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Concetti Chiave

  • I fratelli Tiberio e Gaio Gracco furono protagonisti di importanti lotte politiche a Roma, cercando di migliorare le condizioni delle popolazioni italiche.
  • Tiberio Gracco, proveniente da una famiglia plebea influente, intraprese la carriera politica e divenne tribuno della plebe nel 134 a.C.
  • Propose una legge agraria che limitava la proprietà terriera a mille jugeri, ridistribuendo le eccedenze ai contadini italici per incentivare la produttività agricola.
  • Tiberio mirava a ridurre il potere dei senatori e della nobilitas, affrontando resistenze e minacce da parte della classe dirigente.
  • L'opposizione dei senatori culminò nell'organizzazione dell'assassinio di Tiberio Gracco, a seguito delle sue audaci proposte di riforma.

Indice

  1. I fratelli Gracco e la politica romana
  2. La famiglia Gracco e le origini
  3. Tiberio Gracco e la sua carriera
  4. La riforma agraria di Tiberio
  5. Opposizione e tragico epilogo

I fratelli Gracco e la politica romana

Con i malcontenti presenti a Roma ci furono uomini che tentarono di approfittare della situazione prendendo a cuore le sorti delle popolazioni italiche; uomini di questo tipo furono i fratelli Tiberio e Gaio Gracco, che furono protagonisti di drammatiche lotte politiche.

La famiglia Gracco e le origini

I due venivano da una ricca e nota famiglia di origine plebea; il loro padre, Tiberio Sempronio Gracco, era stato tribuno, console, censore: aveva poi sposato la virtuosa Cornelia, figlia di Scipione {'Africano, la quale gli dette ben dodici figli. Fra questi sopravvissero Tiberio, Gaio e Sempronia, che sposò Scipione l’Emiliano.

Tiberio Gracco e la sua carriera

Tiberio Gracco ancora adolescente si era distinto nella terza guerra punica; era poi entrato nella carriera politica ed era stato questore in Spagna. Dopo un lungo viaggio in Italia e all’estero, si era reso conto delle drammatiche condizioni in cui vivevano le popolazioni italiche. Quando si presentò candidato alla carica di tribuno della plebe (134 a.C.) impostò la propria campagna elettorale su questi concetti: se l’Italia andava in rovina sarebbe andata in rovina anche Roma; bisognava perciò coraggiosamente togliere ai proprietari le terre che costoro non sfruttavano e distribuirle ai contadini italici, i quali le avrebbero fatte nuovamente fruttare, nell’interesse di tutti.

Bisognava, inoltre, ridurre il potere dei senatori e della «nobilitas», limitandone le ricchezze ed i possedimenti.

La riforma agraria di Tiberio

Eletto al tribunato, Tiberio presentò una legge agraria che fissava a mille jugeri (250 ettari) la quota massima di proprietà fondiaria consentita. La parte che superava questo limite andava confiscata dallo Stato, che avrebbe dovuto distribuirla ai contadini italici, a condizione che non vendessero mai il terreno così ottenuto.

Opposizione e tragico epilogo

Alia legge proposta da Tiberio si opposero naturalmente i senatori ed i maggiori esponenti della «nobilitas». Tiberio continuò coraggiosamente nella propria opera, nonostante minacce di ogni sorta, ed anzi propose una nuova legge, con la quale si concedeva la cittadinanza romana agli Italici, equiparandoli così ai Romani in diritti e doveri.

A questo punto i senatori organizzarono l’assassinio di Tiberio Gracco.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i fratelli Gracco e quale ruolo hanno avuto nella storia politica di Roma?
  2. I fratelli Tiberio e Gaio Gracco erano membri di una famiglia plebea influente e furono protagonisti di drammatiche lotte politiche a Roma, cercando di migliorare le condizioni delle popolazioni italiche.

  3. Quali erano le principali proposte politiche di Tiberio Gracco?
  4. Tiberio Gracco propose una legge agraria per limitare la proprietà fondiaria a mille jugeri e ridistribuire le terre in eccesso ai contadini italici, oltre a ridurre il potere dei senatori e della "nobilitas".

  5. Quale fu la reazione del Senato alle riforme di Tiberio Gracco?
  6. Il Senato si oppose fermamente alle riforme di Tiberio Gracco e, alla fine, organizzò il suo assassinio per fermare le sue iniziative politiche.

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