danyper
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Dopo la morte di Maometto nel 632, la comunità islamica affrontò la crisi della ridda, una rivolta tribale contro i successori del profeta.
  • Il problema della successione portò a violenti scontri interni, culminati nella Prima guerra civile araba e nell'assassinio di Alì nel 661.
  • Con Muawiya iniziò la dinastia Omayyade, che rese ereditaria la successione e trasferì la capitale da Medina a Damasco.
  • La divisione tra sostenitori di Alì e califfi riconosciuti portò alla nascita dei sunniti e degli sciiti, una spaccatura che perdura ancora oggi.
  • La divisione sunnita-sciita si basa su questioni storiche e di legittimità, a differenza delle divisioni teologiche del cristianesimo.

Indice

  1. La crisi dopo Maometto
  2. La questione della successione
  3. La dinastia degli Omayyadi
  4. La spaccatura religiosa

La crisi dopo Maometto

Dopo la morte di Maometto nel 632, la comunità islamica attraversò una grave crisi. Parecchie tribù nomadi dichiararono di non voler più obbedire ai successori di Maometto né pagar loro il tributo, perché la loro sottomissione era stata un patto personale col profeta; ne nacque una rivolta che i cronisti arabi chiamano la ridda, “l’apostasia” (cioè l’atto di rinnegare la propria fede), e che fu sedata solo con difficoltà dai capi musulmani.

La questione della successione

L’altro grande problema, che suscitò violenti scontri fra i seguaci di Maometto, fu proprio quello di stabilire chi dovesse essere a capo dell’islam.

Nessuno dopo di lui poteva più chiamarsi “profeta”, perché dal Corano risultava chiaramente che la rivelazione trasmessa a Maometto era l’ultima e definitiva. Abu Bakr, suocero e stretto collaboratore di Maometto, venne riconosciuto come capo dalla maggioranza delle tribù, e assunse il titolo di califfo, che in arabo può significare ‘il successore’ (del profeta) o ‘il rappresentante’ (di Dio sulla Terra). La scelta suscitò l’opposizione di una minoranza che avrebbe preferito trasmettere il potere al parente più prossimo del profeta, suo cugino Alì. Morto di lì a poco Abu Bakr, altri due compagni di Maometto, Omar (634-644) e poi Uthman (644-656), vennero eletti califfi; il quarto califfo fu proprio Alì, che però dovette affrontare la ribellione di un importante capo militare, Muawiya. Il suo regno coincise con una vera e propria guerra civile, che gli storici chiamano la Prima guerra civile araba. Nel 661 Alì fu assassinato; con lui finisce la prima fase nella storia del califfato, l’epoca dei primi quattro califfi, passati alla tradizione come i califfi ben guidati. Con la morte di Alì il califfato andò a Muawiya, che riuscì poi a trasmetterlo ai propri discendenti, rendendo ereditaria anziché elettiva la successione al potere.

La dinastia degli Omayyadi

Nasceva così la dinastia degli Omayyadi (dal nome del clan di Muawiya, i Banu Umayya), che rimase al potere fino al 750. Muawiya trasferì la capitale da Medina – dove i primi quattro califfi avevano mantenuto la sede del potere politico, mentre la Mecca era il centro religioso dell’islam – a Damasco, in Siria.

La spaccatura religiosa

Le lotte per la successione di Maometto produssero una spaccatura religiosa nella comunità musulmana. I sostenitori di Alì non riconobbero la legittimità degli altri califfi: secondo loro Alì era stato l’unico califfo veramente legittimo, e il potere spettava ai suoi discendenti. Così il mondo islamico si divise in due, con una maggioranza che riconosceva il califfo in carica e una minoranza ribelle e dissidente. Questa spaccatura è durata fino ai nostri giorni, anche se oggi il califfo non esiste più: i discendenti della maggioranza sono i musulmani sunniti, un termine che significa all’incirca seguaci della tradizione; i discendenti della minoranza, presenti soprattutto in Iran e Iraq, sono gli sciiti, dall’espressione shi’at Ali, il partito di Alì. Mentre le grandi spaccature del mondo cristiano – fra cattolici e ariani, per esempio, oppure fra cattolici e protestanti – si fondano su divergenze teologiche e una diversa interpretazione dei dogmi e dei riti, la principale spaccatura del mondo islamico ha dunque a che fare con la storia di quell’epoca remota e con la legittimità del potere sulla comunità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la crisi principale che la comunità islamica ha affrontato dopo la morte di Maometto?
  2. Dopo la morte di Maometto, la comunità islamica ha affrontato una grave crisi di successione e una rivolta chiamata ridda, causata dalla decisione di alcune tribù di non obbedire più ai successori di Maometto.

  3. Chi è stato riconosciuto come primo califfo dopo Maometto e quale titolo ha assunto?
  4. Abu Bakr, suocero e stretto collaboratore di Maometto, è stato riconosciuto come primo califfo e ha assunto il titolo di califfo, che significa 'il successore' o 'il rappresentante'.

  5. Quali furono le conseguenze della scelta di Abu Bakr come califfo?
  6. La scelta di Abu Bakr come califfo suscitò l'opposizione di una minoranza che preferiva Alì, portando a scontri violenti e alla divisione della comunità islamica.

  7. Come si è evoluto il califfato dopo la morte di Alì?
  8. Dopo la morte di Alì, il califfato passò a Muawiya, che rese la successione ereditaria, fondando la dinastia degli Omayyadi e trasferendo la capitale a Damasco.

  9. Qual è stata la principale divisione religiosa risultante dalle lotte di successione?
  10. Le lotte di successione hanno portato alla divisione tra sunniti, che riconoscevano il califfo in carica, e sciiti, che sostenevano la legittimità di Alì e dei suoi discendenti, una spaccatura che persiste fino ai giorni nostri.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

danyper di Mauro_105

URGENTE (321112)

danyper di Lud_

domandina

danyper di Samantha Petrosino