Concetti Chiave
- La morte di Federico II di Svevia nel 1250 segnò la fine delle ambizioni imperiali, lasciando l'Impero in interregno per 23 anni fino all'elezione di Rodolfo I nel 1273.
- Rodolfo I si concentrò sul rafforzamento dell'autorità nella regione tedesca, acquisendo feudi come Austria e Stiria, che assegnò ai suoi figli, consolidando il potere degli Asburgo.
- Manfredi, figlio naturale di Federico II, sfruttò il vuoto di potere per farsi incoronare re di Sicilia nel 1258, sostenendo le forze ghibelline contro il papato.
- La sconfitta di Manfredi a Benevento nel 1266 da parte di Carlo d'Angiò portò a una riscossa dei Guelfi in Italia, con il supporto del papato e della monarchia francese.
- La rivolta dei Vespri Siciliani nel 1282 contro il dominio angioino portò all'intervento aragonese, culminando con la pace di Caltabellotta nel 1302 che divise Sicilia e Napoli.
Indice
La sconfitta dell'impero
La morte di Federico II di Svevia nel 1250 rappresentò la definitiva sconfitta delle pretese universalistiche dell'impero. L'imperatore non riusciva a imporre la sua neanche in Germania, Infatti l'Impero rimase per 23 anni senza guida (interregno). Solo nel 1273, Rodolfo I fu eletto re dei romani.
Rodolfo I e gli Asburgo
Rodolfo in realtà non si fece neanche mai dal Papa, né tentò di esercitare potere sull'Italia. Cercò piuttosto di rafforzare la sua autorità sulla Germania, acquisendo nuovi feudi (l'Austria, la Stiria, La Carinzia e la carniola), che assegnò in Feudo ai suoi figli. In questo modo rafforzò la sua famiglia, quella degli Asburgo.
Manfredi e la corona di Sicilia
Federico II lasciò come erede al trono imperiale il figlio Corrado IV e affidò la reggenza in Italia a suo figlio naturale (nato da due genitori non sposati tra loro), Manfredi. Questi, dopo la morte prematura di Corradino IV, mantiene la reggenza In nome del nuovo erede Corradino; pochi anni dopo, però, approfitto della falsa notizia della morte di Corradino per farsi incoronare il re di Sicilia nel 1258.
La battaglia di Benevento
Manfredi riprese la politica in Italia del padre, sostenendo ovunque le forze ghibelline. A seguito della Vittoria nella battaglia di Montaperti del 1260, i Ghibellini ripresero il controllo di Firenze. Questa politica valse a Manfredi la decisa ostilità del papato. Due Papi francesi, Urbano IV, che lo scomunicò, e Clemente IV, cercarono di stringere un'alleanza con la monarchia francese, offrendo la corona siciliana Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia. Nel 1266, Carlo venne a Roma dove fu incoronato dal Papa re di Sicilia e sconfisse e uccise Manfredi nella battaglia di Benevento.
La riscossa dei Guelfi
La sconfitta del principale riferimento dei Ghibellini determinò in tutta Italia una riscossa dei Guelfi, appoggiati dal papato e da Carlo d'Angiò. I Ghibellini spirarono in una rivincita quando è l'ultimo Svevo, Corradino, per rivendico il titolo imperiale e la corona siciliana. Egli venne però sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo nel 1268 e fu in seguito giustiziato.
Carlo d'Angiò e il Regno di Sicilia
Carlo d'Angiò attorno al Regno di Sicilia una politica molto dive rsa da quella accentratrice degli Svevi: sì appoggiò ai Baroni e Rafforzò questo ceto assegnando numerosi feudi ai nobili di origine franco-provenzale.
I Vespri Siciliani
Ciò creò un diffuso malcontento, esasperato dall'aumento della pressione fiscale per i finanziamenti delle crescenti ambizioni di Carlo, soprattutto presso i Siciliani che avevano subito lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli. Molti Nobili iniziarono così a sostenere le pretese avanzate sulla Sicilia da Pietro III d'Aragona, chi rivendicava il trono in quanto marito della figlia di Manfredi, Costanza. La rivolta anti francese, nota come I Vespri Siciliani, esplose il 31 marzo 1282 a Palermo.
Gli aragonesi sbarcarono in Sicilia dando l'avvio a una guerra che terminò solta nto nel 1302, con la pace di Caltabellotta, che assegnò la Sicilia a Federico d'Aragona e il Re gno di Napoli a Roberto D'Angiò, raffinato e amante della cultura. La pace di Caltabellotta sancì la fine definitiva del regno Normanno-Svevo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'effetto della morte di Federico II di Svevia sull'Impero?
- Come ha agito Rodolfo I per rafforzare la sua autorità e quella della sua famiglia?
- Quali furono le conseguenze della politica italiana di Manfredi dopo la morte di Federico II?
- Quali furono le conseguenze della rivolta dei Vespri Siciliani?
La morte di Federico II nel 1250 segnò la fine delle ambizioni universalistiche dell'Impero, lasciandolo senza guida per 23 anni durante l'interregno, fino all'elezione di Rodolfo I come re dei romani nel 1273.
Rodolfo I si concentrò sul rafforzamento della sua autorità in Germania, acquisendo nuovi feudi (Austria, Stiria, Carinzia e Carniola) che assegnò ai suoi figli, consolidando così il potere della sua famiglia, gli Asburgo.
Manfredi, sostenendo le forze ghibelline, riaccese l'ostilità del papato che, attraverso due Papi francesi, offrì la corona siciliana a Carlo d'Angiò. La sconfitta e morte di Manfredi a opera di Carlo nel 1266 segnò una riscossa dei Guelfi in Italia, appoggiati dal papato e da Carlo d'Angiò.
La rivolta dei Vespri Siciliani del 1282, scatenata dal malcontento verso la dominazione angioina, portò all'intervento degli Aragonesi in Sicilia. La guerra che ne seguì terminò solo nel 1302 con la pace di Caltabellotta, che divise la Sicilia, assegnandola a Federico d'Aragona, e il Regno di Napoli a Roberto d'Angiò, ponendo fine al regno Normanno-Svevo.