Concetti Chiave
- La latitanza del potere imperiale permise ai comuni del nord Italia di creare istituzioni indipendenti e espandere il territorio.
- Federico I Barbarossa cercò di ripristinare il controllo imperiale in Italia imponendo la restituzione dei diritti imperiali.
- Nel 1176, i comuni sconfissero le truppe di Federico I a Legnano, mantenendo la loro autorità.
- Federico affidò a quattro esperti il compito di formalizzare la sovranità universale dell'imperatore, sottraendo terre ai comuni.
- I comuni formarono alleanze come la Lega di Verona e la Lega di Pontida, poi unitesi nella Lega Lombarda per contrastare Federico I.
Indice
L'espansione delle città del nord
Grazie alla latitanza del potere imperiale, le città del nord erano riuscite a dotarsi di istituzioni indipendenti come quelle comunali e iniziare un processo di espansione del territorio. I comuni, invece, stavano per prendersi tutti i diritti (regalie) che spettavano all'imperatore.
Grazie alla latitanza del potere imperiale le città dell’area centro settentrionale erano riuscite a dotarsi di istituzioni indipendenti come quelle comunali e iniziare un processo di espansione del territorio. E i comuni stavano per prendersi tutte quelle regalie (diritti) che aspettavano solo ed esclusivamente all’imperatore.
L'ascesa di Federico I
Tutto questo cambiò quando Federico i (barbarossa) scese al trono con l’intenzione di riprendere il controllo sul territorio italiano e far pace con la Germania.
Nel 1154 scese a Roncaglia e impose che gli fossero restituiti i diritti e voleva che Milano ritornasse nelle sue mani. Nel 1176, a legnano, i comuni si opposero per non perdere l’autorità e riuscirono a sconfiggere le truppe di Federico i; dopo la sconfitta Federico tornò in Germania e concesse le regalie.
Le leggi di sovranità imperiale
Federico affidò a 4 esperti l’incarico di formulare in termini di legge il principio di sovranità universale dell’imperatore.
Gli esperti affermarono che:
• la fonte della legge è soltanto l’imperatore
• i diritti sono unicamente dell’imperatore
con questo decreto furono tolte le terre ai comuni che avevano sottratto ai feudatari e furono imposti dei funzionari di nomina imperiale. Tali decisioni portarono ad una reazione dei comuni e a degli scontri che terminarono con la distruzione di Milano.
La resistenza dei comuni
Per contrastare Federico i, i comuni dettero vita a due alleanze, fra il 1164 e il 1167, la lega di Verona e la lega di Pontida, successivamente si unirono nella lega lombarda.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della latitanza del potere imperiale per i comuni del nord Italia?
- Come reagirono i comuni all'imposizione di Federico I di riprendere i diritti imperiali?
- Quali furono le misure adottate da Federico I per riaffermare il controllo imperiale?
La latitanza del potere imperiale permise ai comuni del nord Italia di dotarsi di istituzioni indipendenti e di espandere il loro territorio, appropriandosi dei diritti imperiali.
I comuni si opposero a Federico I, sconfiggendo le sue truppe a Legnano nel 1176, e successivamente formarono alleanze come la lega di Verona e la lega di Pontida, che si unirono nella lega lombarda.
Federico I incaricò esperti di formulare il principio di sovranità universale dell'imperatore, dichiarando che la fonte della legge e i diritti spettavano unicamente all'imperatore, e impose funzionari di nomina imperiale, portando a scontri con i comuni.