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Concetti Chiave

  • Federico II centralizzò il potere nel Regno di Sicilia, facendo rispettare le leggi scritte e accentrando l'autorità politica ed economica.
  • La corte di Federico II divenne un centro culturale, integrando influenze bizantine, arabe e normanne, e favorendo lo sviluppo della lirica amorosa cortese.
  • Il dominio angioino iniziò dopo la sconfitta di Manfredi, segnando una nuova fase di potere in Italia del Sud con l'aiuto del papato.
  • La rivolta dei Vespri Siciliani portò alla divisione tra Sicilia e Napoli, con l'intervento degli aragonesi e la pace di Caltabellotta.
  • Il commercio marittimo italiano, guidato da Genova, si espanse attraverso lo stretto di Gibilterra, influenzando la navigazione nell'Atlantico.

1 Il tentativo di ricostruzione dell’autorità imperiale in Italia

2 L’accentramento statale nel Regno di Sicilia

3 Lo scontro con il papato e i comuni

4 Il dominio angioino e aragonese nell’Italia del Sud

Indice

  1. Federico II e l'autorità imperiale
  2. Riforme nel Regno di Sicilia
  3. Scontro con il papato e i comuni
  4. Conflitti e successioni dopo Federico II
  5. Dominio angioino e rivolta dei vespri
  6. Espansione aragonese e autonomia dei comuni
  7. Rivalità commerciali e controllo del contado
  8. Genova e la navigazione atlantica

Federico II e l'autorità imperiale

Federico II ereditò dalla mamma la corona di Sicilia e dopo quella di Germania con il supporto di papa Innocenzio III.

Questo avvenimento era molto importante, poiché garantiva una qualità in più per essere Imperatore.

Infatti nel 1220 divenne imperatore sotto il nome di Federico II dal papa Onorio III mantenendo in vita il suo progetto di ricostruire l’autorità Imperiale in Italia conseguendone però un abbandono della Germania.

Riforme nel Regno di Sicilia

Prima di tutto cercò di riordinare le situazioni in generale, ossia mettere all’obbedienza tutti quei feudatari siciliani che avevano usurpato beni cui lui stesso nella giovane è stato tutelato, determinando un accentramento statale alla vita sia politica che economica del Regno della Sicilia. Mise una nuova novità e cioè mettere per iscritto le leggi che dovevano vigere in un tempo dove queste leggi erano tramandate oralmente. Quindi la novità dell’Imperatore ebbe grande importanza nella costituzione di Melfi.

Nelle costituzione melfitane veniva sancito il monopolio statale del diritto. Ciò vuol dire che tutti erano sottomessi ad una legge ed un potere ossia quello del re. Senza favoritismi erano obbligati a pagare le tasse. Solo gli ufficiali del re potevano fare uso legittimo della forza, però senza armi. L’economia era affidata alla burocrazia laica pagata con stipendi fissi, mentre un consiglio fungeva da organo esecutivo.

Federico si avvalse delle precedenti dominazioni: bizantine, arabe e normanne creando così idee e culture diverse. Importanti furono i poeti provenzali che con loro giunse in Italia la lirica centrata sull’amore cortese con la quale nacque e si sviluppò la Scuola Siciliana.

Scontro con il papato e i comuni

Tra Federico II e la Chiesa non c’erano buoni rapporti e proprio il primo oggetto di discussione fu la crociata, alla quale l’Imperatore si era impegnato durante l’incoronazione per poi tralasciarla un attimo nei periodi seguenti. Proprio questo comportamento di Federico portò da parte di papa Giangregorio IX a fargli una scomunica. Quindi l’imperatore partì per la Terrasanta portando con sé la sesta crociata. Decise di agire per via diplomatica con Al- Malik Al- Kamil per la restituzione della città, atteggiamento che infatti non piacque al papa.

Nel 1226 i comuni del nord per paura dell’ultima riforma fatta da Federico II decisero di rimettere in gioco la Lega Lombarda avendo ovviamente l’appoggio del papa. Questo comportò una drastica divisione nelle città tra i sostenitori del papato chiamati guelfi e sostenitori dell’imperatore chiamati ghibellini.

Federico e la Lega dopo vari trattati per via diplomatica si scontrano nella battaglia di Cortenuova nel 1237.

