Concetti Chiave
- Nel X secolo, i sovrani dell'Europa Occidentale delegarono il potere ai vescovi, che assunsero ruoli di prestigio nelle città.
- I vescovi gestivano l'amministrazione economica, come il rifornimento alimentare, e riscuotevano le tasse.
- Erano supportati da uomini di lettere e guerra per la gestione dei tribunali e delle milizie cittadine.
- Nella seconda metà dell'XI secolo, le famiglie di mercanti iniziarono a partecipare alle assemblee dei vescovi, influenzando la politica cittadina.
- La cooperazione tra aristocrazia e mercanti favorì l'espansione territoriale, con Milano che cercò di conquistare comuni vicini.
Indice
Il potere dei vescovi nel X secolo
Nel X secolo la maggioranza dei signori che governano territori dell’Europa Occidentale, non furono più in grado di governarli con efficienza e quindi i sovrani regi affidarono il potere ai vescovi di queste città che già nel corso dei secoli si occuparono della difesa di questi territori fortificandone le mura e organizzando l’esercito. I vescovi qundi si trovarono a occupare un ruolo di prestigio. In queste città; infatti si occupavano di riscuotere le tasse, erano giudici nei tribunali ecc… Nelle città soggette ai vescovi, quest’ultimi si occupavano pure dell’amministrazione dell’economia; infatti si occupavano di far arrivare le scorte alimentari dal contado. Nelle sue attività di governo, il vescovo veniva solitamente affiancati da uomini di lettere i quali erano dei giudici, notai, giuristi i quali si occupavano delle questioni dei tribunali, uomini di guerra che si occupavano delle milizie cittadine ed erano dei vassalli dei vescovi.
L'ascesa delle famiglie mercantili
Nella seconda metà dell’XI secolo alcune famiglie di mercanti incominciarono ad arricchirsi e comportarsi come nobili e soprattutto incominciarono a partecipare alle assemblee dei vescovi.
Espansione e cooperazione tra nobili e mercanti
Le magistrature comunali, ricoperte da membri dei gruppi sociali urbani di spicco, ne assecondarono spesso gli interessi, il che si tradusse nella necessità di allargare il controllo sul contado. Il contado rappresentava un’importantissima fonte di risorsa per il comune: vi si producevano le derrate alimentari destinate alle mense urbane. Sulla necessità di espandersi nel contado, le esigenze dell’aristocrazia e del ceto imprenditoriale e mercantile spesso coincidevano. La cooperazione tra le due forze garantiva gli strumenti per attuare l’espansione: laddove era necessaria la forza armata, i nobili mettevano a disposizione l’esperienza militare. Laddove vi si necessitava il denaro, erano i mercanti a intervenire con le loro risorse finanziarie. Alcune città particolarmente potenti e ricche come Milano, cercarono di conquistare anche i territori dei comuni vicini.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dei vescovi nel governo delle città nel X secolo?
- Come si sviluppò l'ascesa delle famiglie mercantili nell'XI secolo?
- In che modo nobili e mercanti collaboravano per l'espansione territoriale?
Nel X secolo, i vescovi assunsero un ruolo di prestigio nel governo delle città, occupandosi della difesa, riscossione delle tasse, amministrazione dell'economia e gestione delle milizie cittadine, spesso affiancati da uomini di lettere e di guerra.
Nella seconda metà dell'XI secolo, alcune famiglie di mercanti iniziarono ad arricchirsi e a comportarsi come nobili, partecipando alle assemblee dei vescovi e influenzando le decisioni politiche.
Nobili e mercanti collaboravano per espandere il controllo sul contado, con i nobili che fornivano l'esperienza militare e i mercanti che contribuivano con risorse finanziarie, permettendo l'espansione e il controllo delle risorse alimentari.