Concetti Chiave
- Nonostante il Rinascimento e la nascita dello stato moderno, i residui medievali persistono in ambito politico, sociale e religioso.
- Il feudalesimo continua a influenzare le campagne, con feudatari che mantengono diritti sui vassalli e immunità.
- Le disuguaglianze legali perdurano e molti sovrani si concentrano sul mantenimento del potere feudale e clericale.
- La spiritualità delle masse rimane ancorata a pratiche medievali, mentre la mondanità del clero non sopprime il fervore religioso tradizionale.
- Figure come San Francesco da Paola e San Bernardino da Siena simboleggiano il perdurante ascetismo, prefigurando il fenomeno della Riforma e Controriforma.
Persistenza del feudalesimo
Nella seconda metà del XV secolo, nonostante la rivoluzione spirituale portata dal Rinascimento italiano e i cambiamenti politici dovuti alla nascita dello stato moderno, i residui medioevali sono duri a morire, sia in campo politico che sociale o religioso. Innanzitutto, in ambito giuridico e sociale l’affermazione dello stato moderno non significò affatto la scomparsa del feudalesimo e delle sue istituzioni.
Infatti, nelle campagne, feudatari laici ed ecclesiastici mantennero ancora i vecchi diritti di giurisdizione sui propri vassalli ed immunità di vario genere. Le disuguaglianze dei cittadini davanti alla legge continuò a costituire una realtà e in molti paesi europei non fu mai nemmeno tentata; inoltre per molti anni, la maggiore preoccupazione dei sovrani fu quella di mantenere la potenza feudale e del clero.Spiritualità e superstizione
L’arrivo del Rinascimento e della sua religiosità non arrivò a distruggere le istituzioni ecclesiastiche esistenti, anzi non poté nemmeno trasformare in modo significativo la spiritualità delle grandi masse popolari. Infatti, se da un lato, i dotti si dilettavano a parlare della storia romana e degli autori latini, nella campagna, gli abitanti restavano legati alle anche forme di devozione e alle grossolane superstizioni. Inoltre la mondanità dilagante del clero e della Chiesa in genere, non annullavano il fervore religioso che andava nella direzione tradizionale dell’ascetismo medioevale. Una riprova di questo ci è dato dall’entusiasmo suscitato da asceti come S. Francesco da Paola o San Bernardino da Siena, un grande predicatore dell’ordine francescano. Alcuni vescovi si collocarono all’interno di un movimento caratterizzato da grande zelo pastorale come S. Antonino Pierozzi, arcivescovo di Firenze o S. Lorenzo Giustiniani vescovo di Venezia Essi si poneva l’obiettivo di rendere più degna e morale la vita del clero per richiamarne i membri ad una più austera osservanza delle regole domenicane o agostiniane.
Riforma e controriforma
Infatti, tenendo conto di tutti questi elementi si può capire il fenomeno della Riforma e della controriforma come superamento del Rinascimento e della civiltà ad esso connessa.
Domande da interrogazione
- Quali erano i residui medievali persistenti nel XV secolo nonostante il Rinascimento?
- Come influenzò il Rinascimento la spiritualità delle masse popolari?
- Quali movimenti religiosi cercarono di riformare la vita del clero nel XV secolo?
Nonostante il Rinascimento, i residui medievali persistevano in ambito politico, sociale e religioso. Il feudalesimo e le sue istituzioni continuavano a esistere, con feudatari che mantenevano diritti sui vassalli. Le disuguaglianze legali erano ancora presenti e la potenza feudale e del clero era una preoccupazione per i sovrani.
Il Rinascimento non riuscì a trasformare significativamente la spiritualità delle masse popolari, che rimasero legate a forme di devozione tradizionali e superstizioni. La mondanità del clero non annullò il fervore religioso tradizionale, come dimostrato dall'entusiasmo per figure ascetiche come S. Francesco da Paola.
Alcuni vescovi, come S. Antonino Pierozzi e S. Lorenzo Giustiniani, si impegnarono in movimenti di grande zelo pastorale per rendere più morale la vita del clero, promuovendo un'osservanza più austera delle regole domenicane o agostiniane. Questi sforzi erano parte del contesto che portò alla Riforma e alla Controriforma.