Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'Editto di Tessalonica del 380, emesso da Teodosio, ha reso il Cristianesimo la religione ufficiale dell'Impero Romano, segnando una svolta storica per la religione.
  • Il Cristianesimo si è affermato in una società romana classista grazie ai suoi valori di uguaglianza, fratellanza e promessa di vita eterna, contrastanti con le credenze tradizionali.
  • La diffusione del Cristianesimo ha portato a persecuzioni nel III secolo a causa del timore degli imperatori che minacciasse la "pax deorum", la protezione divina di Roma.
  • Costantino, nel 313, ha liberalizzato il Cristianesimo, riconoscendone la forza crescente e cercando di sfruttarlo a vantaggio dell'Impero.
  • L'Editto di Tessalonica ha colpito più le confessioni eretiche che il paganesimo, con toni minacciosi, ma senza effettive misure punitive contro i non cristiani.

Indice

  1. Teodosio e l'Editto di Tessalonica
  2. L'affermazione del Cristianesimo
  3. La crisi dell'Impero e il Cristianesimo
  4. L'Editto di Tessalonica e le sue conseguenze

Teodosio e l'Editto di Tessalonica

Teodosio il Grande è stato l’imperatore che con l’Editto di Tessalonica del 380 ha ufficializzato il Cristianesimo quale religione unica dell’Impero.

L'affermazione del Cristianesimo

In pochi più di tre secoli, questo culto che tutto sommato aveva origini orientali, era passato, a Roma da qualche migliaio di seguaci ala riconoscimento ufficiale da parte dello Stato.

Sono numerosi i motivi che portarono all’affermazione del Cristianesimo in una società come quella romana che era fortemente classista, con cittadini devoti più allo Stato che ai propri simili e che negava l’esistenza di un mondo ultraterreno. Invece,la nuova religione predicava l’uguaglianza, le fratellanza,la solidarietà e soprattutto una vita eterna. L’Ade, di cui si parla nei testi era considerato il buoi, la notte infinita, il soggiorno delle ombre dei defunti e luogo di sofferenza.

La crisi dell'Impero e il Cristianesimo

Per questi valori, il Cristianesimo ebbe una grande affermazione nei secoli III e IV, in un’epoca in cui l’Impero di Augusto cominciava ad entrare in crisi sia dal punto di vista sociale che politico. Per questo motivo, gli imperatori cominciarono a temere che la nuova religione, sempre più diffusa, minacciasse la protezione degli dei, che veniva chiamata “pax deorum” e che veniva considerata alla base della fortuna di Roma fin dall’epoca di Romolo. Questo spiega le numerose ed atroci persecuzioni contro i Cristiani del III secolo. Sempre con questo obiettivo, nel 313,l’imperatore Costantino operò un cambio di rotta: infatti liberalizzò il cristianesimo perché capì che sarebbe stato molto più conveniente allearsi con quel Dio che, in quel momento si dimostrava essere più forte. E l’imperatore Teodosio non fece altro che consolidare definitivamente questa sorta di alleanza.

L'Editto di Tessalonica e le sue conseguenze

L’Editto di Tessalonica, noto formalmente come Cuctos populos fu emesso congiuntamente da Teodosio, Graziano e Valentiniano II e bersagliò più le confessioni eretiche che il paganesimo. Nel testo, i non cristiani sono definiti dementi e folli. Viene ordinato che essi vengano sottoposti alle punizioni di Dio e alla vendetta degli uomini. Tuttavia queste indicazioni non furono mai concretizzati perché da documenti dell’epoca risulta che l’Imperatore volesse soprattutto spaventare i suoi sudditi. Comunque, a fare le spese del clima di violenze che seguì furono gli eretici e i pagani.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto dell'Editto di Tessalonica sull'Impero Romano?
  2. L'Editto di Tessalonica del 380, emesso da Teodosio, ha ufficializzato il Cristianesimo come unica religione dell'Impero, consolidando l'alleanza con la nuova religione e segnando un cambiamento significativo nella politica religiosa dell'Impero.

  3. Perché il Cristianesimo si è affermato nella società romana?
  4. Il Cristianesimo si è affermato grazie ai suoi valori di uguaglianza, fratellanza, solidarietà e promessa di vita eterna, che contrastavano con la società romana classista e devota allo Stato, specialmente durante la crisi sociale e politica dell'Impero.

  5. Come hanno reagito gli imperatori romani alla diffusione del Cristianesimo?
  6. Gli imperatori romani inizialmente temevano che il Cristianesimo minacciasse la "pax deorum", portando a persecuzioni nel III secolo. Tuttavia, Costantino liberalizzò il Cristianesimo nel 313, e Teodosio consolidò l'alleanza con l'Editto di Tessalonica, sebbene le punizioni per i non cristiani non furono mai pienamente attuate.

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