla preghiera.
Nel VI secolo in Occidente si diffusero delle comunità
(monasteri ), nelle quali i monaci dovevano assoluta
obbedienza all’abate.