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Concetti Chiave

  • Il Medioevo fu segnato da tensioni religiose tra la Chiesa e i movimenti pauperistici, che criticavano la ricchezza e il potere temporale del clero.
  • I movimenti pauperistici, come quello della Patria in Lombardia, predicavano la povertà evangelica e denunciavano la corruzione papale.
  • L'eresia valdese, fondata da Valdo di Lione, enfatizzava la povertà, criticava la gerarchia ecclesiastica e promuoveva lo studio della Bibbia in volgare.
  • I catari, o albigesi, svilupparono una propria organizzazione ecclesiastica e dottrina dualista, opponendosi alla Chiesa romana.
  • Nonostante le riforme iniziate da papa Gregorio VII, il concordato di Worms del 1122 segnò la sconfitta del pauperismo, con la nascita dell'ordine cistercense che promuoveva la vita ascetica.

Indice

  1. Religiosità e dottrina nel Medioevo
  2. Pauperismo e reazione della Chiesa
  3. Movimenti religiosi e contestazioni
  4. Eresia valdese e principi
  5. Catari e dualismo divino
  6. Riforme e ordini monastici

Religiosità e dottrina nel Medioevo

La forte religiosità che caratterizzò il Medioevo si rifletté non solo sulla mentalità e sulla cultura del tempo, ma anche sulla struttura e dottrina della Chiesa. Se prima dell’anno Mille le paure legate alla fine del mondo avevano formato il Millenarismo, il basso Medioevo fu invece contraddistinto dal pauperismo.

Pauperismo e reazione della Chiesa

La Chiesa romana accolse con preoccupazione le istanze pauperistiche, tanto che Pasquale II arrivò alla condanna conciliare del pauperismo.

Secondo il papa, anche la Chiesa doveva possedere i beni per fronteggiare le potenze temporali; ma per legittimare tale posizione, bisogna contestare l’affermazione secondo cui la Chiesa, inspirava all’imitazione di Cristo, doveva rinunciare ad ogni interesse materiale e temporale. Il problema consisteva nel fatto che ormai da troppo tempo la chiesa, anziché dedicarsi ai beni spirituali, si era concentrata sui beni temporali; si auspicava un rinnovamento innanzitutto morale. La polemica contro la corruzione del clero assunse spesso toni molto radicali, dando luogo alla nascita di movimenti che la Chiesa bollò come eretici.

Movimenti religiosi e contestazioni

Nell’Italia settentrionale, in particolare a Milano e in Lombardia, verso la metà del XI secolo, si diffuse il movimento della patria. Esso si opponeva alla corruzione papale, richiamando la povertà evangelica contestando i privilegi e la ricchezza del clero. Altro movimento religioso fu l’eresia, essa contestava gli interessi temporali e materiali del clero; respingevano i dogmi, la mediazione dei sacerdoti e i sacramenti, proponevano inoltre l’uguaglianza sociale tra i lavoratori e i signori, mettendo quindi in discussione il fondamento stesso della società medievale.

L’eresia e lo scisma sono entrambe proteste religiose che lottano contro la Chiesa, ma l’eresia non si separa dalla Chiesa ufficiale, ma la contesta all’interno; mentre lo scisma, si separa dalla Chiesa ufficiale per fondare una nuova Chiesa.

Eresia valdese e principi

L’eresia valdese, dal loro fondatore Valdo, un mercante di Lione, i principi del loro credo erano:

i. Predicare e praticare la rigida povertà evangelica;

ii. criticare la Chiesa, in quanto istituzione gerarchica;

iii. imparare a memoria la Bibbia in volgare;

iv. concepire la vita come penitenza, come preparazione al Giudizio finale.

Catari e dualismo divino

I catari o albigesi, fondarono chiese vere e proprie, era dotata di una propria organizzazione (vescovi, sacerdoti, sacramenti) e di una propria dottrina, le loro predicazioni consistevano:

a. erano i due principi divini che guidavano l’universo: il Bene ed il Male, incarnati in Dio e Satana, espressione dello Spirito e della Materia;

b. lotta tra Bene ed il Male;

c. gli elettori dovevano rinunciare agli interessi mondani per purificarsi, vivendo solo di spirito;

d. la Chiesa di Roma, curando gli interessi temporali e accumulando beni materiali, era evidentemente preda del demonio.

Riforme e ordini monastici

Con papa Gregorio VII, le istanze riformiste erano state accolte dai sommi vertici della Chiesa e avevano portato alle lotte contro le investiture. Tuttavia, con il concordato di Worms (1122), il pauperismo fu definitivamente sconfitto. Fu in questo caso che nacque l’ordine cistercense, che si rifaceva alla regola benedettina, ovvero, i monaci conducevano una vita ascetica, praticando la povertà. Il più importante esponente fu Bernando di Clairvaux(1090-1153) che fondò numerosi monasteri. A lui si deve lo stemma dei crociati, una croce rossa sul fondo bianco.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la posizione della Chiesa riguardo al pauperismo nel Medioevo?
  2. La Chiesa romana accolse con preoccupazione le istanze pauperistiche, tanto che Pasquale II arrivò alla condanna conciliare del pauperismo, sostenendo che la Chiesa doveva possedere beni per fronteggiare le potenze temporali.

  3. Quali erano le critiche principali mosse dai movimenti pauperistici contro la Chiesa?
  4. I movimenti pauperistici criticavano la corruzione del clero, i privilegi e la ricchezza del clero, e contestavano gli interessi temporali e materiali della Chiesa, proponendo l'uguaglianza sociale.

  5. In che modo l'eresia valdese si differenziava dagli altri movimenti religiosi del tempo?
  6. L'eresia valdese, fondata da Valdo, si caratterizzava per la predicazione e pratica della rigida povertà evangelica, la critica alla Chiesa come istituzione gerarchica, l'apprendimento della Bibbia in volgare e la concezione della vita come penitenza.

  7. Quali erano i principi fondamentali dei catari o albigesi?
  8. I catari credevano in due principi divini, il Bene e il Male, incarnati in Dio e Satana, e predicavano la rinuncia agli interessi mondani per purificarsi, criticando la Chiesa di Roma per il suo accumulo di beni materiali.

  9. Quali furono le conseguenze del concordato di Worms per il pauperismo?
  10. Con il concordato di Worms nel 1122, il pauperismo fu definitivamente sconfitto, portando alla nascita dell'ordine cistercense che seguiva la regola benedettina, con monaci che conducevano una vita ascetica praticando la povertà.

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