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Concetti Chiave

  • Il passaggio dal dominio romano all'aristocrazia germanica segnò un declino culturale, poiché la nuova classe dirigente non apprezzava la cultura classica.
  • La Chiesa divenne il custode della cultura romana, con le scuole religiose nei monasteri che formavano i chierici attraverso la letteratura antica.
  • La lingua latina emerse come simbolo di civiltà per il nuovo ceto intellettuale ecclesiastico, poiché era fondamentale per l'istruzione religiosa.
  • La crisi del Trecento è interpretata come una "fase di transizione" dal feudalesimo al capitalismo, secondo Karl Marx e altri studiosi.
  • Nel XIV secolo, l'ossessione per la morte portò a una rivalutazione della vita, sottolineando l'importanza dell'esistenza terrena.

Indice

  1. Declino culturale post-impero romano
  2. Formazione del ceto intellettuale ecclesiastico
  3. Crisi del Trecento e transizione sociale
  4. Percezione della vita nel XIV secolo

Declino culturale post-impero romano

Nell’Europa occidentale i secoli che vanno dalla fine dell’Impero romani all’epoca carolingia segnarono un profondo tacco culturale rispetto al mondo antico. Ciò dipese in primo luogo dalla scomparsa del pubblico aristocratico e colto. Durante l’epoca imperiale, il possesso della cultura classica era l’elemento discriminante che consentiva l’accesso all’aristocrazia; in sostanza, era ciò che distingueva un “romano” da un “barbaro”. Quando, però il potere passò all’aristocrazia guerriera germanica, la nuova classe dirigente guardò con sospetto questo sapere estraneo alle proprie tradizioni.

Formazione del ceto intellettuale ecclesiastico

Man mano che la fusione tra elemento romano e germanico procedeva, iniziò a formarsi un ceto intellettuale nuovo, composto da chierici. La Chieda continuava a essere il luogo in cui si conservavano le tradizioni culturali romane. Agli ecclesiastici competeva la conoscenza dei testi sacri e l’obbligo di diffonderli presso la popolazione. La cultura quindi era gradualmente diventata un monopolio della Chiesa. La scuola pubblica romana, era definitivamente scomparsa nel VI secolo. Quanto restava, veniva insegnato presso le scuole religiose che sorgevano spesso all’interno dei monasteri; il loro scopo, era la formazione dei monaci e ei chierici attraverso la letteratura. L’istruzione di un uomo di Dio, doveva passare attraverso la conoscenza della lingua latina e quindi attraverso i grandi autori dell’antichità. In questo modo si andò formando un ceto di intellettuali che vedevano nella lingua latina la loro propria civiltà.

Crisi del Trecento e transizione sociale

Numerosi studiosi, filosofi e pensatori si sono impegnati nel tentativo di spiegare la crisi del Trecento. Karl Marx, in particolare, vide nelle rivolte l’avvio di una “fase di transizione”, che portò dalla società feudale a quella capitalistica. Oggi i cambiamenti economici e sociali del trecento vengono considerati parte di un processo storico di lungo periodo.

Percezione della vita nel XIV secolo

Nel corso del XIV secolo cambiò la percezione della vita e della morte. L’apparire di temi macabri simboleggiava l’orrore per la morte che esaltava la necessità di vivere pienamente l’esistenza terrena.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause del declino culturale in Europa occidentale dopo la caduta dell'Impero romano?
  2. Il declino culturale fu causato principalmente dalla scomparsa del pubblico aristocratico e colto e dal sospetto della nuova aristocrazia guerriera germanica verso la cultura classica, considerata estranea alle proprie tradizioni.

  3. Come si è evoluto il ruolo della Chiesa nella conservazione della cultura durante l'epoca carolingia?
  4. La Chiesa divenne il principale custode delle tradizioni culturali romane, con i chierici responsabili della conoscenza e diffusione dei testi sacri, trasformando la cultura in un monopolio ecclesiastico.

  5. Quali cambiamenti sociali ed economici caratterizzarono il Trecento secondo gli studiosi?
  6. Il Trecento fu visto come una fase di transizione dalla società feudale a quella capitalistica, con cambiamenti economici e sociali considerati parte di un processo storico di lungo periodo.

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