Concetti Chiave
- L'addestramento spartano era gestito da adulti che dividevano i ragazzi in squadre comandate dai più abili.
- I giovani spartani vivevano in camerate comuni e si allenavano con marce, combattimenti e lezioni di base.
- A 17 anni, i giovani ricevevano armi e indumenti simbolici, vivendo principalmente in caserma.
- Il permesso dei re era necessario per lasciare la polis, e i più meritevoli potevano diventare capi militari.
- Gli opliti, la fanteria pesante, erano il cuore dell'esercito spartano, equipaggiati con armature complete.
Indice
Addestramento dei giovani spartani
Per l’addestramento dei giovani vi erano degli adulti incaricati. I ragazzi venivano divisi in squadre, comandate da quello tra loro che si distingueva per forza e abilità. Le squadre si esercitavano in marce, corse, esercizi ginnici: i migliori erano premiati con corone di alloro, i peggiori puniti con frustate.
Vita quotidiana degli spartani
La notte i giovani Spartani dormivano in comune, in camerate fredde e scure, con una sola coperta d’inverno; di mattina i giovani venivano svegliai all’alba e cominciavano l’addestramento, con marce combattimenti e rudimenti di insegnamenti culturali (lettura, scrittura e aritmetica). Non erano concesse vacanze ai giovani Spartani durante l’addestramento.
Raggiungimento della maturità
A 17 anni il giovane spartano otteneva il diritto di indossare la veste rossa (segno del suo ingresso fra gli adulti), riceveva le armi ed entrava in caserma. Lasciava la caserma solo nel pomeriggio, per recarsi a casa sua. All’alba tornava in caserma. Non poteva uscire dalla «polis» senza il permesso dei re. Se si distingueva per intelligenza, audacia, astuzia, diveniva un capo militare e, una volta lasciato l’esercito (a 60 anni), poteva entrare nella «gerusia». Il soldato di Sparta era armato di corazza, scudo, lancia, elmo, spada; il nerbo dell’esercito era costituito dagli «opliti» (fanteria pesante).