Conflitti e successioni dopo Federico II

Dopo la morte di Federico la corona passò al figlio illegittimo Manfredi, infatti i ghibellini trovarono un punto di riferimento in lui conseguendone poi la vittoria momentanea della battaglia di Monteaperti. Il papa ovviamente ostacolò tutto chiedendo l’aiuto e avendolo da parte di Carlo d’Angiò con la corona di Sicilia. Quest’ultimo scese subito in Italia con un grande numero di armata inaugurando un’altra crociata contro Manfredi. Lo scontro definitivo avvenne nel 1266 a Benevento con la perdita di quest’ultimo. Un tentativo di riscontro da parte dei ghibellini avvenne 2 anni con a capo Corradino di Svevia dopo nella battaglia di Tagliocozzo con la perdita di quest’ultimo. Questi due avvenimenti portarono ad una nuova fase: il dominio angioino

Dominio angioino e rivolta dei vespri

Gli angioini dopo conquistato il regno di Sicilia trasferirono la loro capitale a Napoli. Questa scelta provocò nel 1282 una violenta sollevazione popolare chiamata rivolta dei vespri Siciliani poiché iniziata a Palermo il lunedì di Pasqua, all’ora della funzione religiosa del Vespro. Da qui inizia uno scontro tra aragonesi e angioini proprio perché i siciliani chiesero e ottennero l’aiuto di Pietro III d’Aragona. Quest’ultimi dovettero accontentarsi come base la Sicilia con la pace di Caltabellotta e poi definitivamente con il trattato di Avignone (1372). Questo avvenimento sancì la separazione tra la Sicilia e Napoli.

1 L’autonomia dei comuni Italiani e le divisioni fra popolani e magnati

2 Il rapporto fra città e contado

3 La rivalità commerciale fra Genova e Venezia

Espansione aragonese e autonomia dei comuni

Il regno di Aragona trovò in Sicilia un’importante base per l’espansione commerciale e militare nel mediterraneo e nonostante questo Napoli continuava a crescere in bellezza ma non raggiunse mai la forza economica delle grandi città centro-settentrionali. Infatti le transazioni commerciali e finanziari vennero affidate a : genovesi, fiorentini e catalani.

Rivalità commerciali e controllo del contado

In questa parte centro-settentrionale fiorivano i comuni che avevano saputo difendere i propri privilegi e la crisi che colpì l’impero nella seconda metà del XIII secolo consentì loro di accrescere nella loro indipendenza.

Proprio la loro autonomia fu ostacolo della riunificazione territoriale e in parte valse anche per la Germania con i territori fiamminghi e tedeschi.

Il modello italiano si distingueva da quello delle città europee, soprattutto per il controllo che il nucleo urbano esercitava sulla campagna circostante, ossia il contado.

Un esempio di questo rapporto è Milano che aveva mostrato una forte volontà espansionistica a spese delle città vicine. Era punto convergente dei traffici commerciali verso l’Europa centrale, centro di produzione: tessile e metallurgico, attraversata dalle lotte fra:

- popolani (capeggiati dai Della Torre di parte guelfa)

- magnati (capeggiati dai Visconti di parte ghibellina)

Governata da una doge tra cui la più importante era il Maggior consiglio che nel 1172 divenne un corpo chiuso suscitando proteste da parte di ceti popolari nonostante fosse una chiusura in senso oligarchico.

Genova e la navigazione atlantica

Genova era molto avvantaggiata sul commercio marittimo perché collegata allo stretto di Gibilterra dai porti del mare del Nord e da questi esportò vari commerci come: il sale, l’olio e il vino.

I genovesi furono i primi a fare pratica di navigazione nell’Atlantico. Esempi: i fratelli Vivaldi e Malocello scoprendo le Isole Canarie.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali azioni di Federico II per ristabilire l'autorità imperiale in Italia?
  2. Federico II cercò di riordinare il Regno di Sicilia, centralizzando lo stato sia politicamente che economicamente, e redigendo per iscritto le leggi, che prima erano tramandate oralmente, stabilendo così il monopolio statale del diritto.

  3. Come Federico II ha influenzato la cultura e la letteratura durante il suo regno?
  4. Federico II sfruttò le influenze delle dominazioni bizantine, arabe e normanne, promuovendo un ambiente culturale ricco che favorì lo sviluppo della Scuola Siciliana e l'introduzione della lirica centrata sull'amore cortese.

  5. Quali furono le conseguenze della scomunica di Federico II da parte di papa Gregorio IX?
  6. La scomunica portò Federico II a partecipare alla sesta crociata, dove optò per una soluzione diplomatica per la restituzione di città, un approccio che non fu ben visto dal papa, evidenziando ulteriormente i rapporti tesi tra l'Imperatore e il Papato.

  7. Come si manifestò la divisione tra guelfi e ghibellini nelle città italiane?
  8. La divisione tra guelfi, sostenitori del papato, e ghibellini, sostenitori dell'imperatore, si acuì con la riforma di Federico II, portando alla riformazione della Lega Lombarda e a conflitti come la battaglia di Cortenuova.

  9. Quali eventi portarono alla separazione tra la Sicilia e Napoli?
  10. La rivolta dei Vespri Siciliani nel 1282, causata dal trasferimento della capitale angioina a Napoli, e l'intervento di Pietro III d'Aragona a favore dei siciliani, culminarono nella pace di Caltabellotta e nel trattato di Avignone, sancendo la separazione tra i due regni.

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