Concetti Chiave
- Nel 300, sia il papato che l'impero affrontano un periodo di decadenza, segnato da un vuoto di potere dopo la fine della dinastia sveva.
- Con l'elezione di Rodolfo D'Asburgo nel 1273, l'impero si allontana dall'Italia, mentre la Bolla d'Oro del 1356 cambia radicalmente il processo di elezione imperiale.
- Celestino V, eletto nel 1294, abdica rapidamente, evidenziando la crisi del papato e la manipolazione politica da parte di potenti famiglie.
- Bonifacio VIII, eletto dopo Celestino V, tenta di consolidare un potere teocratico, ma il suo scontro con Filippo il Bello indebolisce ulteriormente il papato.
- In risposta ai conflitti con Bonifacio VIII, Filippo il Bello convoca gli Stati Generali di Francia, affermando che il potere deriva direttamente da Dio, bypassando il papa.
Indice
Decadenza del papato e dell'impero
Nel 300 papato e impero vanno incontro ad una decadenza.
Con la morte di Corradino si esaurisce la dinastia degli svevi, non ci sono eredi diretti E si va incontro a un vuoto di potere.
Il tutto procede fino al 1273 quando poi verrà eletto come imperatore dai feudatari tedeschi Rodolfo D’Asburgo (famiglia più importante dell'Europa fino alla prima guerra mondiale)
Rodolfo d'Asburgo e l'Italia
Rodolfo d'Asburgo si disinteressa dell'Italia a differenza dei suoi predecessori.
Arrigo VII e il ritorno in Italia
La situazione cambia dopo che viene eletto Arrigo VII nel 1309, viene dal Lussemburgo, Arrigo VII torna ad interessarsi dell’Italia, nel 1312 scende in Italia nel 1313 muore di malattia.
Ludovico il bavaro (suo successore) fallisce nel tentativo di occuparsi dell’Italia
La bolla d'oro di Carlo IV
1356: Carlo IV di Boemia Lussemburgo emana la bolla d'oro un documento ufficiale che introduce un cambiamento epocale per l’impero.
Impone che l'elezione dell'imperatore avvenga tramite l'elezione in cui votano Quattro principi laici tedeschi E tre figure ecclesiastiche tedesche, loro diventeranno i sette elettori che definiscono la nomina dell’imperatore (prima eleggeva il papa)
Conseguenze: l’impero perde la sua sfumatura\ componente sacrale (che era stata la sua forza)
Elezione e abdicazione di Celestino V
1294: elezione di Celestino V che prima di essere papa era un francescano, Pier Da Morrone E venne eletto papa per potere essere manovrato facilmente sia dalla Colonna (potente famiglia romana) E da Carlo d’angiò.
Celestino V non volendo tradire i suoi principi morali decide di optare per il gesto clamoroso dell'abdicazione aiutato da Benedetto Caetani (Bonifacio VIII).
Bonifacio VIII e la crisi del papato
Celestino V Mette in luce la crisi del papato perché per la prima volta abbiamo davanti un papa che abdica e viene manovrato
Era un esperto di diritto canonico egli consente di scrivere una giustificazione, il perfetto diritto canonico, che garantiva la possibilità per il papà di applicare
È un papa teocratico: ritiene che il suo potere derivi direttamente da Dio. Il suo tentativo teocratico è anacronistico (fuori dal tempo non coerente con l’epoca) e velleitario (qualcosa di irrealizzabile)
Fu pontefice spregiudicato, non aveva una moralità, era un pontefice privo di spessore morale, uno statista a tutti gli effetti, E tenne Celestino V imprigionato per anni ad Alatri per controllarlo da vicino ed evitare ripensamenti
Conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il bello
Bonifacio si scontra contro il re di Francia Filippo il bello (la Francia e il papato sono sempre stati in ottimi rapporti)
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Filippo il bello decide di avere l'immunità fiscale del clero (il clero deve pagare le tasse)
Il Papa minaccia di scomunicare il re
1298: tra Filippo il bello e Bonifacio VIII viene siglato un accordo, definiscono una pacificazione ma l'accordo viene firmato da Benedetto Caetani e non come Bonifacio VIII, questo provvedimento va a ricadere sulla singola persona e non sulla carica.
Il Giubileo del 300 e le tensioni con la Francia
Da questa situazione spinosa il Papa ne esce indebolito, Bonifacio VIII nel 300 proclama così il Giubileo: l'anno Santo, chiunque si fosse recato a Roma avrebbe ottenuto la cancellazione di tutti peccati.
Era un modo per rilanciare la cristianità e incamerare denaro.
1301: Filippo il bello coglie un pretesto: arrestare il legato pontificio di Bonifacio VIII (Bernardo di Saisset) provocando furia nel Papa.
Filippo invoca gli Stati generali di Francia: un'assemblea dei rappresentanti dell'aristocrazia del clero e del popolo, quest'assemblea aveva un potere consueto (non decisionale) E stabilisce che il potere deriva direttamente da Dio senza la mediazione del papa.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi dell'impero nel 300?
- In che modo la crisi del papato si manifestò con l'elezione di Celestino V?
- Quali furono le caratteristiche principali del pontificato di Bonifacio VIII?
- Come si concluse il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello?
- Quale fu la reazione di Filippo il Bello alle azioni di Bonifacio VIII?
La crisi dell'impero fu causata dalla fine della dinastia degli svevi con la morte di Corradino, creando un vuoto di potere fino all'elezione di Rodolfo D’Asburgo nel 1273, che si disinteressò dell'Italia. La situazione cambiò con Arrigo VII, ma il suo successore Ludovico il Bavaro fallì nel gestire l'Italia. La Bolla d'Oro del 1356 cambiò il processo di elezione dell'imperatore, riducendo la componente sacrale dell'impero.
La crisi del papato si manifestò con l'elezione di Celestino V, un francescano facilmente manovrabile, che abdicò per non tradire i suoi principi morali. Questo evento evidenziò la vulnerabilità del papato, poiché fu la prima volta che un papa abdicava.
Bonifacio VIII era un esperto di diritto canonico e un papa teocratico, credendo che il suo potere derivasse direttamente da Dio. Il suo pontificato fu caratterizzato da un approccio spregiudicato e privo di moralità, e si scontrò con Filippo il Bello per questioni fiscali e di potere.
Il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello si concluse con un accordo nel 1298, firmato da Benedetto Caetani e non come Bonifacio VIII, che indebolì il papa. Successivamente, Bonifacio proclamò il Giubileo del 300 per rilanciare la cristianità e raccogliere fondi.
Filippo il Bello reagì arrestando il legato pontificio di Bonifacio VIII, provocando la furia del papa. Convocò gli Stati generali di Francia, stabilendo che il potere derivava direttamente da Dio senza la mediazione del papa, sfidando ulteriormente l'autorità papale.