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Concetti Chiave

  • La crescita demografica portò all'ampliamento delle cinte murarie e a regolamentazioni edilizie per gestire lo spazio urbano.
  • Le città del XIV secolo soffrivano di gravi problemi igienici, con poche dotate di rete fognaria e servizi igienici assenti anche nelle case dei ricchi.
  • La scarsa igiene e l'eccessivo popolamento contribuirono alla diffusione di malattie infettive come tifo, malaria e tubercolosi.
  • Le epidemie erano spesso interpretate come punizioni divine, a causa delle limitate conoscenze mediche del tempo.
  • Carestie e conflitti militari aggravarono le condizioni di vita, aprendo la strada a nuove pandemie.

Indice

  1. Espansione urbana e regolamentazione
  2. Condizioni igieniche nel XIV secolo
  3. Diffusione delle malattie e carestie

Espansione urbana e regolamentazione

La forte crescita demografica costrinse le autorità cittadine ad ampliare le cinte murarie per reperire nuovi spazi dove costruire abitazioni, botteghe. Per regolamentare l’espansione edilizia, le autorità cittadine inserirono all’interno degli statuti cittadini alcune rubriche che fornissero indicazioni circa la tipologia degli edifici, le distanze tra le case, la dislocazione dei laboratori artigianali.

Condizioni igieniche nel XIV secolo

La mancanza di igiene era una delle caratteristiche delle città del XIV secolo.

Solo poche possedevano una rete fognaria. Anche nelle abitazioni dei più ricchi le condizioni igieniche erano precarie. Le camere da letto solo di rado erano individuali e in un unico letto potevano dormire più persone. L’acqua non era corrente e doveva essere recuperata nei pozzi; non vi erano bagni, così come non c’erano nemmeno i servizi igienici. Numerose sono le norme degli statuti che tentavano di porre rimedio a una situazione di diffusa sporcizia nelle vie delle città e di scarso rispetto per l’ambiente: per esempio era vietato ai macellai scuoiare animali sulle vie cittadine ecc…

Diffusione delle malattie e carestie

L’eccessivo popolamento e la scarsa igiene, favorirono il diffondersi delle malattie. Infatti si formarono frequenti epidemie di malattie infettive, quali il tifo, la malaria, diffusa dalle punture di insetti in aree paludose, e la tubercolosi. Esse si sommavano ad altre malattie infettive endemiche come la lebbra. Le conoscenze mediche del tempo, non erano in grado di individuare la modalità di diffusione di queste malattie che erano interpretate come una punizione divina. Le carestie dei primi decenni del XIV indebolirono ulteriormente i ceti meno ricchi, mostrando l’inadeguatezza dell’organizzazione annonaria. L’impatto delle carestie fu aggravato dallo scoppio di nuovi conflitti militari, regionali e sovra regionali, dovuti per lo più alla volontà di signori locali. Fu in questo scenario che si diffuse una nuova terribile pandemia.

Domande da interrogazione

  1. Quali misure furono adottate dalle autorità cittadine per regolamentare l'espansione urbana nel XIV secolo?
  2. Le autorità cittadine ampliarono le cinte murarie e inserirono rubriche negli statuti per indicare la tipologia degli edifici e le distanze tra le case.

  3. Quali erano le condizioni igieniche nelle città del XIV secolo?
  4. Le condizioni igieniche erano precarie, con poche città dotate di rete fognaria, mancanza di acqua corrente e servizi igienici, e norme per migliorare la pulizia delle vie.

  5. Come influirono le condizioni igieniche e l'eccessivo popolamento sulla salute pubblica nel XIV secolo?
  6. Favorirono la diffusione di epidemie di malattie infettive come tifo, malaria e tubercolosi, aggravate da carestie e conflitti militari.

Domande e risposte

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