Concetti Chiave
- Nel Medioevo, la Chiesa considerava la donna inferiore all'uomo e la associava al peccato originale, nonostante alcuni tentativi di riconoscerne la spiritualità.
- Le donne medievali erano principalmente madri e casalinghe, ma potevano lavorare in campagna sotto rigide limitazioni e senza diritti di proprietà.
- Il matrimonio medievale era visto come un contratto, con la donna spesso ridotta a merce di scambio e privata di libertà personali.
- Nella vita pubblica medievale, le donne erano escluse da diritti civili e materiali, sottoposte alla volontà di padre o marito secondo le leggi del tempo.
- Sessualmente, le donne medievali subivano pesanti restrizioni e punizioni, ma figure femminili di rilievo riuscirono comunque a emergere in questo contesto.
Indice
La donna nel Medioevo
All’interno di questo contenuto viene descritta la donna nel periodo del Medioevo. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni su quale sia la figura della donna nel Medioevo per la Chiesa, quali lavori svolgeva la donna nel Medioevo, qual è il rapporto tra la donna nel Medioevo e il matrimonio, il rapporto che aveva con la vita pubblica e con la sessualità.
Per tutta la durata del Medioevo, la donna fu considerata sempre come una figura inferiore rispetto all’uomo, ma anche come “porta del demonio” e “via della perfidia” secondo San Gerolamo.
Invece secondo Sant’Agostino la donna è una figura essenziale per l’uomo solamente perché essa è indispensabile per la riproduzione. Per San Bernardo le suore devono star lontano dalle donne che vivono all’esterno del convento perché sotto il volto della vergine, esse nascondono il corpo di una sirena ammaliatrice. Riguardo la considerazione della donna nel Medioevo pesava molto il concetto della Chiesa che la legava alla figura di Eva, causa del peccato originale, nonostante più volte fosse stata sottolineata la parità fra uomo e donna davanti a Dio. Tuttavia, il filosofo Pier Lombardo cerca di portare un tocco di spiritualità nella vita matrimoniale quando scrive che la donna è stata creata ad immagine e somiglianza di Dio.
Ruoli e limitazioni femminili
Durante il Medioevo, la donna era costretta a sposarsi e diventare presto madre. Il suo ruolo principale era quello di badare ai figli e alla cura della casa. Chi non si sposava e quindi doveva mantenersi, cercava di svolgere alcuni lavori in campagna come contadina, come serva o come schiava, proprio perché in questo periodo il potere era nelle mani degli uomini e le donne erano costrette a fare tutto ciò che gli uomini gli ordinavano. Le donne contadine del Medioevo avevano moltissime limitazioni: non potevano possedere una propria proprietà terriera, non potevano avere una propria bottega artigianale perché tutto era in funzione dell’uomo. La donna contadina non veniva controllata dal padrone solamente per l’operato che svolgeva, ma veniva controllata anche nella sua vita privata: infatti se la donna rimaneva incinta al di fuori del matrimonio, il padrone per la legge di quel periodo era obbligato a ricevere un’indennità.
Il matrimonio e la sottomissione
Nel Medioevo, il matrimonio era un vincolo da rispettare assolutamente in quanto rappresentava un’unione indissolubile tra il marito e la moglie e di conseguenza, dopo essersi sposata, la donna doveva fare tutto ciò che gli veniva imposto dal marito. Oltre a ciò, il matrimonio veniva visto anche come un contratto che veniva stipulato tra il padre della sposa e il futuro marito come se la donna fosse una semplice merce di scambio. Per evitare di diventare un oggetto di scambio, l’unica soluzione per una donna era quella di entrare in un convento e farsi suora. La donna non aveva nessuna possibilità di manifestare le proprie libertà; in tal caso, l’atteggiamento della donna veniva represso facendo uso della violenza. Infatti, tutte quelle donne che erano delle contadine o delle schiave, prima di sposarsi con un uomo, dovevano ottenere il consenso da parte del padrone e se non fosse stata rispettata questa regola, le donne sarebbero potute andare incontro a severe punizioni.
Esclusione dalla vita pubblica
Durante il periodo del Medioevo, la donna non poteva partecipare alla vita pubblica, non poteva votare, era esclusa dalle assemblee e addirittura non poteva detenere alcun bene materiale. Infatti, nel diritto normanno la donna era considerata una vera e propria serva. Per la legge inglese medievale, essa era totalmente sottoposta alla volontà del padre o del marito. Nella Francia medioevale, il marito aveva il potere di ricorrere a qualsiasi mezzo per correggere i difetti o un comportamento sbagliato della moglie, senza dover temere l’intervento della legge, se non nel caso in cui egli avesse provocato la morte della donna.
Figure femminili di rilievo
Nonostante durante il Medioevo ci siano state queste forti limitazioni, in questo periodo sono vissute figure femminili di rilievo come Matilde di Canossa o Eleonora di Aquitania. La donna nel Medioevo era tutelata dalle leggi solo nel caso di reati sessuali a condizione che si trattasse di una donna onesta, cioè non adultera e non praticante la prostituzione. Di fronte ad un adulterio, la donna era punita severamente e venivano attuate delle pratiche inumane come il taglio del naso. Solo in un secondo momento si passò alla detenzione oppure alla perdita della dote a favore del marito. Nella società medievale, spesso il concubinato era tollerato, in quanto la donna svolgeva il ruolo di donna di servizio. La Chiesa fu sempre contraria al concubinato perché tale rapporto non si basava su di un vincolo perpetuo; invece, gli Statuti comunali, in un primo tempo, lo accettarono e lo regolarono per poi vietarlo quasi del tutto.
Prostituzione e regolamentazione
Un altro aspetto nella vita femminile nel Medioevo era la prostituzione. Molti Comuni, accordandosi in questo con il pensiero della Chiesa, la condannarono e le prostitute furono costrette a vivere fuori delle mura della città. Successivamente, all’interno della città, furono riservati loro degli appositi quartieri, da cui esse potevano allontanarsi solo in certe ore del giorno e con dei segni distintivi. Alla fine, i Comuni non solo accettarono la presenza della prostituzione, ma se ne servirono per trarre un guadagno non indifferente, imponendo loro delle tasse o facendo pagare loro delle multe.
Domande da interrogazione
- Qual era la visione della Chiesa sulla figura della donna nel Medioevo?
- Quali lavori svolgevano le donne nel Medioevo?
- Come veniva percepito il matrimonio per le donne nel Medioevo?
- Qual era il ruolo delle donne nella vita pubblica durante il Medioevo?
- Come veniva trattata la sessualità femminile nel Medioevo?
La Chiesa considerava la donna inferiore all'uomo, associandola a Eva e al peccato originale, ma alcuni filosofi come Pier Lombardo cercavano di sottolineare la parità spirituale tra uomo e donna.
Le donne erano principalmente responsabili della cura della casa e dei figli. Quelle non sposate lavoravano come contadine, serve o schiave, ma erano fortemente limitate nei diritti di proprietà e autonomia.
Il matrimonio era visto come un contratto indissolubile e spesso come un accordo tra il padre della sposa e il futuro marito, limitando la libertà della donna che doveva obbedire al marito.
Le donne erano escluse dalla vita pubblica, non potevano votare o possedere beni, e erano considerate servitrici secondo le leggi normanne e inglesi.
La sessualità femminile era severamente controllata; le donne oneste erano protette dalle leggi, mentre le adultere subivano punizioni severe. La prostituzione era condannata ma tollerata e regolamentata dai Comuni per fini economici.