Concetti Chiave
- La dominazione barbarica trasformò le abitudini alimentari romane, con la carne che divenne l'alimento principale, sostituendo piatti come il puré di legumi secchi.
- I barbari preferivano pasti sostanziosi come zuppe di brodo di carne e carne alla brace, accompagnati da grandi quantità di vino.
- La dieta povera di vitamine, dovuta alla mancanza di frutta e verdura, portava a varie malattie e condizioni di salute critiche, in particolare tra i più poveri.
- La mortalità infantile era alta e l'aspettativa di vita bassa, con la vita media intorno ai 45 anni per gli uomini e 35 per le donne.
- I barbari adottarono vestiti cuciti e le differenze sociali erano evidenti nella ricchezza dei tessuti, delle armi e dei gioielli indossati.
Indice
Cambiamenti alimentari sotto i barbari
Con la dominazione barbarica vengono a mutarsi le abitudini alimentari dei romani: la carne divenne la protagonista assoluta dell'alimentazione. Scomparve il puré di legumi secchi (pulmentum), tanto apprezzata dai romani, che apriva tradizionalmente i banchetti, al quale i popoli barbari preferivano una zuppa di brodo di carne con dentro pezzi di pane, cui seguiva carne alla brace in gran quantità.
Il garum, utilizzato a Roma per insaporire quasi tutte le pietanze, ma aborrito dai barbari, fu sostituito da cibi grassi e pesanti (pancotti e carne) che riempivano il ventre e davano la sensazione dell'abbuffata. Il tutto veniva inaffiato da un gran quantità di vino, e solo tonico a disposizione di tutti. I banchetti organizzati in occasioni particolari potevano durare anche tre giorni. Questi lunghi e pesanti pranzi necessitavano di lunghe digestioni accompagnate da sieste, rutti e altre espressioni rumorose del corpo, segno di apprezzamento e riconoscenza verso l'ospite.Conseguenze della dieta barbarica
La povertà di vitamine della dieta barbarica, causata dalla mancanza di frutta e verdura provocava polinevriti, tracomi, glaucomi e rachitismo infantile, soprattutto negli strati più poveri della popolazione. Lo stato di abbandono degli acquedotti romani causa inoltre la diffusione di malaria, poliomielite, febbre quartane e paratifiche.
La mortalità infantile e puerperale era altissima e le speranze di vita erano decisamente basse: la vita media si girava intorno ai 45 anni per gli uomini e i 35 per le donne. Rari erano i vecchi e l'eventuale longevita dei re era interpretata spesso come effetto di una volontà provvidenziale, per la realizzazione di un disegno divino.
Abbigliamento e differenze sociali
Presso tutti i ranghi sociali si diffuse l'uso dei vestiti cuciti, molto larghi e stretti al corpo per mezzo di fibule e cinture. Gli uomini vestivano una camicia o una tunica lunga fino alle ginocchia i pantaloni stretti con fasce al polpaccio, ai piedi stivali o zucconi. Le donne indossavano sulla tunica una veste lunga fino ai piedi, aperta sul davanti oppure sollevata da una catenella in modo da permettere loro di camminare facilmente nella stagione fredda sulla veste portavano un gilet di pelle o una pelliccia e il saio, un mantello quadrata. Le differenze di classe erano determinati soprattutto dalla ricchezza della stoffa oltre che dalle armi e dai gioielli indossati. I barbari di solito portavano i capelli lunghi fino sotto alla nuca, ed l'aspetto imberbe del loro volto era effetto dell'abitudine di strapparsi i peli della barba. Le capigliature femminili continuavano a essere apprezzate per la loro lunghezza.
Domande da interrogazione
- Quali cambiamenti hanno portato i barbari nelle abitudini alimentari dei romani?
- Quali erano le conseguenze della dieta barbarica sulla salute?
- Come venivano interpretate la longevità e la mortalità durante la dominazione barbarica?
- Quali erano le caratteristiche distintive dell'abbigliamento barbarico?
I barbari hanno introdotto un'alimentazione incentrata sulla carne, sostituendo piatti romani come il puré di legumi con zuppe di brodo di carne e carne alla brace, accompagnati da grandi quantità di vino.
La dieta povera di vitamine causava polinevriti, tracomi, glaucomi e rachitismo infantile, mentre l'abbandono degli acquedotti romani contribuiva alla diffusione di malattie come malaria e poliomielite.
La longevità dei re era spesso vista come un segno di volontà provvidenziale, mentre la mortalità infantile e puerperale era alta, con un'aspettativa di vita media di 45 anni per gli uomini e 35 per le donne.
Gli abiti erano larghi e stretti al corpo con fibule e cinture, con differenze di classe evidenziate dalla ricchezza della stoffa, armi e gioielli. Gli uomini portavano capelli lunghi e volti imberbi, mentre le donne apprezzavano le capigliature lunghe.