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Concetti Chiave

  • La riforma attribuita a Servio Tullio era in realtà un'iniziativa dei re etruschi, mirata a favorire i plebei e riorganizzare l'esercito romano.
  • Prima della riforma, il servizio militare era occasionale e disorganizzato, con i cittadini che si procuravano le armi personalmente.
  • La riforma suddivise la popolazione in cinque classi basate sulla ricchezza, con obblighi militari differenti; i proletari erano esclusi dal servizio militare.
  • Furono aboliti i comizi curiati e istituiti i comizi centuriati, che eleggevano il re e le alte cariche, legando i diritti politici al servizio militare.
  • L'esercito romano divenne più numeroso e ben armato, poiché la riforma permetteva di arruolare soldati in base alle possibilità economiche dei cittadini.

Indice

  1. La riforma di Servio Tullio
  2. Organizzazione militare romana
  3. Divisione in classi sociali
  4. Conseguenze politiche e militari

La riforma di Servio Tullio

La leggenda attribuisce a Servio Tullio un’importante riforma della società romana. In effetti una riforma ci fu, anche se non è storicamente esatto attribuirla al periodo in cui avrebbe regnato Servio: essa comunque fu opera dei re etruschi e ciò è comprensibile, poiché si trattò sostanzialmente di una riforma che favoriva i plebei.

La riforma fu necessaria anche per regolare il servizio militare.

Organizzazione militare romana

Prima della riforma il servizio era occasionale, nel senso che ogni cittadino si procurava delle armi e le teneva da parte, continuando ad attendere alle sue abituali occupazioni. In caso di assalti nemici o di spedizioni da farsi contro «oppida» vicini, i re bandivano la legio, cioè la leva militare (in latino «legio» = raccolta). Tutti lasciavano il lavoro, prendevano le armi ed accorrevano alla Curia, il grande recinto ai centro della città dove avvenivano le votazioni.

Qui si sceglievano i meglio armati e i più validi: si dovevano mettere insieme per ogni curia di cittadini almeno cento fanti e dieci cavalieri. Siccome le curie erano dieci per tribù, ogni tribù forniva mille fanti e cento cavalieri. Questo complesso era chiamato legio (legione, frutto della raccolta) ed era comandato da un tribunus militum (= capo dei mille uomini forniti dalla tribù). Nella legione i gruppi di cento fanti erano chiamati centurie e comandati da un centurione. In complesso l’esercito romano dei primordi contava tre legioni, per un ammontare di tremila fanti e trecento cavalieri. Terminata la guerra, l'esercito si scioglieva e ciascuno tornava alle proprie occupazioni.

Con l’allargamento della città e la crescita della popolazione, aumentarono le esigenze di difesa e di offesa e si pose il problema di organizzare meglio l’esercito. La riforma che va sotto il nome di Servio Tullio cercò quindi di risolvere due problemi: favorire l’elemento etrusco-plebeo e riorganizzare l'esercito.

Divisione in classi sociali

Venne eliminata la divisione della popolazione in curie e tribù; la popolazione venne invece divisa in cinque classi, in base alla ricchezza (in terre o in danaro). Vi era poi una sesta classe alla quale appartenevano coloro che non avevano ricchezze, ma soltanto prole, figli, ed erano detti proletari.

Conseguenze politiche e militari

Ogni classe aveva obblighi militari: i più ricchi (patrizi o plebei che fossero) dovevano fornirsi a proprie spese di cavalli ed armi adeguate e venivano arruolati come cavalieri, gli altri si armavano più semplicemente e combattevano come fanti. I proletari, che non avevano mezzi per procurarsi le armi, non erano tenuti a far parte dell'esercito. Ciò potrebbe apparire un vantaggio ma era invece un danno, poiché in base alla partecipazione all’esercito si godevano i diritti politici. Vennero infatti aboliti i comizi curiati e al loro posto vennero istituiti i comizi centuriati, cioè l'assemblea dei cittadini che facevano parte delle centurie in cui restava suddivisa la legione. Erano i comizi ad eleggere il re e le alte cariche dello stato.

Con questo sistema l’esercito romano diventò più numeroso e meglio armato, in quanto era formato in base alle possibilità economiche dei cittadini: più se ne armavano e più l’esercito aumentava, non essendovi limite ai numero dei soldati da arruolare. Inoltre i cittadini erano tutti messi alla pari dal punto di vista politico, eccettuati i proletari.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la principale riforma attribuita a Servio Tullio nella società romana?
  2. La riforma attribuita a Servio Tullio ha riguardato la riorganizzazione della società romana, favorendo i plebei e ristrutturando l'esercito.

  3. Come veniva organizzato il servizio militare prima della riforma di Servio Tullio?
  4. Prima della riforma, il servizio militare era occasionale, con cittadini che si procuravano armi e si riunivano in caso di necessità, formando legioni temporanee.

  5. In che modo la riforma ha cambiato la struttura dell'esercito romano?
  6. La riforma ha eliminato la divisione in curie e tribù, introducendo cinque classi basate sulla ricchezza, con obblighi militari differenziati, e ha istituito i comizi centuriati per l'elezione delle cariche.

  7. Qual era il ruolo dei proletari nella nuova organizzazione militare?
  8. I proletari, privi di mezzi per procurarsi armi, non erano tenuti a far parte dell'esercito e quindi non godevano dei diritti politici derivanti dalla partecipazione militare.

  9. Quali furono gli effetti della riforma sull'esercito romano?
  10. L'esercito romano divenne più numeroso e meglio armato, poiché la sua formazione si basava sulle possibilità economiche dei cittadini, senza limiti al numero di soldati arruolabili.

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