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Concetti Chiave

  • Dalla seconda metà del XII secolo, l'atto notarile acquisisce pieno valore probatorio grazie alle formalità e alla sottoscrizione del notaio, senza necessità di testimoni.
  • Questa innovazione diventa un punto di riferimento essenziale per la certezza dei rapporti giuridici, con effetti duraturi oltre la vita dei testimoni e del notaio.
  • Gli atti notarili ottengono un valore esecutivo diretto, consentendo di essere presentati direttamente al giudice per l'esecuzione immediata delle promesse contenute.
  • I notai iniziano a registrare cronologicamente gli atti su un registro chiamato imbrevitura, che permette di verificare e trarre nuove copie autenticate degli atti originali.
  • Con la nascita dei comuni, si sviluppa la creazione di notai indipendenti dall'autorità imperiale, segnando un passo importante nell'autonomia e nel controllo delle professioni.

Indice

  1. Evoluzione dell'atto notarile
  2. Innovazioni legislative e dottrinali
  3. Registrazione e imbrevitura
  4. Autonomia dei comuni

Evoluzione dell'atto notarile

A partire dalla seconda metà del XII sec. nei documenti privati, si comincia a notare una profonda differenza rispetto al passato. Non è più solo la presenza di testimoni a dare all’atto notarile il valore probatorio, ma è proprio e soltanto la presenza delle formalità previste nell’atto (istrumentum) e la sottoscrizione del notaio.

È l’atto notarile in sé a fare piena prova, senza la necessità di convocare i testimoni o il notaio stesso.

Innovazioni legislative e dottrinali

Questa fondamentale innovazione si impose per forza propria, prodotto creativo della consuetudine. Il livello legislativo e quello dottrinale intervennero solo in un secondo momento, decretando la valenza probatoria della pubblica fede, che scaturisce dall’atto notarile, considerato atto pubblico. Le conseguenze di questo riconoscimento furono incalcolabili: la certezza dei rapporti giuridici trova in questo un punto di riferimento essenziale. Il valore probatorio dei negozi privati si prolunga nel tempo, al di là della vita dei testimoni e del notaio stesso. Inoltre si riconosce precocemente che un atto notarile possa venir presentato direttamente al giudice da una delle parti allo scopo di ottenere immediata esecuzione di quanto in esso promesso.

Gli atti rogati acquisiscono un valore direttamente esecutivo.

Registrazione e imbrevitura

Intorno alla metà del XII sec. i notai annotavano in ordine cronologico, su un proprio registro con pagine numerate, ogni negozio da loro rogitato, per poi redigere in un secondo momento l’atto in bella copia su pergamena, destinato alla parte che glielo aveva richiesto. Tale registro, nel quale comparivano in forma abbreviata, tutti gli estremi dell’atto, prese il nome di imbrevitura. Essa forniva la possibilità, in ogni momento, di verificare la corrispondenza tra un atto singolo con i testi originari ordinati in serie di quel notaio, permettendo di trarre nuove copie autenticate.

Autonomia dei comuni

Sempre in quegli anni, la nuova realtà dei comuni, a conferma della propria autonomia, procedeva a creare notai indipendentemente dall’autorizzazione o dalla delega imperiale. Tale legittimazione, diretta o indiretta, quando vi fu, costituì un elemento di un processo di nomina e controllo delle professioni che aveva nei comuni e nelle corporazioni di notai i suoi fulcri.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'innovazione fondamentale nel valore probatorio degli atti notarili a partire dalla seconda metà del XII secolo?
  2. L'innovazione fondamentale è stata che l'atto notarile in sé, con le formalità previste e la sottoscrizione del notaio, ha acquisito valore probatorio pieno, senza necessità di testimoni.

  3. Quali furono le conseguenze del riconoscimento del valore probatorio degli atti notarili?
  4. Le conseguenze furono incalcolabili, poiché la certezza dei rapporti giuridici trovò un punto di riferimento essenziale, e gli atti notarili acquisirono un valore direttamente esecutivo.

  5. Come venivano gestiti e registrati gli atti notarili dai notai nel XII secolo?
  6. I notai annotavano cronologicamente ogni negozio su un registro con pagine numerate, chiamato imbrevitura, per poi redigere l'atto in bella copia su pergamena, permettendo di verificare e trarre nuove copie autenticate.

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